Celeste D’Arrando: la deputata M5S e la casa popolare con lo sconto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-21

Lo Spiffero: pizzicata dall’Agenzia della casa di Torino ad aver omesso negli anni 2016 e 2017 di informare una “mutata situazione reddituale”. Una situazione non sanata nell’anno successivo e nemmeno nel 2018

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In campagna elettorale aveva dichiarato di volersi battere per il diritto a una casa per tutti. Ma a quanto pare Celeste D’Arrando, ripescata da Luigi Di Maio che “sceglie solo i migliori” e poi eletta alla Camera dei Deputati dopo aver vinto il collegio uninominale di Collegno, è stata pizzicata dall’Agenzia della casa di Torino ad aver omesso negli anni 2016 e 2017 di informare una “mutata situazione reddituale”. Una situazione non sanata nell’anno successivo e nemmeno nel 2018.

Celeste D’Arrando: la deputata M5S e la casa popolare con lo sconto

In una storia che somiglia tantissimo a quella di Paola Taverna e oggi rivelata da Lo Spiffero in un articolo a firma di Oscar Serra, si scopre che a rimetterci è stata la mamma dell’onorevole grillina, inquilina di un alloggio a Collegno, nel quale vive assieme alla figlia con cui costituisce un nucleo familiare. La signora, nei giorni scorsi, si è vista recapitare a casa una diffida dell’ATC nella quale si annuncia l’incremento del canone di locazione da 155 a 180 euro e la richiesta degli arretrati per i due anni precedenti, che ammontano a oltre mille euro.

celeste d'arrando casa popolare

Celeste D’Arrando, che viene dallo stesso collegio di Laura Castelli di cui è amica, è assurta agli onori della cronaca in questi mesi per la lista degli scienziati dell’ISS con le loro preferenze politiche. Era lei l’autrice degli appuntini che segnalavano le preferenze politiche e le collaborazioni giornalistiche di alcuni degli scienziati. Eletta nel collegio uninominale di Collegno, in Piemonte, la D’Arrando ha un diploma all’Istituto tecnico e una qualifica come operatrice socio sanitaria. Nessuna esperienza lavorativa in strutture mediche di eccellenza. Per tre anni, dal 2012 al 2015, è stata una badante. La castigatrice degli scienziati si è occupata anche di formazione in call center. Tra il 2001 e il 2007 è stata commessa in un negozio di abbigliamento.

Il senso del M5S per l’ATC di Torino

Lo Spiffero racconta che il regolamento dei canoni di locazione stabilisce che l’assegnatario è tenuto a comunicare tempestivamente all’ente gestore ogni variazione della propria situazione economica così da consentire l’adeguamento del canone di locazione.

Per il momento i rilievi fatti dall’Agenzia si riferiscono ai redditi del 2016 e del 2017 (emersi dalle dichiarazioni del 2017 e del 2018) e ancora non tengono conto di quelli dello scorso anno, anche se negli uffici di Atc è saltato all’occhio come in quasi un anno di mandato parlamentare, D’Arrando non abbia ancora comunicato un’ulteriore (presumibile) scatto reddituale.

E’ noto, infatti, che i deputati hanno un’indennità lorda superiore agli 11mila euro al mese, senza contare i vari rimborsi e al netto di eventuali restituzioni come sancito dal regolamento interno del Movimento 5 stelle. Di tutto ciò, però, non v’è traccia nelle comunicazioni che la D’Arrando avrebbe dovuto fare all’Atc. E non è escluso che con un reddito tanto alto nei prossimi mesi la mamma della parlamentare rischi addirittura di perdere i requisiti per l’alloggio popolare.

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Il presidente dell’Agenzia torinese Marcello Mazzù ha confermato l’esistenza di una pratica sull’onorevole grillina.

EDIT ORE 16,44: “In merito all’articolo apparso oggi, 21/01/2019 sulla testata online Lo Spiffero, dal titolo: “Casa popolare alla deputata grillina, non ha segnalato il super reddito”, a firma di Oscar Serra, voglio precisare che sia il titolo che il contenuto dell’articolo sono inesatti e fuorvianti per il lettore, nonché lesivi della mia persona”. Lo afferma la deputata Celeste D’Arrando in merito ad un articolo secondo il quale l’esponente M5S avrebbe omesso di informare l’Agenzia della casa di Torino, che gestisce il patrimonio delle case popolari, di avere raddoppiato il suo reddito. “Nel dicembre del 2015 lavoravo per una società di call center e sono passata dal ruolo di operatrice a quello di formatrice, con una variazione contrattuale che da Co.co.co., mi ha vista passare alla tipologia tempo indeterminato, guadagnando così “l’esorbitante” cifra di 900 euro netti che mi farebbero quindi percepire un “super reddito”, come da voi scritto. Trattandosi di una variazione minima, non l’ho comunicata all’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale, anche perché nel 2016 sono stati comunque presentati il Cud e l’Isee, che ricordiamo, accerta il reddito anagrafico del nucleo famigliare – in questo caso composto da mia madre, mia sorella e me – fino a quando non troverò un altro alloggio, che sto già cercando ogni volta che posso tornare a Collegno da quando sono stata eletta 10 mesi fa”, spiega D’Arrando. “Vorrei inoltre specificare che ogni due anni l’Atc esegue un censimento socio-economico dei nuclei assegnatari delle case popolari per verificare se esistono ancora i requisiti per la permanenza nell’alloggio e per aggiornare i canoni di locazione. Censimento che abbiamo regolarmente fatto nel 2016 e che aspettavamo di fare anche nel 2018, proprio per comunicare anche la mia variazione di reddito in virtù del mio ruolo di PortaVoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei deputati dopo le elezioni del 4 marzo 2018. Censimento che però non è stato ancora effettuato dall’Agenzia. Ovviamente verranno saldati gli arretrati, che equivalgono a circa 1000 euro per due anni, a causa dei miei 900 euro di stipendio percepiti dal 2015”.

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