Catia Bastioli: l’incredibile candidata M5S-PD in Umbria

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-19

Secondo il Fatto sarebbe il nome scelto da Di Maio e proposto a Zingaretti. Ma non vi ricorda qualcosa? È quella dei sacchetti biodegradabili!

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Catia Bastioli,  62 anni, originaria di Foligno e attuale presidente di Terna, sarebbe quel nome civico chiesto da Luigi Di Maio nella lettera di domenica a La Nazione in grado di mettere d’accordo i giallorossi in Umbria. Lo scrive oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Luca De Carolis e Giacomo Salvini, e sappiamo come il quotidiano di Travaglio sia una fonte eccellente e attendibilissima per le cose grilline.

Catia Bastioli: l’incredibile candidata M5S-PD in Umbria

Ma proprio per questo il nome di Bastioli pare un colpo di scena incredibile. Perché ha calcato il palcoscenico della Leopolda di Renzi ma anche Beppe Grillo l’ha elogiata sul suo blog con un post in cui definiva la sua azienda, la Novamont, “un simbolo dell’eccellenza italiana”e un “grande esempio di economia circolare”. Ma proprio lei è stata protagonista della stupidissima polemica sui sacchetti biodegradabili a Capodanno 2018, quando venne aggredita a causa di un articolo sul Giornale in cui si parlava dell’obbligo di acquisto per i sacchetti dei supermercati.

catia bastioli candidata m5s pd umbria 1

Si trattava ovviamente di una teoria del complotto ben delineata e la stessa Bastioli rispose all’epoca alle accuse. Ma chi era in prima linea nell’attaccarla? Come ricorda il Foglio (anche se stranamente sui social network non si trovano più molte tracce della vicenda), erano i grillini a suon di post sul “sacro blog” dei 5 stelle.

I grillini l’accusavano di avere partecipato alla Leopolda di Matteo Renzi proprio nei giorni in cui il governo di centrosinistra emanava una legge che rendeva obbligatorio l’uso di sacchetti biodegradabili. E’ “un’amica di Renzi, che è l’unica a a produrre questo tipo di sacchetti”, era l’avvertimento lanciato dai grillini e che circolava in quei giorni sui social.

In prima linea, come sempre quando si tratta di queste cose, non poteva che esserci la sempre molto attendibile Paola Taverna, la quale insinuava che la Bastioli avrebbe pagato la campagna elettorale del PD con i 2 centesimi per i sacchetti biodegradabili:

paola taverna catia bastioli novamont

Poi Beppe Grillo visitò l’azienda e tutto si risolse in una pace. Oggi Bastioli, persona evidentemente degnissima oltre che scienziata e studiosa di primo livello, potrebbe scendere in campo con il M5S (e il PD). Com’è strano il mondo, nevvero?

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