Gli insulti dei leghisti a Cristina Parodi che ha “offeso” Salvini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-10-11

Ieri la conduttrice televisiva durante un’intervista ha espresso una sua opinione sulle ragioni dell’ascesa della Lega e di Matteo Salvini spiegando che è dovuta alla rabbia, alla paura e all’ignoranza. Secondo i leghisti la Parodi avrebbe offeso Salvini e tutti gli italiani che lo hanno votato. Dimostrando quantomeno un grosso problema di comprensione del testo

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Criticare l’operato di Matteo Salvini o anche solo esprimere una propria opinione sul perché Salvini e la Lega godano di così tanti consensi non è ancora un reato. Ma l’esercizio della libertà di parola inizia sempre più a diventare cosa da funanboli. Ieri Cristina Parodi – non certo una pericolosa bolscevica con la maglietta rossa –  si è permessa di dire che «il successo di Salvini è dovuto all’arrabbiatura della gente. Alla paura e anche all’ignoranza. Al fatto che probabilmente non è stato fatto molto di quello che era stato promesso di fare» e subito la Lega (e i leghisti ) sono insorti chiedendone il licenziamento (come ha scritto qualcuno su Facebook il termine “epurazione” forse era troppo complicato).

Cosa hanno capito i leghisti delle dichiarazioni di Cristina Parodi

Tutto è successo ieri mattina nel corso del programma “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio in diretta su Radio2 dall’1.30 alle 6 del mattino.  La Parodi ha continuato dicendo «Mi fa paura vedere un tipo di politica che è basata sulla divisione, sui muri da erigere. Vorrei una politica che andasse incontro ai più deboli e che aiutasse questo Paese a risollevarsi in un altro modo». Le dichiarazioni della conduttrice televisiva non sono originali ed esplosive, molti prima di lei hanno detto le stesse cose e qualcuno di coloro che hanno “osato” criticare i metodi e la politica di Salvini ha avuto perfino l’onore di essere paragonata ad una bambola gonfiabile o vedere un pupazzo con la propria fotografia essere dato alle fiamme in piazza.

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Deputato per la Lega già consigliere comunale a Milano

La Parodi non ha offesso Salvini né detto che Salvini è ignorante. Ha semplicemente commentato i metodi e le ragioni della sua ascesa politica. Dicendo in altri termini quello che una volta si sarebbe spiegato facendo ricorso all’espressione non certo offensiva “parla alla pancia del Paese” che sta ad intendere che un politico preferisce fare leva su istinti e sentimenti “bassi” piuttosto che la ragione (che notoriamente ha sede altrove).

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Senatrice e sottosegretario ai Beni Culturali

La Lega però è insorta e i parlamentari leghisti hanno firmato un documento dove chiedono le dimissioni dalla Rai. Nel testo si legge: «Se Cristina Parodi è tanto delusa dalla politica italiana scenda in campo e soprattutto lasci la Rai, con le sue offese a Matteo Salvini la giornalista moglie del sindaco Pd di Bergamo, Giorgio Gori, ha utilizzato il servizio pubblico radiotelevisivo a proprio uso e consumo, facendo propaganda politica alla faccia del pluralismo televisivo: ne chiederemo conto in commissione di Vigilanza Rai con un’interrogazione». A firmare il documento, una lunga lista di nomi: Paolo Tiramani, Massimiliano Capitanio, Dimitri Coin, Igor Iezzi, Giorgio Bergesio, Simona Pergreffi ed Umberto Fusco.

Quelli che chiedono di censurare Cristina Parodi perché ha offeso Salvini

È così grave quello che ha detto la Parodi? No. È indubitabile che gli italiani, o una buona parte di essi, siano arrabbiati. Così come non si può negare che Salvini abbia fatto leva su due sentimenti potentissimi: la paura (degli immigrati, dell’invasione, dei Rom, di Soros, dei Poteri Forti) e l’ignoranza. Molti italiani non sanno che gli immigrati non prendono davvero 35 euro al giorno, pensano che i cittadini di fede musulmana siano tutti pericolosi e potenziali terroristi, pensano che uscire dall’Euro sia una buona idea, pensano che tenere un centinaio di persone prigioniere su una barca sia cosa buona e giusta. E al tempo stesso ignorano che è stata la Lega a mettere in piedi il sistema dei centri di accoglienza, a votare a favore del regolamento di Dublino, a finanziare i campi Rom, a promuovere regolarizzazioni di massa di centinaia di migliaia di “clandestini”.

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Il coordinatore della Lega per il decimo municipio di Roma

Se non lo sanno un po’ è per colpa loro un po’ è per merito del successo (che pure la Parodi riconosce) della narrazione del “Capitano”, quello che un giorno sì e l’altro pure si avventa su fatti di cronaca per fomentare la paura nei confronti dei migranti, distorcere la percezione del fenomeno e al tempo stesso far pensare che sta lavorando per noi. Ma al di là del Decreto Sicurezza, i cui effetti sono ancora tutti da vedere, cosa ha fatto Salvini da quando è al governo? Assieme ai suoi compagni di governo ha contribuito a rendere a farci pagare di più il nostro debito pubblico.

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Come prevedibile simpatizzanti ed elettori della Lega hanno capito che la Parodi ha “offeso Salvini” e addirittura tutti gli elettori leghisti. Per questo va cacciata dalla Rai. Lo scrivono in molti in un italiano claudicante tra un insulto e un’insinuazione sulle “prestazioni” che hanno consentito alla conduttrice di arrivare là dove è ora.

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Al contrario di quello che sostengono i parlamentari e gli elettori leghisti però la Parodi non ha offeso Salvini. E riguardo all’ignoranza degli italiani ha espresso una sua legittima opinione, magari non condivisibile ma che è suffragata anche da dati statistici. Il punto non è però che gli italiani votano Salvini quindi sono ignoranti né si tratta di dire che sono analfabeti (o analfabeti funzionali).

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Il punto è che Salvini (e il suo staff) hanno sapientemente saputo sfruttare quelle sacche di ignoranza su certi argomenti in modo tale da poterle riempire con le loro spiegazioni. Curiosamente però nessun italiano (o leghista) si è sentito offeso quando la Parodi ha detto che il successo di Salvini è dovuto alla paura. Forse gli italiani che votano Lega sono tutti dei fifoni?

Leggi sull’argomento: Come il governo vuole farsi aiutare dai soldi degli italiani contro lo spread

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