Cosa si può fare dal 18 maggio e le regole per riaprire

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-05-15

Da lunedì 18 maggio riaprono i negozi al dettaglio e i centri commerciali oltre che i bar, i ristoranti, i parrucchieri, i barbieri, gli estetisti e anche i mercati non alimentari. La fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 entrerà nel vivo

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Da lunedì 18 maggio riaprono i negozi al dettaglio e i centri commerciali oltre che i bar, i ristoranti, i parrucchieri, i barbieri, gli estetisti e anche i mercati non alimentari. La fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 entrerà nel vivo e le nuove riaperture dovrebbero essere illustrate oggi da Giuseppe Conte in un consiglio dei ministri prima del varo del nuovo DPCM che conterrà le nuove regole per riaprire.

Cosa si può fare dal 18 maggio e le regole per riaprire

Si potrà quindi tornare nei musei e nelle biblioteche, visitare le gallerie d’arte e i siti archeologici: in molti casi, racconta oggi il Corriere della Sera, la misura da rispettare salirà a 2 metri. Lo prevedono le linee guida che saranno comunque aggiornate ogni 15 giorni seguendo la curva del contagio. E soprattutto i 21 parametri che le regioni dovranno rispettare per tenere aperti gli esercizi e non rischiare una nuova ondata dell’epidemia, considerata in ogni caso molto probabile dagli esperti. Intanto proprio con gli enti locali continuano a esserci problemi… di comunicazione:

Ieri pomeriggio la Calabria, ad esempio, non aveva ancora inviato i dati, tanto che i ministri Boccia e Speranza hanno scritto ai governatori per segnalare la «criticità nella disponibilità dei dati» e sollecitarne l’invio: «Caro presidente, la completezza e la correttezza dei dati da acquisire costituiscono il presupposto indispensabile per la tenuta del sistema di valutazione del rischio». Per determinarne il livello bisogna incrociare l’eventuale trasmissione «non controllata non ingestibile di SarsCov-2» con gli indici di tenuta del servizio ospedaliero locale. «La acquisizione tempestiva dei dati costituisce condizione essenziale per il corretto funzionamento del sistema di rilevazione e contenimento del rischio collegato alla gestione di una nuova epidemia non controllata».

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Le 21 condizioni per la riapertura delle Regioni dal 18 maggio (Correre della Sera, 13 maggio 2020)

Intanto si torna a circolare liberamente (senza autocertificazione) all’interno della propria Regione. Dopo oltre due mesi,milioni di italiani potranno rivedere gli amici. Ma restano le regole base per scongiurare i contagi: il distanziamento sociale, l’obbligo di usare le mascherine negli ambienti chiusi e quando non è possibile mantenere le distanze e il divieto di uscire di casa in presenza di sintomi da coronavirus.

Le regole per bar, ristoranti e centri commerciali

Le regole del distanziamento nei pubblici esercizi saranno in funzione in bar, ristoranti e centri commerciali. Il Corriere spiega che si potrà tornare nei bar per un caffè o uno spuntino, ma gli ingressi saranno contingentati in base all’ampiezza del locale e quindi si farà la fila con la mascherina.

I ricercatori dell’Inail e dell’Istituto superiore di sanità, che hanno scritto le raccomandazioni nell’ambito del Comitato tecnico scientifico, hanno stabilito in quattro metri quadrati la superficie destinata a ciascun cliente: 2 per 2. Al ristorante la regola base è la distanza di due metri tra un tavolo e l’altro, mentre tra commensali «deve essere sufficiente ad evitare le trasmissione di droplets». Niente buffet, menù di carta, camerieri con guanti e mascherina. I centri commerciali Riaprono lunedì anche i negozi, o meglio, tutti quelli che sono in grado di farlo.

A Milano è stato stimato che soltanto il 65% alzerà le serrande. I vestiti non dovranno essere sanificati, ma ove possibile bisognerà fare le prove con i guanti e avere diversi dispenser, obbligatorio alle casse. Per centri commerciali e outlet i posti nei parcheggi saranno quasi dimezzati e gli ingressi contingentati. Gli ascensori (almeno quelli più piccoli) saranno limitati ai portatori di handicap, si useranno scale mobili e tapis roulant.

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Le riaperture dal 18 maggio e le nuove regole per bar e ristoranti (Il Messaggero, 15 maggio 2020)

Il Messaggero spiega che in particolare nei ristoranti le distanze restano quelle: non meno di 2 metri fra i tavoli e uno spazio per ciascun cliente di 4 mq con deroghe previste per le coppie o i congiunti purché rilascino al titolare del ristorante un’autocertificazione che attesta la coabitazione. Si tratta dell’unico giornale che parla di questa autocertificazione, di cui non si comprende il bisogno visto che si tratta di esercizi privati.

Il distanziamento potrà essere inferiore se verranno adottatele barriere tra i tavoli e/o fra le sedute. Ad ogni modo, tavoli, sedie ed eventuali barriere in plexiglass dovranno essere pulite al cambio di ciascun cliente. Nel vademecum della Regione Lazio per i ristoranti bar e qualsiasi altra tipologia di somministrazione le regole sono chiare: tutti i dipendenti, dai camerieri al personale della cucina fino ai titolari, dovranno indossare la mascherina per tutto il tempo di permanenza nel locale e provvedere a una pulizia costante delle mani.

L’igienizzazione dovrà essere garantita tanto nella sala o nelle sale quanto nelle toilette che dovranno offrire ai clienti prodotti igienizzanti. È sconsigliata l’aria condizionata a favore di un’aerazione naturale del locale mentre è preferibile il monouso per i cestini del pane,tovaglie,tovaglioli, saliere così come il pagamento elettronico al tavolo. Vietati i guardaroba comuni e gli appendiabiti, i ristoranti potranno dichiararsi “Fever free”- “liberi da febbre” se misureranno la temperatura ai clienti all’ingresso del locale. Saranno obbligatorie le prenotazioni.

Leggi anche: Dove sono permessi gli spostamenti tra regioni per le visite ai congiunti

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