Fact checking
L'inchiesta che rischia di travolgere Trump
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-03-24
La CNN ha pubblicato alcune rivelazioni sulle indagini condotte dal FBI sul conto di alcuni membri dello staff del comitato elettorale del presidente dalle quali si deduce l’esistenza di contatti con agenti russi per influenzare le presidenziali del 2016. È ancora presto per arrivare alle conclusioni ma se venissero fuori le prove il Presidente finirebbe nei guai
La CNN ha pubblicato un report il cui contenuto potrebbe fare davvero male alla Presidenza Trump e addirittura – se quanto scritto venisse confermato – portare ad un impeachment del Presidente USA. Secondo la CNN, che ha ottenuto le informazioni da alcuni funzionari, il Federal Bureau of Investigation sarebbe in possesso di informazioni in base alle quali persone coinvolte nella campagna elettorale di Donald Trump e collegate a Trimp sono state in contatto con sospetti agenti dei servizi segreti russi per coordinare la pubblicazione di informazioni atte a danneggiare la campagna della candidata del Partito Democratico Hillary Clinton. Secondo le fonti della CNN è proprio questo il genere di indagini che sono state menzionate dal direttore del FBI James Comey durante la sua audizione al Congresso di lunedì 20 marzo.
Cosa ha scoperto la CNN sui legami tra Trump e la Russia?
Lunedì Comey ha detto che il Bureau non è in possesso di informazioni riguardanti le accuse mosse da Trump ad Obama di averlo fatto spiare dai servizi segreti e al tempo stesso ha dichiarato che i federali stanno investigando sui rapporti tra la campagna elettorale di Trump e agenti russi perché esiste una “ragionevole accusa” a proposito di illeciti che sono stati commessi e che fanno supporre che cittadini americani (non è stato specificato quanti e quali) abbiano potuto agire come agenti al soldo di una potenza straniera. Naturalmente si tratta solo di un’indagine e anche l’FBI si è affrettata a dire che le prove raccolte fin’ora sono tutt’altro che conclusive ma le fonti della CNN fanno sapere che “persone connesse con la campagna [di Trump] erano in contatto [con agenti russi] e risulterebbe che davano il via libera per la pubblicazione di informazioni” per indebolire la posizione della candidata repubblicana. Questo non vuol dire che Donald Trump ha vinto grazie ai russi ma che se queste informazioni venissero confermate la Russia si è adoperata per condizionare il processo elettorale statunitense in favore di Trump. Non è chiaro chi siano questi collaboratori del comitato elettorale di Donald Trump in contatto con sospetti agenti russi ma si sa invece che il Bureau ha già messo sotto indagine, per un’accusa simile quattro uomini che hanno lavorato per l’attuale Presidente: il Generale Michael Flynn ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Paul Manafort consigliere di Trump ed ex presidente del comitato elettorale accusato di aver legami con oligarchi russsi e di essersi adoperato a favore dei russi in Ucraina, in particolare Manafort – ha rivelato qualche giorno fa la NBC – ha avuto tra i suoi clienti Oleg Deripaska, un miliardario russo molto vicino a Vladimir Putin. Donald Trump ha fatto sapere di non essere a conoscenza dei rapporti tra Manafort e Deripaska.
Altri due collaboratori di Trump fino ad ora coinvolti nell’inchiesta sono Roger Stone che sostiene che i servizi segreti britannici spiassero Trump e Carter Page che per un breve periodo è stato consulente per la politica estera del comitato elettorale del candidato repubblicano. Tutti e quattro hanno respinto ogni addebito e negato qualsivoglia coinvolgimento. Uno dei principali consiglieri di Trump per la politica estera, il senatore Jeff Session, si è incontrato più volte con l’ambasciatore russo Sergey Kislyak ma si era “dimenticato” di farne menzione quando venne interrogato dalla Commissione parlamentare.
Trump sapeva dei contatti tra i suoi consiglieri e agenti russi?
Ci sono però alcune questioni che rimangono aperte: da mesi si parla di un possibile coinvolgimento di agenti russi per condizionare l’esito delle Presidenziali di novembre, fino ad oggi però non sono emerse prove schiaccianti che lo dimostrino e l’unico legame evidente per ora sembra essere un tweet di Roger Stone del 2 ottobre che anticipava la “fine della Clinton” in base ad un dossier di Wikileaks che però sarebbe stato pubblicato solo 5 giorni dopo, il 5 ottobre. Quel dossier era il primo di una serie di leaks pubblicati dal sito di Julian Assange e provenienti dall’account Gmail di John Podesta, direttore della campagna elettorale della Clinton. Come faceva Stone a saperlo e perché era in possesso di quelle anticipazioni? Fino ad ora non lo sappiamo. Non sappiamo nemmeno quali siano gli uomini legati a Trump oggetto di questa nuova indagine del FBI (né ovviamente degli eventuali agenti russi coinvolti). Infine non è chiaro al momento come gli accusati comunicassero con l’intelligence russa. Come si vede non sono domande di poco conto ma se quello che ha pubblicato la CNN è vero allora si aprirebbe la porta ad un’altra domanda davvero pericolosa per il Presidente: Donald Trump era al corrente dei rapporti tra agenti russi e membri dello staff del suo comitato elettorale? Se la risposta risultasse essere affermativa allora difficilmente Trump potrebbe evitare l’impeachment da parte del Congresso (e c’è anche da chiedersi se Trump è in qualche modo ricattabile da Putin). Il tutto dipende però dal fatto che le informazioni pubblicate dalla CNN siano o meno vere ed attendibili (in fondo le fonti sono anonime). Certo la CNN rischia molto ad uscire con una notizia del genere senza avere la certezza di non sbagliare, anche se le stesse fonti della CNN avvertono che è troppo presto per trarre conclusioni.