Fact checking
Di Battista in India e il senatore M5S che lascia il gruppo
Alessandro D'Amato 31/10/2019
India, India, quante volte ti ho vista sulla cartina geografica e ti ho sottovalutata, direbbero gli Elii. Intanto Ugo Grassi scrive la lettera di addio
È il momento delle decisioni irrevocabili (LOL) nel MoVimento 5 Stelle: il senatore Ugo Grassi ha confessato ieri ai colleghi di Palazzo Madama la sua intenzione di passare al gruppo misto. Una lettera di addio con minaccia, fa sapere oggi Simone Canettieri sul Messaggero: «Sto scrivendo la mia lettera d’addio al M5S e non sarò l’unico ad andarmene».
Di Battista in India e il senatore M5S che lascia il gruppo
In attesa di sapere quale altro senatore o deputato lascerà il gruppo, si può mettere agli atti che Ugo Grassi è il senatore che quando era un semplice candidato sosteneva sul Blog delle Stelle che la clausola da 100mila euro in caso di addio al gruppo valeva, eccome se valeva. E l’argomento-principe del suo ragionamento era… il Sudafrica:
Per comprendere se i limiti interni alla libertà di mandato siano essenziali al funzionamento di quella stessa democrazia che della libertà di mandato si nutre, torna assai utile leggere qualche passo della sentenza con cui la Corte Costituzionale sudafricana affrontò il tema.
All’epoca l’African National Congress era il partito di assoluta maggioranza e con pratiche di floor-crossing poteva impedire agli altri partiti di dar vita ad un vero dibattito democratico. In pratica le clausole antidefezione previste dalla legislazione erano ritenute valide in un momento di emergenza democratica giacché servivano a rendere palese quell’implicito principio di lealtà che ho sopra menzionato.
Con l’onestà intellettuale tipica del Grillino Medio, Grassi diceva che chi sosteneva che la clausola fosse carta igienica “studiava poco“:
In un simile frangente, dunque, esplicitare il contenuto di lealtà e correttezza connaturato alla libertà di mandato di cui all’art. 67 cost. non è una violazione dell’articolo stesso, bensì una riconferma di esso, anche e soprattutto in ragione del valore fondante dell’art. 1 che ci ricorda che la sovranità appartiene al popolo.
Non sarei allora così sicuro che la clausola anti defezione prevista dal nostro regolamento possa un giorno essere considerata nulla. Non posso prevedere quale sarebbe l’esito finale di un procedimento (di certo lungo) chiamato a giudicare la validità della nostra clausola interna. Per ora quel che è certo è che i nostri avversari studiano poco.
Il senatore e il Sudafrica, così vicino così lontano
Ora, quindi, vi aspettereste dal senatore Grassi, che per soprannumero è anche professore di diritto all’università di Napoli, sia in procinto di mettere mano al portafogli e rispettare le sue regole, alla faccia di chi studia poco. E invece no. Perché alla fine dello scorso settembre Grassi ha avuto un’illuminazione sulla via del Diritto Sudafricano e si è improvvisamente accorto che il Sudafrica non è poi così vicino: «Non lo può fare. Di Maio stia bene attento a invocare l’applicazione della clausola antidefezione da 100mila euro. È in contrasto con l’articolo 67 della Costituzione», ha risposto in un’intervista al Mattino. Strano, eh? Ma allora chi studiava poco aveva ragione! Intanto il destino di Di Battista, che secondo Manlio Di Stefano era delineato fuori dalla politica, perlomeno a breve, si intreccia con l’India:
L’implosione sembra sempre vicina, salvo essere rinviata al giorno dopo. Si inseguono le voci di scissioni (verso la Lega), ma anche di passaggi sulla sponda di Italia Viva. Il fermento e il caos rendono tutto «molto immobile». Con mille problemi che si sovrappongono(da «mai con il Pd alla regionali» a «perché Luigi ha chiuso con il Pd alle regionali?») e l’assenza di un uomo in grado di salvare capre e cavoli. Alessandro Di Battista, per esempio, è prossimo a partire per un viaggio in India, rinviato durante la crisi di governo.
E anche Beppe Grillo in questa fase è fuori per il lutto che lo ha colpito: la settimana scorsa è morto per un infarto durante la notte Mauro Sarà, il neurologo che lo accompagna sul palco durante gli show, un amico intimissimo del fondatore. E dopo due giorni si è tolta la vita nel Frusinate Federica Quattrociocchi, la moglie del neurologo. Una doppia tragedia che ha scosso Grillo, che «ora ha la mente altrove», come racconta chi lo conosce bene.
India, India, quante volte ti ho vista sulla cartina geografica e ti ho sottovalutata, direbbero gli Elii.
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