“Siete indegni”: l’attacco di Elodie alla Lega che ostacola la legge contro l’omofobia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-30

Elodie si scaglia su Instagram contro la Lega che sta bloccando la legge contro l’omofobia. La cantante ha espresso il suo sdegno in due stories in cui definisce “indegni” i parlamentari del Carroccio

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Elodie si scaglia su Instagram contro la Lega che sta bloccando la legge contro l’omofobia. La cantante ha espresso il suo sdegno in due stories in cui definisce “indegni” i parlamentari del Carroccio

“Siete indegni”: l’attacco di Elodie alla Lega che ostacola la legge contro l’omofobia

Elodie ha pubblicato su Instagram alcune stories: in una commentando con la parola “indegni” la notizia che spiega come la Lega voglia bloccare il ddl Zan. Nelle altre la cantante riporta un passaggio di un’intervista de La Stampa a Simone Pillon e lo screen di alcune dichiarazioni di Pillon sul Festival di Sanremo 2021 diventato a suo avviso un ossessivo gay pride. “Questa gente non dovrebbe sedere in parlamento, è omotransfobica” sottolinea la cantante.

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Perché Elodie si è indignata contro la Lega? Oggi pomeriggio si tornerà a discutere del ddl Zan in Commissione Giustizia del Senato, dove la legge che intende punire i cosiddetti reati d’odio nei confronti di persone omosessuali, donne e disabili, a prima firma del dem Alessandro Zan, è arrivata dopo l’ok della Camera, lo scorso 4 novembre. Ma, a causa dell’opposizione leghista ci sarà con ogni probabilità un nulla di fatto. Oltre al Carroccio a bloccare l’iter ci sono anche Fdi e parte di Fi. Il disegno di legge vede, infatti, confrontarsi forze ora nella stessa maggioranza: leghisti, Fdi e membri azzurri – da un lato – contrari a norme che ritengono liberticide, favorevoli invece le forze della precedente compagine di governo, dal M5S, al Pd e a Leu, che chiedono di accelerare sui temi civili, a partire dalla tutela degli omosessuali, arrivando allo ius soli, di cui i dem, con la segreteria Letta, hanno rialzato le insegne. Interviene anche oggi il deputato Alessandro Zan. Che rivolge un appello al presidente Ostellari: “Sia super partes, non insabbi una norma che la maggioranza della sua Commissione vuole discutere”, dice all’AdnKronos, sottolineando “la funzione istituzionale che riveste” il leghista, con l’invito a “evitare forzature democratiche”. Non è la prima volta che la cantante critica la Lega. Tempo fa aveva definito Matteo Salvini “un piccolo uomo” e in un’intervista aveva spiegato perché: “Quando hai un ruolo politico hai un megafono. E se offendi gratuitamente qualcuno scatenando odio ti assumi una grande responsabilità. Non mi piace come la Lega cerca di accalappiare voti”.

Cosa c’è nella legge contro l’omofobia

Ma perché Giorgia Meloni, la Lega e parte di Forza Italia sono contro la legge che punisce l’omofobia? Il ddl Zan vuole solo tutelare non solo chi è vittima di reati di violenza di matrice omofoba ma anche punire la violenza contro le donne. Infatti se mai in un universo parallelo esistesse qualcuno discriminato o oggetto di violenza perché etero, verrebbe tutelato dalla nuova legge perché al comma 1 dell’articolo 604-bis del codice penale alle parole “propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” viene aggiunto “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”. Si tratta di modificare il decreto legge 122 del 1993, la cosiddetta legge Mancino. Il resto della legge poi estende la condizione di “particolare vulnerabilità” alle vittime di violenza fondata “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”, istituisce una giornata nazionale contro l’omofobia  e prevede una ulteriore dotazione di 4 milioni di euro per il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per spiegare a cosa serve la legge Zan bastano le parole che all’epoca usò il suo relatore, Alessandro Zan, per controbattere a Salvini:

“Questa non è una legge liberticida. Non abbiamo inventato nulla, c’e’ la legge Reale-Mancino del 1975 che è legge dello Stato. Prevede una tutela rafforzata per le vittime, persone e gruppi sociali, che oggi son maggiormente oggetto di violenza”, spiegava il deputato del Pd e relatore alla Camera del provvedimento contro l’omotransfobia e la misoginia, presentando il testo base all’esame della commissione Giustizia a Montecitorio. Il testo base, precisava Zan, “è un’integrazione perche’ contiene una parte penale di una legge che già esiste. Spiace leggere dichiarazioni come quella di Matteo Salvini che dice di fare anche una legge contro l’eterofobia, come se di fronte a una legge contro il razzismo dovessimo fare anche una legge che tutela i bianchi. Il tema è pensare a un provvedimento che dia una protezione maggiore alle persone che per la loro condizione personale vengono fatte oggetto di violenza. Corrisponde al falso che questa sia una legge liberticida”.

Alessandro Zan, durante la conferenza stampa alla Camera, precisava che la legge Reale-Mancino “ha una giurisprudenza consolidata che ha stabilito un bilanciamento tra un principio sacrosanto che e’ la liberta’ di espressione e quello della tutela della lesione della dignita’ umana. Per noi la liberta’ di espressione e’ un principio sacrosanto ma la liberta’ di espressione non e’ istigazione all’odio”. Il relatore concludeva: “Io non sono a favore dell’azione penale ma l’azione penale e’ un deterrente perche’ ci sono fatti di violenza e abbiamo il dovere di intervenire contro l’odio e lo stigma sociale. Poi dobbiamo anche fare azioni positive di contrasto sociale e culturale all’esclusione”.

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