La carica degli Zorro contro Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-22

L’incubo del Capitano: oggi la Puglia, domani il resto d’Italia?

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Da quando Zorro è sceso in campo per il Capitano c’è poco da fare. La boutade di Riccardo Germani, vestito da eroe mascherato in piazza Duomo, sta diventando la burla più divertente tra le contestazioni (pacifiche) nei confronti di Matteo Salvini: si è visto a Lecce e si vedrà ancora nelle piazze in cui il ministro dell’Interno convocherà i suoi. Racconta oggi Giuliano Foschini su Repubblica:

«Il pupazzo di Zorro ce lo abbiamo noi. “Esci” i 49 milioni e nessuno si fa male». Il resto della giornata non è andata in maniera troppo diversa: ragazzi, ragazze, professori universitari, professionisti, che travestiti da Zorro davano il loro particolare benvenuto a Bari al ministro degli Interni, Matteo Salvini. Che nella sua biografia ha raccontato il suo primo trauma: il furto di un pupazzetto di Zorro, appunto. Il risultato è stato sorprendente: mille cinquecento contestatori, un centinaio dei quali mascherati. Trecento fan del ministro stipati in una strada semi vuota per ascoltare un quarto d’ora di comizio. E mettersi in fila per scattare un selfie. […]

Lisetta ha 57 anni ed è un funzionario pubblico. Anche lei è vestita da Zorro. «Sono qui per dire al ministro che non mi sento al sicuro. Se un’insegnante viene sospesa perché non ha censurato il pensiero dei suoi ragazzi significa che, presto, potrebbe toccare anche a noi». Sfila l’ex rettore Corrado Petrocelli, l’architetto Arturo Cucciolla. Paola Avitabile, avvocato penalista, sorride sotto la maschera. Come Maria Alessia Fanelli, 19 anni, studentessa di Giurisprudenza, con il cappello nero. Si legge sui muri: «Salvini rizz vacant» che per i baresi è la peggiore delle offese. Sta per “riccio vuoto”: cioè la più grande delle promesse, la più grande delle delusioni.

zorro riccardo germani

E Germani intanto rilascia un’intervista a Repubblica per spiegare il suo gesto:

«Zorro può essere chiunque, è imbattibile perché imprevedibile. È riproducibile. È l’esatto contrario del concetto o del Capitano: non servono i condottieri, gli
uomini soli, non si combatte per qualcuno ma per qualcosa. Io penso che Zorro non gliel’abbiamo rubato. Secondo me è scappato».

Ride?
«Ma in realtà non c’è niente da ridere. Siamo davanti a un rischio serio di regime dove avere un opinione è considerato un reato. D’altronde a Milano li ho visti dall’alto: si sono fatti crescere un poco i capelli, ma sono sempre quei fascisti che soffiano da sempre sulla disperazione in cerca di consenso. Lo facevano contro i terroni. Ora lo fanno contro i migranti. Non cambia nulla».

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