Non oggi: quello che Giorgia Meloni & C. non hanno capito di Game of Thrones

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-02

Partito Democratico, Fratelli d’Italia e Più Europa hanno deciso di ammiccare al mondo “nerd” degli appassionati di Game of Thrones usando la frase di Arya Stark per chiamare a raccolta gli elettori per le elezioni del 26 maggio. Ma tutti e tre hanno commesso degli errori clamorosi. E rischiano di essere bacchettati da HBO, la rete che produce la serie televisiva

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Cosa hanno in comune Sergio Chiamparino, Giorgia Meloni e Emma Bonino? Politicamente hanno poco da spartire. Ma nei giorni scorsi hanno deciso di sfruttare il successo per la terza puntata dell’ultima stagione della serie cult Il trono di spade per fare un po’ di propaganda. I risultati sono stati comici, soprattutto nel caso della Meloni perché il suo addetto alla comunicazione non ha prestato sufficiente attenzione alla trama della serie televisiva prodotta da HBO.

“Non oggi”, gli errori dei politici italiani che scoprono il Trono di Spade

La prima a tentare di sfruttare il potenziale comunicativo dell’hype generato dalla puntata di domenica notte è stata la leader di Fratelli d’Italia che ha postato su suoi social (Facebook, Twitter e Instagram) un messaggio molto chiaro. «Aiutaci a fermare gli estranei: il 26 maggio scegli Fratelli d’Italia per difendere i nostri confini». L’immagine non lascia dubbi: Meloni (Targaryen o Lannister?) con lo sfondo del trono di spade e uno slogan «invasi da masse di estranei? NON OGGI. Blocco navale subito, difendiamo i confini». Il tutto usando il caratteristico lettering della serie televisiva tratta dal ciclo di romanzi di George R. R. Martin Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Per chi non ha ancora visto l’ottava stagione da qui in giù ci saranno parecchi spoiler.

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Per chi non segue la serie o non ha letto i libri sarà sembrato un qualsiasi post della Meloni in cui chiede un inutile blocco navale (che sarebbe tecnicamente un atto di guerra contro la Libia). Ma ai fan di Game of Thrones – che in teoria erano i destinatari del messaggio – non sono sfuggite le incongruenze. Riassumendo brevemente la puntata di domenica scorsa una dei protagonisti, Arya Stark, uccide il Re della Notte, il capo dell’invincibile armata dei non morti (i White Walkers) venuta da oltre il Muro, la barriera che separa le terre degli uomini da quelle degli Estranei. La minaccia degli Others incombe da sempre nella narrazione ed è stata finalmente sconfitta.

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Il Night King, leader dell’esercito degli Estranei [via Facebook.com]
Quello che la Meloni ignora è che tecnicamente gli Estranei sono i nativi di Westeros (la terra immaginaria dove è ambientata la vicenda). O meglio: erano persone che abitavano quelle terre prima dell’arrivo dei capostipite delle dinastie che si battono per il dominio dell’isola. Westeros che inizialmente era abitata dai Figli della Foresta ha subito sostanzialmente due ondate di invasioni, la prima da parte dei Primi Uomini, la seconda migliaia di anni dopo da parte dell’armata degli Andali. Tutto avvenne molto prima della conquista di Westeros guidata da Aegon Targaryen. C’è di più: il Re della Notte è stato creato dai Figli degli Uomini (i nativi originali) per difendersi dall’invasione dei Primi Uomini. A complicare le cose per Fratelli d’Italia c’è il fatto che a combattere contro gli Estranei c’è un’armata composta da Dothraki – un popolo nomade originario di Essos e l’esercito degli Immacolati, anch’essi di origine straniera. Insomma la lettura in chiave sovranista dell’episodio di domenica scorsa non ha alcun senso. Così come il sovranismo stesso, alla luce dei processi storici che hanno concorso alla creazione della nostra identità nazionale. Infine: gli Estranei non hanno imbarcazioni e non sanno nuotare, quindi il blocco navale sarebbe inutile.

