«Su Carige ci sono Creval, Sondrio e Credem»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-24

Rimane l’interesse dei fondi che si erano palesati una settimana fa, come Apollo e Varde, o di chi ancora non era della partita, come Warburg Pincus

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Banca Carige trova nuovi pretendenti dopo il no di Blackrock. O almeno questo scrive oggi Repubblica, anche se  permane il mistero su come mai questi pretendenti non si siano fatti avanti prima. Massimo Minella scrive che rimane l’interesse dei fondi che si erano palesati una settimana fa, come Apollo e Varde, o di chi ancora non era della partita, come Warburg Pincus.  Carige può sperare in una “business combination”, per dirla come la Bce che ha concesso altro tempo per l’accordo:

L’identikit del potenziale alleato sembrerebbe escludere i grandi istituti come Unicredit e Intesa, che finirebbero con il loro peso per stritolare Carige. Più probabile invece guardare a un istituto di dimensioni analoghe. I nomi in circolazione in queste ore sono Creval, Popolare di Sondrio e Credem, ma potrebbero aggiungersene altri. A spingere verso la soluzione industriale c’è anche il fatto che il soggetto che si aggrega può capitalizzare benefici fiscali di poco inferiori al miliardo. Una carta in più.

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Individuare una banca sarebbe il primo passo per uno schema allargato, in cui entrerebbero anche il Fondo Interbancario e la Malacalza Investimenti, da sottoporre al vaglio di Bce e Bankitalia. E a questo punto si potrebbe andare in assemblea, chiedendo ancora la fiducia dei piccoli azionisti. E se la soluzione privata non dovesse arrivare? Sarebbero guai, anche se il vicepremier Matteo Salvini torna a dire che in quel caso la Lega è pronta a «un intervento pubblico».

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