Economia
Fermi tutti: Claudio Borghi ha scoperto un altro complotto inesistente del MES
Giovanni Drogo 10/12/2019
Qualche giorno fa il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha spiegato alla Commissione Bilancio della Camera – presieduta da Borghi – il senso della riforma del MES, compresa quella sul “single limb CACs”. Ieri lo stesso Borghi ha scoperto che quelli del Fondo Salva Stati “non cielo dicono!1”
«Intanto al MES stanno rimuovendo le pagine imprudenti. Ecco la stessa pagina prima del nostro intervento in Parlamento e dopo. Ma vi rendete conto?». A Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera e deputato della Lega non la si fa. Ha scoperto che dal sito del MES stanno cancellando le cose. Il sito del MES è anche quello dove è stata pubblicata la bozza di riforma del Trattato che in un altro racconto del Borghi era stata mostrata in anteprima (ma scritta in inglese!) qualche giorno prima della sua approvazione da parte dell’Eurogruppo al senatore Alberto Bagnai.
Il complotto della FAQ cancellata
Cosa è successo secondo Borghi? Dopo che Salvini ha fatto una figuraccia sulle CACs, dimostrando di non avere la minima idea di cosa siano e definendole “clausole in cauda venenum” dal sito del MES avrebbero iniziato a rimuovere tutte le “pagine imprudenti” a partire proprio dalle FAQ (frequently asked question, in inglese “domande frequenti”) sulle Collective Action Clauses. Insomma qualcuno al Meccanismo Europeo di Stabilità starebbe cercando di nascondere le prove che danno ragione alla Lega.
Ma nessuno ha nascosto nulla. Innanzitutto le “pagine imprudenti” come quella sulle CACs – che Salvini avrebbe potuto leggere e solo qualcuno gliel’avesse tradotta – non contenevano certo informazioni sconcertanti ma solo la definizione di single-limb collective action clauses. Con l’aggiunta di quanto prevede la riforma del MES: «in the revised ESM Treaty, ESM Members will commit to introducing single-limb CACs into new euro area sovereign bonds issued starting from 1 January 2022». Non c’è alcun bisogno di nascondere le informazioni sulle CACs, che sono pubbliche. Qui ad esempio un dossier a cura del Parlamento Europeo, qui un documento del MES pubblicato il 24 giugno dove si parla delle CACs e della riforma del Fondo.
Questo non è certo un segreto perché è quanto ad esempio ha detto il 4 dicembre nella sua relazione alla Commissione Bilancio Camera (quella presieduta da Borghi) il Presidente di Bankitalia Visco quando ha spiegato che «la riforma del Trattato prevede l’introduzione – a partire dal 2022 – di una modifica all’attuale disciplina delle clausole di azione collettiva che, nel caso in cui un paese decida di procedere alla ristrutturazione del debito, renderebbe sufficiente un’unica deliberazione dei possessori dei titoli pubblici al fine di modificare i termini e le condizioni di tutte le obbligazioni (cosiddette single limb CACs)».
Il grande complotto delle CACs (in cauda venenum!1)
Ma non finisce qui perché la sezione delle FAQ aggiornata la si può trovare qui, sempre sul sito del MES. E al contrario di quanto si poteva temere non sono scomparsi i riferimenti alle CACs. E come potrebbero, la bozza del testo del resto è ancora consultabile (in inglese) sempre sul sito del MES. Anzi, Borghi sarà contento di scoprire che la sezione sulle CACs è stata notevolmente ampliata. Ad esempio si spiega che servono per risolvere il problema di quegli investitori che quando un paese è in crisi speculano sui titoli di stato aggravando la crisi comprando bond di paesi in difficoltà a prezzi scontati per poi impedire qualsiasi forma di rinegoziazione per farsi pagare tutto il dovuto.
Questa pagina Borghi di sicuro l’ha letta perché successivamente ha pubblicato un altro tweet dove dice che «il sito del MES prima toglie la pagina dove dice che le CACS servono per la ristrutturazione del debito, poi la rimette per SMENTIRE le balle di Gualtieri che faceva passare la possibilità di subaggregazione come una sua grande conquista! Non cambia nulla!!!». Ora nella pagina rimossa come è possibile capire (se si sa l’inglese) è scritto che le CACs servono per impedire che qualcuno speculi su un paese in crisi durante una fase di ristrutturazione del debito, bloccandola per guadagnarci. Non è certo un mistero: sono state inserite per quello, che è ben diverso da sostenere che servono per obbligare un paese a ristrutturare il debito oppure che c’è una ristrutturazione automatica. Curioso poi che Borghi non si sia accorto che la possibilità di sub-aggregazione delle CACs non era contenuta della FAQ “scomparsa”, nella bozza di riforma e nemmeno nella press release del 24 giugno ma che sia comparsa nell’ultima settimana.
Questa stessa informazione è contenuta anche nella versione attuale delle FAQ dove Borghi sarà contento di leggere inoltre che «neither the current ESM Treaty, nor the revised Treaty make debt restructuring automatic».
Eppure proprio Borghi diceva che la bozza di Trattato introduceva la ristrutturazione del debito. Ora le stesse fonti che Borghi cita (che è il MES) dicono che né la versione attuale né quella riformata introducono una ristrutturazione automatica del debito”. Certo, Borghi dovrebbe spiegare al pubblico e agli elettori cosa succederebbe uscendo dall’Euro. Risposta: una ristrutturazione del debito.
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