La storia di Carlo Cottarelli che vuole uscire dall’euro

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-05-28

Portavoce del MoVimento 5 Stelle, giornalisti e tanti anonimi lettori denunciano il golpe Mattarella: il Presidente della Repubblica ha bocciato Paolo Savona per le sue tesi anti-euro ma non si sarebbe accorto che anche il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici è contro la moneta unica. Ovviamente le cose non stanno così

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Se Paolo Savona è stato bocciato da Mattarella perché vuole uscire dall’euro perché il Presidente della Repubblica ha dato l’incarico a Carlo Cottarelli? Secondo alcuni anonimi lettori del libro del premier incaricato anche Cottarelli infatti sarebbe per l’uscita dalla moneta unica. La prova è nell’ultimo libro dell’ex commissario alla spending review dal titolo “I sette peccati capitali dell’economia italiana” dove Cottarelli scrive che «i problemi degli italiani, un debito pubblico elevato e una bassa crescita e competitività potrebbero essere risolti con l’uscita dall’euro».

Cosa dice davvero Carlo Cottarelli sulla possibilità di uscire dall’euro

Nel meme che sta girando è scritto che quella frase è a pagina 176 del libro. In realtà la frase “incriminata” a pagina 147, ed ovviamente è stata presa fuori contesto. Perché Cottarelli non sta dicendo che possiamo o che potremo uscire dall’euro. Né dice che dobbiamo farlo per risolvere i problemi strutturali del Paese. Dice esattamente il contrario. La frase va inserita nel suo contesto che è quella di un capitolo nel quale Cottarelli affronta i problemi e le questioni legate alla moneta unica.

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Stefano Lucidi Senatore del M5S

Ad esempio – come ha scritto il giornalista dell’Huffington Post Pietro Salvatori – a pagina 138 scrive che «La via d’uscita non può essere la fuga dall’euro. Sarebbe come andare a giocare in serie B perché non si riesce a vincere in serie A».

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Di fatto Cottarelli sta dicendo che in teoria si potrebbe pensare che uscire dall’euro risolverebbe molti problemi ma subito dopo scrive che non è ben chiaro in che modo si dovrebbe uscire, cosa che generalmente i sostenitori del no-euro non fanno preferendo invece nascondersi dietro la scusa della “revisione dei trattati” o a fantasiosi “piani B”. Già poche righe sotto il passaggio incriminato si può leggere che la svalutazione conseguente al ritorno alla lira renderebbe più cari i prodotti.

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In un altro passaggio che «l’uscita dall’euro funziona nel restituire competitività ai prodotti italiani se è accompagnata da un taglio dei salari reali», questo significa che le nostre aziende potrebbero aumentare le esportazioni verso l’estero ma che gli italiani di fatto sarebbero più poveri (con tutto quello che ne consegue).

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A pagina 151 poi Cottarelli conclude che uscire dall’euro “non ne vale la pena”. Quindi Cottarelli considera l’ipotesi teorica di un’uscita dall’euro ma una volta analizzati i pro e i contro dice chiaramente che non è il caso di uscire dall’euro.

Il video di Cottarelli “euroscettico”

Un simile problema di estrapolazione delle frasi di Cottarelli dal loro contesto è quello di chi utilizza un video del maggio 2017 per dimostrare che Cottarelli è un antieuro come Savona. La prova sarebbe nel fatto che in quel filmato Cottarelli dice che «forse non avremmo dovuto entrare nell’euro». Tanto basta per dire che anche il premier incaricato la pensa come Savona quando in realtà Cottarelli sta criticando le modalità con cui l’Italia ha affrontato la sua adesione alla moneta unica.

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Cottarelli dice infatti: «L’altro problema grosso che c’era nel 2011 era che avevamo perso competitività con l’entrata dell’euro. Noi abbiamo vissuto male l’esperienza dell’euro. Siamo entrati nell’euro pensando di continuare a fare quello che facevamo prima, cioè avere più inflazione della Germania e questo ci ha fatto perdere competitività. Siamo entrati nell’euro troppo presto, forse non avremmo dovuto entrare, adesso ci siamo e vediamo di risolvere il problema».

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Il Direttore Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani prende atto che forse non saremmo dovuti entrare nell’euro ma non parla di uscirne. Mentre all’epoca dell’entrata dell’Italia nell’euro Savona era un entusiasta (anche se c’è chi, sbagliando, sostiene che sia stato un critico), Cottarelli sta dicendo che non saremmo dovuti entrare ma adesso che ci siamo non dice che bisogna uscire, né che bisogna preparare i piani B per l’uscita e poi sforare i parametri. In poche parole Cottarelli sta dicendo che l’Italia deve smettere di comportata come si è comportata fino ad ora.

Leggi sull’argomento: Perché Mattarella ha bocciato Paolo Savona

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