Opinioni

Quello che non sapete sul concorso presidi annullato dal Tar

Vincenzo Vespri 03/07/2019

Il concorso da dirigenti scolastici è stato (per il momento) annullato dal Tar. La ragione di questo annullamento è stata l’incompatibilità di tre commissari: il sindaco di Alvignano, perché non poteva fare il commissario chi ha cariche politiche, e altri due docenti perché erano stati coinvolti in attività di formazione per preparare i candidati alle […]

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Il concorso da dirigenti scolastici è stato (per il momento) annullato dal Tar. La ragione di questo annullamento è stata l’incompatibilità di tre commissari: il sindaco di Alvignano, perché non poteva fare il commissario chi ha cariche politiche, e altri due docenti perché erano stati coinvolti in attività di formazione per preparare i candidati alle prove e poi avevano vestito i panni dei commissari nello stesso concorso. Al di là della vicenda giudiziaria, varie le domande che sorgono spontanee.

La prima è che alcuni commissari hanno agito con una leggerezza assoluta. Possibile che non abbiano capito il conflitto d’interessi in cui erano coinvolti? Possibile che pensassero di poterla fare franca? Possibile non abbiano capito le potenziali conseguenze catastrofiche del loro gesto? Io spero che in Italia, si smetta di essere “buoni” e “comprensivi” e queste tre persone, qualora sia stata provata la loro colpa, paghino sia civilmente che penalmente il loro (eventuale) gesto avventato. La seconda cosa che ha inficiato questo concorso, è stato che non erano previsti compensi “umani” per i commissari (50 centesimi al compito e correggere un compito significava in media una mezz’ora di lavoro). Su questa base è stato molto difficile trovare dei commissari ragionevoli. Io ho ricevuto un’accorata telefonata da un Dirigente MIUR per accettare tale incarico. E mi ha convinto ad accettare solo mia moglie quando mi ha detto che l’arrivo di nuovi dirigenti scolastici era assolutamente necessario per il buon finanziamento della Scuola e che io DOVEVO ACCETTARE sia per senso civico che per dare un contributo al Paese.

È ovvio che deve passare l’idea che bisogna dare il giusto compenso a chi lavora (a qualunque livello) altrimenti niente può funzionare. Mi ricordo circa venti anni fa, quando abolirono i compensi per i commissari dei Concorsi Universitari, trovai tale provvedimento ingiusto e pericoloso e protestai con un esponente del PD. Mi rispose, in modo sprezzante, che in Commissione all’Università ci andavano solo chi aveva interessi da difendere e che quindi era inutile dare un compenso ulteriore… È chiaro che, su questa base, parteciperanno come commissari, solo quelli con interessi da portare, ossia quelli con Conflitti d’Interesse che non ci dovrebbero mai andare…Infine questo sistema giudiziario (Tar, CdS, etc) sta rendendo impossibile l’espletamento di concorsi. Ma, secondo le regole della nostra Nazione, i concorsi devono essere fatti perché ai posti pubblici si accede solo per concorso. In questa situazione, i commissari che accettano di partecipare a commissioni di concorso e che non hanno interessi da portare, sono dei martiri perché lavorano (quasi sempre gratis) avendo, come ricompensa e come prospettiva, da affrontare ricorsi al TAR. Un paese deve poter funzionare anche senza bisogno di eroi…

(L’autore è presidente della 34esima subcommissione del concorso presidi)

Leggi sull’argomento: Il concorso presidi annullato dal Tar e l’apertura delle scuole a rischio

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