Fact checking
Cosa ha detto davvero Emma Bonino su immigrati, sbarchi e Unione Europea
Giovanni Drogo 05/07/2017
Oggi Beppe Grillo ci racconta la storia di Emma Bonino che dà la colpa a Renzi sugli immigrati. Ma forse il MoVimento 5 Stelle dovrebbe ascoltare tutto l’intervento dell’ex ministro degli Esteri, perché potrebbero imparare qualcosa su come si fa politica e non demagogia. Nella prossima puntata il M5S scoprirà chi è quel criminale che ha messo l’Italia così vicina alle coste dell’Africa
Beppe Grillo oggi ha scoperto di avere delle simpatie per Emma Bonino e i Radicali. Perché la Bonino ha “incastrato” Renzi sugli immigrati. Il MoVimento 5 Stelle ha condiviso lo spezzone di un’intervista registrata durante l’Assemblea generale Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale che aveva come tema “Sessant’anni di Unione europea. Una scommessa per il futuro” e che si è svolta a Brescia lunedì 3 luglio 2017. Nello spezzone infatti la Bonino dice che è stato tra il 2014 e il 2016 che il governo ha negoziato un accordo secondo il quale il coordinamento delle operazioni SAR doveva andare in mano alla Guardia Costiera.
Emma Bonino orgogliosa di Mare Nostrum
Dal momento che in quegli anni al governo c’era Matteo Renzi per i 5 Stelle la colpa dell’invasione degli immigrati è di Renzi. Ma questo la Bonino non l’ha detto. Perché prima di toccare quell’aspetto l’ex ministro degli Esteri del governo Letta ha lungamente spiegato cosa c’è alla base degli attuali problemi che l’Unione Europea sta affrontando nel fronteggiare la crisi dei migranti. Ma prima di procedere con l’analisi di quello che ha detto Emma Bonino è utile ricordare ai più distratti come funzionavano le cose nel Mediterraneo prima del 2014. Dal 18 ottobre 2013 al 31 ottobre 2014 fu attiva l’operazione Mare Nostrum. Si trattò di un’operazione di salvataggio in mare dei migranti condotta dall’Aeronautica Militare e dalla Marina Militare.
A lanciare questa operazione umanitaria fu Enrico Letta ed Emma Bonino – ma questo non lo troverete nello spezzone pubblicato da Grillo – si dice “molto orgogliosa di Mare Nostrum” e spiega che l’operazione fu chiusa perché costava troppo (9 milioni di euro). Sempre in quel periodo i deputati del MoVimento 5 Stelle avevano soprannominato la missione Mare Nostrum “Affare Nostrum” definendola una missione d’affari che solo in minima parte aveva salvato vite umane. A prendere il posto di Mare Nostrum furono la missione Triton di Frontex, l’Agenzia europea di controllo delle frontiere della che Grillo puntualmente ha accusato di farci importare più immigrati e la missione Sophia nota anche come EUNAVFOR Med. C’è da dire che Matteo Renzi ha davvero delle belle responsabilità. Una su tutte quella di aver fatto chiudere una missione di salvataggio in mare per sostituirla con una di pattugliamento. Per tacere del fatto che Renzi e Alfano avevano promesso di chiedere (era il 2015) maggiore sostegno da parte dell’Europa.
L’Unione Europea e l’immigrazione
Questi sono gli antefatti della situazione di cui Emma Bonino ha parlato a Brescia. Chi fa finta che Mare Nostrum non sia mai esistita, e soprattutto omette il sostegno dato dalla Bonino all’operazione umanitaria non sta facendo informazione. Ed è proprio dopo la chiusura di Mare Nostrum che nel Mediterraneo centrale hanno iniziato ad operare gli assetti navali delle ONG. Le organizzazioni non governative infatti sono andate ad intervenire laddove lo Stato italiano e l’Europa non volevano più farlo. La Convenzione di Amburgo del 1979 poi parla chiaro: le vite umane in pericolo vanno salvate. La stessa convenzione affida all’Italia una ben precisa area SAR che oggi comprende anche il tratto di mare tra l’Italia e la Libia. Questo è dovuto soprattutto al fatto che gli assetti navali dei paesi “frontisti” (Tunisia, Libia ed Egitto) non sono sufficienti per operare. A proposito di Libia Bonino ha sottolineato la difficoltà di raggiungere un accordo con la Libia, “che ha due governi e 140 tribù”.
L’intervista ad Emma Bonino merita di essere ascoltata tutta. Non solo quello spezzone in cui “dà la colpa a Renzi”. Perché che Renzi abbia fatto chiudere Mare Nostrum è cosa nota. Fingere di scoprirlo nel 2017 come se fosse uno scoop è solo una presa in giro nei confronti degli elettori. Ma gli Stati europei hanno deciso di fa rimanere le politiche di difesa, la politica estera, la difesa delle frontiere esterne e quelle sull’immigrazione una questione nazionale. Inutile lamentarsi quindi che non ci sia abbastanza Europa. Il problema quindi è più ampio: quello di trovare un accordo a ventisette sulle politiche per le frontiere della UE. L’esponente del Partito Radicale ha ricordato a tutti che negli accordi europei non ci può essere un vincitore che ottiene tutto quello che richiede, dagli aiuti alle banche alla flessibilità sulle regole del fiscal compact passando per gli aiuti sui migranti. In un contesto europeo bisogna ragionare da membri di una federazione europea. E questo né Grillo né Renzi lo hanno capito e lo vogliono dire.
«Prima questione: regolarizzarne il più possibile»
Ma Bonino dice anche un’altra cosa importante: in Libia ci ci sono 700 mila persone che sono stipate, chiuse e recluse dentro veri e propri lager – questo il termine usato dall’ambasciatore tedesco. Fino ad ora a tutti ha fatto comodo fare finta che quel problema non esistesse. Bonino ha parlato anche della situazione degli immigrati irregolari, chiedendo una soluzione per la loro regolarizzazione onde evitare che finiscano nelle mani della criminalità organizzata. L’ex ministra ha spiegato che a causa della Bossi Fini non c’è più alcun canale regolare per entrare in Italia: o si è rifugiati (e abbiamo visto le difficoltà dell’Italia a gestire il fenomeno) o non si può. Ed è per questo che – spiega Bonino – tutti si fanno passare per rifugiati (parliamo di circa 300 mila persone). È così stravagante parlare di regolarizzazione di questi immigrati? chiede Bonino. No, è impopolare, e fa perdere le elezioni. E questo, stranamente, Grillo non lo dice.
La seconda questione è quella di cui parlavamo qualche giorno fa: intervenire nei paesi d’origine con misure strutturali di aiuto a quelle popolazioni che confinano con la UE, cosa che ovviamente richiederà molto tempo. Emma Bonino ha concluso il suo intervento dicendo che ora come ora “bisogna gestire il problema” aggiungendo che “non si tratta né di un’invasione né di una catastrofe” (al contrario di quello che dicono in coro Renzi, Di Maio e Salvini). È un problema appunto. E se la politica non è in grado di risolvere i problemi, allora a cosa serve? Bella domanda, Emma.