Quando HBO ha chiesto a Trump di smettere di usare la serie per fare politica

Ma in realtà ci sono anche altri problemi nella lettura che dà la Meloni. Ad esempio il fatto di paragonare i migranti – che fino a prova contraria sono esseri umani – ad una “razza” completamente altra: quella dei non morti (e tra i non morti ci sono anche abitanti di Westeros, quindi le cose si complicano). È una lettura parecchio razzista, perché di fatto quel “Non Oggi” è una frase che nella serie Arya impara a rivolgere al Dio della Morte, ed essendo il Night King la rappresentazione fisica della morte in pratica la Meloni sta dicendo che i migranti vogliono eliminare i cittadini italiani. Una criminalizzazione della figura dell’immigrato che non è nuova nella narrazione di Fratelli d’Italia che già in passato ha abboccato alla bufala del Piano Kalergi (che non è un romanzo fantasy).

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È strano che Giorgia Meloni, notoriamente grande appassionata di fantasy, abbia commesso questo errore. E forse è anche per questo che il post è stato rimosso rapidamente. Ma la Meloni non è stata certo la prima ad usare Game of Thrones a fini politici. Lo ha fatto Donald Trump, prima facendo il verso a “Winter is coming” (una delle frasi famose della serie) in un tweet del novembre 2018. Poi di nuovo in un cinguettio di una decina di giorni fa, il 18 aprile.

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Ad un certo punto HBO ha chiesto ufficialmente a Trump – che visto che vuole costruire un muro si considera probabilmente il nuovo Jon Snow – di smetterla di usare i riferimenti grafici alla serie: «anche se capiamo l’entusiasmo per il ‘Trono di Spade’ ora che l’ultima serie è arrivata, preferiamo che la nostra proprietà intellettuale non sia usata per motivi politici». Chissà, forse un simile avviso arriverà anche ai politici italiani che tentano di usare il Trono di Spade per aumentare l’engagement delle loro pagine.

Se PD e Più Europa usano la comunicazione “sovranista”

E arriviamo così a Più Europa, che ha utilizzato l’immagine di Emma Bonino (con drago sullo sfondo) per dire “not today” ai sovranisti che verranno sconfitti dal voto europeo del 26 maggio. Certo è difficile immaginare la Bonino nei panni di Arya Stark, uno dei personaggi più giovani della serie e soprattutto la discendente di  una nobile casata che ha rifiutato il cammino a lei predestinato per andare a fare l’assassina e più in generale cose che – nel periodo storico in cui è ambientato il telefilm – sono di solito appannaggio dei maschi.

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Anche la “lettura” di quelli di Più Europa fa delle forzature che poco hanno a che vedere con la trama della serie. Ad esempio Danaerys Targaryen vorrebbe unificare – con la forza – i sette regni di Westeros sotto un’unica corona. Lo stesso vuole fare Cersei Lannister mentre a Grande Inverno, luogo natale di Arya Stark, sognano un Nord indipendente. Insomma la politica di Westeros è cosa assai complessa, un po’ come la sua storia.

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Anche il Partito Democratico del Piemonte, che sostiene la candidatura a Presidente della Regione di Sergio Chiamparino, commette l’errore di usare il “not today” per chiamare a raccolta gli elettori contro i leghisti. Vale lo stesso discorso della Meloni: gli Estranei sono la personificazione della morte e del male assoluto. Si possono muovere molte critiche alla politica della Lega ma è pur sempre un partito che si muove legittimamente all’interno dell’alveo democratico e non ha alcun senso demonizzare l’avversario politico facendolo diventare un “nemico” da abbattere e annientare. Perché quello che succede in quella puntata è che Arya Stark pianta un pugnale nell’addome del Re della Notte, “uccidendolo” e facendo svanire anche il suo potente esercito. Ma il problema di Chiamparino e Bonino (e del PD e di Più Europa) è che stanno usando una “simbologia” che è stata usata da Trump, quindi identificata politicamente con l’Alt Right. Non proprio il modo migliore per distinguersi.

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