Il Fatto replica a Marina Berlusconi su Imane Fadil

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-06

Ieri Marina Berlusconi ha scritto una lettera al Corriere della Sera sul caso di Imane Fadil per lamentarsi di come “i giornali” (e l’obiettivo pareva essere soprattutto il Fatto Quotidiano), hanno trattato il caso della modella marocchina, morta di morte naturale. Oggi Maddalena Oliva, vicedirettrice del Fatto, rispondendo alla lettera di una lettrice, replica alla …

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Ieri Marina Berlusconi ha scritto una lettera al Corriere della Sera sul caso di Imane Fadil per lamentarsi di come “i giornali” (e l’obiettivo pareva essere soprattutto il Fatto Quotidiano), hanno trattato il caso della modella marocchina, morta di morte naturale. Oggi Maddalena Oliva, vicedirettrice del Fatto, rispondendo alla lettera di una lettrice, replica alla figlia di Silvio:

GENTILE ANTONELLA,

i familiari di Imane, che su questo giornale abbiamo intervistato, ci consegnarono –erano passati solo pochi giorni dalla notizia del decesso della ragazza –parole molto chiare: “Sappiamo solo che Iman e è entrata viva in ospedale ed è uscita morta un mese dopo. Nessuno può ridarcela indietro. Vogliamo la verità”. La Procura di Milano ha indagato per mesi. Ha indagato a tutto campo,dopo aver aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio volontario.

E lo ha fatto non escludendo da principio alcuna pista: la morte naturale per una malattia fulminante (ora definita pare, grazie anche al lavoro del pool guidato dall’anatomo patologa Cristina Cattaneo,in aplasia midollare), avvelenamento inconsapevole, avvelenamento doloso. Noi, come giornalisti, abbiamo fatto il nostro mestiere:mantenendo una“luce accesa”sulle indagini, come promesso ai familiari, e cercando di cogliere la storia nel suo divenire. I punti controversi, durante questi mesi, sono stati –e potrebbero restare –tanti: gli esami del sangue (prelievo del 27 febbraio,esiti consegnati solo il 6 marzo,a decesso avvenuto) che segnalavano la presenza di metalli pesanti in concentrazioni superiori alla media, anche se non letali; le tracce di raggi alfa rilevate nelle urine di Imane; la paura ossessiva della ragazza di essere stata avvelenata…

Del resto, anche gli stessi giornali di casa, e quelli vicini a casa, titolavano in prima pagina “Mix di sostanze radioattive: Imane è stata avvelenata”(Il Giornale) o “Avvelenata la teste chiave del processo a Silvio” (Libero). “Ancora non sappiamo perché e come sia successo”, ripetono oggi i familiari di Imane. Attendono la relazione autoptica conclusiva,per poter avere tutte le risposte che da mesi aspettano. E noi siamo al loro fianco, esattamente come sei mesi fa. Proprio perché, sciacalli, non siamo.

A proposito invece di sciacalli e, per associazione di idee, di iene, oltre che di indagini in corso e, per converso, di indagini concluse da un pezzo, sarebbe bello chiedere a Marina Berlusconi cosa pensa dello speciale delle Iene sulla strage di Erba.

Leggi anche: La lettera di Marina Berlusconi su Imane Fadil

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