Perché Donald Trump rischia l'impeachment

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-05-17

Il presidente finisce di nuovo nei guai per aver chiesto all’allora direttore dell’FBI James Comey (che poi ha licenziato) di fermare l’inchiesta su uno dei suoi collaboratori, l’ex generale Micheal Flynn accusato di aver avuto contatti con la Russia durante la campagna per le presidenziali 2016. E le cose potrebbero avere uno sviluppo imprevisto…

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Il Presidente USA Donald Trump potrebbe essere messo sotto impeachment per intralcio alla giustizia. A rivelarlo è un articolo del New York Times dove si parla di un memo dell’ex Direttore dell’FBI James Comey. Nel memorandum Comey ha scritto che Trump gli avrebbe chiesto di interrompere le indagini del Bureau su Micheal Flynn e sul Russiagate. La richiesta di Trump, fatta quando Comey era ancora direttore dell’FBI, fu fatta il 14 febbraio 2017, un giorno dopo le dimissioni del generale Flynn da consigliere per la sicurezza nazionale.

Quando Donald Trump chiese di fermare l’inchiesta sul Russiagate

La fonte della notizia non è Comey ma una fonte che è in possesso di una copia del memo scritto dall’allora Direttore del Bureau. Se questa richiesta di Trump venisse confermata allora il Presidente potrebbe a ragione essere accusato di ostruzione della giustizia. Un reato per il quale probabilmente di dovrebbe dare corso alle procedure per mettere sotto impeachment l’inquilino della Casa Bianca. Il memo infatti è la prova provata che Trump ha cercato di influenzare direttamente il corso delle indagini del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI. Flynn è stato costretto a dimettersi per aver mentito sugli incontri con l’ambasciatore russo. Si tratta di avvenuti durante la campagna elettorale sulla possibilità che Trump una volta eletto togliesse le sanzioni alla Russia. Secondo alcuni il mandante di quell’incontro è stato proprio Trump. Inoltre è accusato di aver preso del denaro da organizzazioni russe per attività di lobbying, cosa non consentita agli appartenenti alle forze armate.

L'ex generale Michael Flynn al centro dell'inchiesta sul Russiagate [via Twitter.com]
Trump con l’ex generale Michael Flynn ora al centro dell’inchiesta sul Russiagate [via Twitter.com]
 
Come ricordato da Trump il giorno del licenziamento di Comey il Presidente e l’allora Direttore dell’FBI si sono incontrati in tre diverse occasioni. Dopo ciascuno degli incontri Comey ha redatto un memorandum con i dettagli dei colloqui avuti con Trump. Si tratta di documenti che sono ora in mano all’FBI e che non sono secretati. La Casa Bianca al solito ha smentito che Trump abbia mai avanzato quella richiesta. Il NYT non ha in mano il documento in oggetto ma la fonte del quotidiano ne ha lette alcune parti al giornalista Micheal Schmidt.

James Comey mente?

Il Congresso ha chiesto di poter ottenere il memo redatto da Comey. A questo punto, prosegue la CNN, il documento esiste e ci si deve chiedere se Comey ha mentito. Non è chiaro perché Comey, all’epoca Direttore dell’FBI avrebbe dovuto mentire su un colloquio avuto con il Presidente. Ed è improbabile che Comey abbia frainteso le parole del Presidente durante una conversazione privata. Prima di affrontare la questione Flynn infatti Trump chiese a tutte le persone presenti, inclusi il procuratore generale Jeff Sessions e al vice Presidente Mike Pence di uscire dalla stanza.
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All’inizio della conversazione privata Trump avrebbe condannato le fughe di notizie e chiesto a Comey – stando al memo – di mettere in carcere i giornalisti che avessero pubblicato informazioni riservate. Una circostanza che tra l’altro è parzialmente confermata da un tweet di Trump pubblicato ieri dove il Presidente ricorda di aver chiesto a Comey e ad altri di trovare le talpe all’interno delle agenzie di intelligence. Un tweet che probabilmente avrebbe dovuto avere un seguito ma che è rimasto “incompleto”. Ieri Trump è stato attaccato per aver rivelato al ministro degli Esteri russo Lavrov informazioni riservate raccolte dai servizi segreti israeliani su alcuni piani dell’ISIS. Israele non aveva acconsentito a che queste informazioni venissero condivise con altri alleati e quindi nemmeno con la Russia. Trump nei giorni scorsi ha ammesso di aver licenziato Comey proprio a causa dell’inchiesta sul coinvolgimento della Russia nella sua campagna elettorale.

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