Cosa ha fatto davvero Salvini per i terremotati?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-11

Prima gli italiani! Prima i terremotati! L’unica cosa che a Salvini riesce bene di fare è fare campagna elettorale sulla pelle dei terremotati alimentando una disgustosa contrapposizione con i migranti. Ma i fatti cosa dicono?

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Matteo Salvini, papà e ministro, non ha tempo per pensare ai migranti. Che siano i 49 lasciati a mollo per più di due settimane o i 53 sbarcati ieri al ministro dell’Interno non importa. Lui ha ben altro a cui pensare. A chi? Agli italiani che soffrono, ovviamente. In particolare i terremotati, persone che il Segretario della Lega sfrutta senza ritegno da sempre. Quando ancora non era al governo Salvini fu protagonista di una puntata di Otto e Mezzo dove si presentò dalla Gruber con addosso i moon-boot perché era stato in visita alle popolazioni in Abruzzo.

Se Salvini continua a fare campagna elettorale sulla pelle dei terremotati

Ai proclami di Salvini però raramente sono seguiti i fatti. Ad esempio da europarlamentare (e da papà) Salvini è stato per ben due volte assente quando il Parlamento europeo ha votato lo stanziamento dei fondi per le popolazioni colpite dal sisma del 2016. Per fortuna la proposta è stata approvata anche senza il suo voto. Ora però il Segretario del Carroccio è al governo e non ha scuse, può finalmente fare la differenza. Sorprende quindi che ieri a Quarta Repubblica Salvini, dopo sette mesi di governo, abbia detto di volersi occupare degli italiani che ancora vivono nelle SAE e nei moduli abitativi. Bene, ma no benissimo.

Sorprende perché il governo e lo Stato, se lo vogliono, possono benissimo occuparsi dei migranti e dei terremotati contemporaneamente. Non c’è alcuna necessità di contrapporre le necessità dei terremotati al dovere di salvare vite umane a meno di non voler continuare a riproporre la contrapposizione tra “noi” e “loro”. Ma cosa ha fatto davvero Salvini per i terremotati? Nei giorni scorsi è andato a fare un tour in Abruzzo, ma non certo perché ha a cuore la sorte dei terremotati. Il 10 febbraio infatti ci saranno le elezioni regionali e la visita del vicepremier è semplicemente campagna elettorale. Andiamo quindi a guardare i provvedimenti presi dal governo Conte-Salvini-Di Maio a favore delle persone che hanno perso la casa dopo il sisma. Cosa ha fatto il governo di cui Salvini fa parte per accelerare il loro ritorno a casa? Fatto salvo una mini sanatoria (contenuta nel Decreto Genova) per le case abusive il governo non ha fatto nulla. Anzi, ha dimenticato di inserire nella legge di Bilancio denominata Manovra del Popolo la proroga di un comma della legge del 2016 che regolamenta lo smaltimento delle macerie. Una “dimenticanza” che di fatto rallenta e ostacola il processo di ricostruzione.

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Mentre il vicepremier specula sulla pelle dei migranti e su quella dei terremotati alcuni di questi ultimi hanno scritto a Salvini per rinfacciargli di aver fatto solo promesse. I terremotati di Norcia (in Umbria, dove non si vota) lamentano di essere stati lasciati soli: «la Polizia di Spoleto non fa più servizio sul nostro territorio e l’organico della Compagnia Carabinieri di Norcia è molto sottodimensionato» e per questo motivo si sono registrati numerosi episodi di sciacallaggio (no, non quello mediatico di Salvini). Inoltre a quanto pare presto verrà soppresso il Distaccamento dei VV.FF. di Norcia. Se Salvini a così a cuore la sorte dei terremotati perché non si rimbocca le maniche e inizia a firmare qualche decreto invece che andare in televisione e dare la colpa a quattro migranti in mezzo al mare?

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