Per Di Maio sono Carola e le ONG che nascondono gli sbarchi, non Salvini

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-07-06

C’è la fiction, ci sono le serie tv, c’è l’avanspettacolo. E poi ci sono le interviste di Emanuele Buzzi a Luigi Di Maio sul Corriere della Sera. Nella puntata precedente il cantore ufficiale del MoVimento 5 Stelle in quel di via Solferino evitava educatamente di fare domande al vicepremier e bisministro su Alessandro Di Battista …

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C’è la fiction, ci sono le serie tv, c’è l’avanspettacolo. E poi ci sono le interviste di Emanuele Buzzi a Luigi Di Maio sul Corriere della Sera. Nella puntata precedente il cantore ufficiale del MoVimento 5 Stelle in quel di via Solferino evitava educatamente di fare domande al vicepremier e bisministro su Alessandro Di Battista perché altrimenti si arrabbiava. In questa, pubblicata oggi, Buzzi riesce nell’incredibile impresa di non scoppiare a ridere in faccia a Di Maio che sostiene che siano Carola Rackete e le ONG a nascondere gli sbarchi fantasma e non Salvini, il cui ministero curiosamente non fornisce neanche i dati aggiornati e che da un anno ormai è in religioso silenzio sull’argomento. Leggiamo la domanda e la risposta:

Luigi Di Maio, dopo Sea Watch ora c’è Mediterranea. Lei ha parlato di un grande show di speculazione politica. Ma anche il governo italiano con la sua posizione ne è responsabile.
«Ah se uno Stato sovrano difende i propri confini,peraltro nel silenzio totale dell’Europa, è responsabile? E di cosa? È responsabile chi prima di noi ha taciuto e magari per approfittarne e creare un business. Mettiamo le cose in chiaro: le Ong sono una parte del problema, mentre stamattina (ieri,ndr) si discuteva della Mediterranea ne arrivavano altri 70 con piccole imbarcazioni. Poi in questi giorni ci sono stati altri sbarchi anche in Sardegna. Nell’ultimo mese sono arrivati 300 irregolari in Italia e nessuno ne parla, perché lo storytelling delle capitane ormai è più forte della realtà. Non bisogna cadere nel loro gioco, delle Ong intendo. Mentre fanno lo show con l’Italia gli scafisti continuano a fare traffico verso le nostre coste».

Nell’ordine, quindi:
1 – Non si chiede a Di Maio come mai se la Sea Watch che batteva bandiera olandese doveva andare in Olanda perché Mediterranea che batte bandiera italiana non può venire in Italia
2 – L’intervistato sostiene che “lo storytelling delle capitane” (ovvero Carola Rackete) serva a nascondere gli sbarchi fantasma, ovvero una delle più grosse stronzate da quando l’uomo inventò il cavallo (cit.).
3 – Non si attribuisce alcuna responsabilità al Viminale sugli sbarchi fantasma, come se questi fossero colpa delle ONG che sono in mare. Tutto questo per non far arrabbiare Salvini. E con la complicità del Corriere. Non male, no?

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