Attualità

I consiglieri PD vestiti da sacchetti dell’immondizia

neXtQuotidiano 15/01/2019

La protesta dopo settimane di disagi nella raccolta e nello smaltimento del pattume dalle strade a Roma. E la richiesta di dimissioni per Montanari

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I consiglieri capitolini del gruppo Pd si sono vestiti da sacchetti dell’immondizia, indossando delle grandi buste nere per i rifiuti, per portare in aula la protesta dopo settimane di disagi nella raccolta e nello smaltimento del pattume dalle strade. Oggi l’Assemblea Capitolina si riunirà per una seduta straordinaria, richiesta dalle opposizioni, per discutere del tema dei rifiuti e sulla gestione di Ama, la municipalizzata dell’ambiente. I consiglieri dem hanno esposto alcuni cartelli con scritte come “Raggi, il vento è cambiato: puzza” e poi “Roma affoga nei rifiuti”. Le opposizioni oggi presenteranno in aula una mozione che chiede alla sindaca Virginia Raggi di valutare il ritiro delle deleghe all’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari. Dopo il disastro annunciato del TMB Nuovo Salario, la municipalizzata ha aperto una discarica “provvisoria” a Ponte Malnome e si è così concretizzata l’ennesima emergenza rifiuti della Capitale.

Dopo la chiusura del TMB, al momento la Capitale ha incassato l’appoggio dagli impianti di Viterbo (100 tonnellate), Frosinone (200), i due Tmb Colari (100 tonnellate), altre 100-150 finiranno a Ostia, nel tritovagliatore mobile osteggiato dai residenti e già oggetto di un comico dietrofront di Paolo Ferrara e della presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo. E poi c’è il Tmb di Aprilia,  che però manca di una discarica annessa.

natale monnezza roma

Ama intanto arranca per rimuovere gli accumuli in strada, con l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari alle costole per verificare il lavoro svolto dall’azienda. Ma non basta. Tra i consiglieri 5 Stelle comincia a serpeggiare il malcontento. «Ama deve mettere in campo un piano straordinario di raccolta», è la loro richiesta. L’aspettativa era che gli accordi per il trattamento dei rifiuti raggiunti con gli altri impianti del Lazio avrebbero garantito un ritorno alla normalità. Così non è (ancora) stato. E la città sprofonda. Anche perché il detto “Non c’è nulla di più definitivo del provvisorio” a Roma se lo ricordano tutti.

Foto copertina via Facebook Valeria Baglio

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