Chi è Lucia Azzolina, nuova ministra dell’Istruzione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-28

Siciliana, laureata in filosofia e giurisprudenza, ex sindacalista oltre che insegnante, approda a viale Trastevere al posto di Fioramonti. Qualche aneddoto sul suo percorso parlamentare, fino allo zero in informatica raccontato prima della sua nomina

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Docente di Storia e Filosofia, deputata pentastellata al primo mandato e, dal 13 settembre scorso, sottosegretaria al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel Governo Conte II, Lucia Azzolina è stata nominata dal premier Giuseppe Conte ministro dell’Istruzione, dopo le dimissioni di Lorenzo Fioramonti e la decisione di spacchettare il dicastero. Siciliana, nata il 25 agosto 1982 a Siracusa, Azzolina ha frequentato il Liceo Scientifico Statale Leonardo Da Vinci di Floridia, e, dopo il diploma, l’Università di Catania, facoltà di Filosofia. Conseguita nel 2004 la laurea triennale, ha poi proseguito gli studi ottenendo quella specialistica in Storia della Filosofia.

Chi è Lucia Azzolina, nuova ministra dell’Istruzione

Successivamente ha frequentato la Ssis, la scuola per l’abilitazione all’insegnamento, ottenendo il titolo per poter insegnare Storia e Filosofia. Superato l’esame finale della Ssis, come tanti suoi colleghi si è dovuta spostare al nord, fra la Liguria e il Piemonte, per poter insegnare e diventare docente di ruolo. Ha iniziato a lavorare nel 2008 come docente nei Licei di La Spezia e Sarzana. Ha conseguito anche la specializzazione all’insegnamento del sostegno a Pisa. Poi si è iscritta alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pavia, dove si è laureata, nel dicembre 2013, insegnando contemporaneamente nelle scuole secondarie di secondo grado. Nel gennaio 2014 è passata di ruolo all’Istituto di Istruzione Superiore Quintino Sella di Biella.

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Azzolina ha svolto, dopo la laurea in Giurisprudenza, la pratica forense occupandosi sempre di diritto scolastico. Ha svolto attività sindacale, con riferimento alla scuola, fra il Piemonte e la Lombardia, per oltre un anno e mezzo. Con le dimissioni dal sindacato, è tornata ad insegnare nel 2017 al Quintino Sella di Biella. Nel maggio 2019 è divenuta dirigente scolastico dopo aver vinto un concorso, ma ci torneremo. L’impegno nella politica risale a gennaio 2018, quando si è candidata alle parlamentarie per la quota proporzionale Novara-Biella-Vercelli-Verbania-parte della provincia di Alessandria (parte del collegio Piemonte 2), risultando la donna più votata, cosa che le ha permesso di entrare al secondo posto del listino proporzionale. Il 19 marzo 2018 è stata proclamata deputato della Repubblica Italiana eletta nella XVIII Legislatura. Durante il suo mandato da deputata ha presentato diverse interrogazioni legate al mondo della scuola come componente della VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati. Ha presentato anche una proposta di legge sulle classi pollaio. Il 16 settembre scorso è stata nominata Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel governo Governo Conte II.

Lucia Azzolina in Parlamento

Nel dicembre scorso la deputata del MoVimento 5 Stelle era intervenuta a L’Aria che tira parlando della festa per i sei mesi di governo che il M5S ha organizzato nei giorni scorsi per i parlamentari. La Azzolina aveva cercato di spiegare perché era stata organizzata la serata: “Posso rispondere a questa cosa della discoteca? Io ci tengo a dirlo con il cuore a tutti i cittadini italiani: noi personalmente lavoriamo e io personalmente cerco di lavorare per tutte le ore della giornata, tutte quelle che ho perché ci tengo al bene del mio paese. Una serata è stato un modo di buttare via tutto lo stress accumulato. Non penso che abbiamo fatto nulla di male“.

La Azzolina da sottosegretaria ha varato le 70mila assunzioni del governo Conte Bis con due misure introdotte durante il precedente giro parlamentare alla Camera, su input suo: l’applicazione a tutti i docenti neoassunti dell’obbligo di restare per 5 anni nello stesso istituto e una “call” con cui assegnare a candidati residenti fuori regione le eventuali cattedre rimaste scoperte dopo il primo giro di immissioni in ruolo. L’ok è arrivato tra le proteste dell’opposizione e i mugugni dei sindacati che giudicano ancora insoddisfacenti il set di interventi varati dal governo.

La storia dello zero in informatica della ministra dell’Istruzione

Stamattina Repubblica ha pubblicato una lettera di Massimo Arcangeli, presidente della Commissione per l’accesso al ruolo di dirigente scolastico che ha giudicato l’attuale sottosegretaria, in cui lui ha ricordato che la sottosegretaria ha preso zero (0) in informatica:

Non ci siamo prodotti né in genuflessioni né in accanimenti, e alla fine Lucia Azzolina, malgrado io stesso le abbia fatto una domanda sull’interculturalismo caduta nel vuoto, se l’è cavata: almeno la normativa – dirò del resto più avanti – la conosceva.

L’onorevole, nel rispondere alla giornalista de “L’Espresso” («Lei crede che sia opportuno politicamente partecipare a un concorso pubblico da membro della commissione istruzione?»), ha insinuato il dubbio che una combriccola di giudici prevenuti poteva avercela con lei, o con l’ideologia politica che rappresenta, mostrando di voler marcare le distanze dai comuni mortali.

lucia azzolina

In realtà anche la sua ansia non è diversa dall’ansia di milioni di persone messe alla prova ogni giorno, e senza scranni di protezione da opporre ai loro esaminatori. Ora, di scranno in scranno, si profila per lei un incarico da titolare del Miur in sostituzione di Lorenzo Fioramonti.

Mi chiedo come si possa pensare di affidare la guida di un ministero della Pubblica Istruzione a chi, durante quell’orale, non ha risposto a nessuna delle domande d’informatica, al punto da strameritarsi uno zero (il massimo era 6). Ho un nitido ricordo di quella prova, come pure di quella volta ad accertare la conoscenza della lingua inglese. Il voto ottenuto dalla candidata Azzolina fu allora il più basso fra quelli maturati dal quintetto della mattinata: 5 su 12. Ecco, e scusate se è poco.

Per la cronaca, la risposta alla domanda dell’Espresso da parte di Azzolina è stata questa: ««Sarebbe bello se l’orale fosse anonimo, perché la verità è che dovrò studiare il doppio rispetto agli altri. E questo non le nascondo che mi crea molta ansia».

Leggi anche: Lucia Azzolina: lo zero in informatica della candidata ministra dell’Istruzione

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