Perché molti biologi chiedono le dimissioni di Vincenzo D’Anna

di Giulia Corsini

Pubblicato il 2018-11-19

La curiosa storia dell’ascesa al potere del Presidente dell’Ordine dei Biologi (ed ex senatore) dai convegni con esperti critici sui vaccini alle richieste di test pre-vaccinali. Con un sistema di elezione che ha più di qualche problema. E una petizione che ne chiede l’addio

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Numerosi biologi stanno partecipando a una petizione organizzata dal gruppo Biologi per la Scienza per sollecitare il Ministro Grillo alla rimozione del presidente dell’ordine Vincenzo d’Anna dall’incarico. Ha fatto molto discutere il cinquantenario della fondazione dell’Ordine dei Biologi il convegno intitolato”Le nuove frontiere della biologia“, in cui figuravano tra i relatori personaggi tristemente noti per le loro posizioni apertamente in contrasto con il parere della comunità scientifica.

Ordine Nazionale dei Biologi: come siamo arrivati a questo punto e cosa succederà

Diversi accademici si sono opposti a questo evento, in particolare si sono opposti al carattere di istituzionalità dato a personalità marginali o allontanate dalla comunità scientifica proprio in virtù delle loro posizioni apertamente antiscientifiche. La querelle riguarda anche quella che in genere viene definita “propaganda antivaccini”e la bufala del glifosato pubblicata nel mensile ordine dei biologi  ribattezzato “Bio’s: le nuove frontiere della vita“. Ha fatto molto discutere anche il finanziamento di ben 10 mila euro all’associazione free-vax nota come Corvelva, e le velate minacce di azioni legali nei confronti dell’Università di Padova che si è opposta all’iniziativa, nonché la querela contro il prof. Burioni, celebre immunologo del San Raffaele impegnato nella campagna di informazione sulle vaccinazioni. Recentemente l’Ordine ha addirittura minimizzato sui casi di morbillo che hanno coinvolto l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari.

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Le associazioni dei biotecnologi ANBI (Associazione Nazionale Biotecnologi) e F.I.Bio (Federazione Italiana Biotecnologi) lamentano inoltre il fatto che l’Ordine dei Biologi non voglia riconoscere il loro diritto di lavorare in piena autonomia, con la volontà di imporre l’obbligo indiscriminato di iscrizione a tutti i laureati in biologia e biotecnologie, inclusi ricercatori, universitari e operanti di industria e imporre la totale subordinazione delle associazioni di biologi e biotecnologi, uniformare i percorsi formativi delle due figure, e non da ultimo la volontà di sostenere laboratori e ricerche molto criticate dalla comunità scientifica.

Il folle sistema di votazione dei biologi

Molti biologi iscritti all’ordine si rammaricano di non aver potuto votare. Sono poche migliaia i Biologi che hanno esercitato il loro diritto al voto per eleggere i due consigli dell’Ordine. Colpa di un regolamento elettorale, sancito per Legge, farraginoso, inadeguato, determinato dal Decreto 169/2005. L’Ordine dei Biologi conta circa 48 mila iscritti ed è nazionale, non ci sono ancora ordini territoriali. Alle ultime elezioni avevano diritto al voto circa 35 mila biologi e hanno votato meno di 4 mila. Vi era un solo seggio, che si trova a Roma.

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Chi non ha potuto recarsi a Roma ha dovuto votare per posta, seguendo una lunga procedura: ha dovuto, cioè spedire all’Ordine una richiesta di invio delle schede presso il proprio domicilio. Una volta ricevute le raccomandate contenenti le schede ha dovuto recarsi presso un notaio o altra persona autorizzata per firmare la busta contenente le schede, successivamente ha dovuto di nuovo recarsi alle poste e spedire il plico tramite raccomandata. Sono arrivate poco più di 4500 schede, cioè meno del 10%.

Galileo non era un politico Casertano ex DC

In Campania il presidente D’Anna ha due laboratori di analisi, gestiti dalla famiglia ed è presidente di FederLab Campania nonché ex presidente di FederLab Italia, una grossa associazione di laboratori privati accreditati con il sistema sanitario nazionale. Negli Anni Ottanta compie i primi passi nella politica come delegato giovanile della Democrazia Cristiana, Vice- segretario provinciale della Democrazia Cristiana, Consigliere Comunale, poi sindaco della sua città natale, Santa Maria a Vico in provincia di Caserta. Dal 2010, per sette anni, sarà Parlamentare, prima come Deputato e poi Senatore con il Popolo della Libertà, sarà fedelissimo e grande amico dell’ex coordinatore regionale della Campania, Nicola Cosentino pluricondannato con reato di associazione camorristica.

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D’Anna, se ne andrà successivamente col gruppo parlamentare di centro-destra Grandi Autonomie e Libertà (GaL) e successivamente fonderà insieme a Denis Verdini (condannato per truffa e bancarotta) al Alleanza Liberalpopolare-Autonomie per sostenere la maggioranza dei governi Renzi e Gentiloni. In quel periodo partecipa a tutta una serie di ricorsi avanzati per invalidare il voto del novembre 2010 per il rinnovo dell’Ordine Nazionale dei Biologi candidandosi alle elezioni del novembre del 2010 e successivamente a quelle del 2017. Così l’Ordine dei Biologi viene commissariato per la prima volta nel 2011.

Il primo commissariamento dell’Ordine dei Biologi

Nitto Palma, commissario straordinario del Pdl Campano voluto da Nicola Cosentino, nelle vesti di Guardasigilli commissariò l’ordine nazionale dei biologi individuando come commissario straordinario il professore Lucio Botte, docente presso la sede casertana della Seconda Università di Napoli. Il 17 gennaio 2012, il commissario ha proceduto alla nomina di un Consiglio tecnico gestionale di cinque persone, tutti candidati alle scorse elezioni, nelle persone del dottor Pietro Sapia (che verrà nominato tesoriere nel 2017), del dottor Paolo Levoni; della dottoressa Claudia Dello Iacovo (futura membro del direttivo dell’Ordine dei Biologi nel 2017, responsabile dei centri di diabetologia di FederLab Campania) ; del dottor Antonio Romano; del dottor Giovanni Venditto,attribuendo loro un gettone di presenza.

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Di qui, l’interrogazione parlamentare avanzata il 14 marzo 2012 per ottenere chiarimenti sul «contiguo affidamento di responsabilità, nell’ambito della gestione commissariale, a persone candidate e non elette ovvero comunque coinvolte nella attività ordinistica e nelle vicende che hanno determinato la conflittualità interna che ha poi condotto al commissariamento» e di fare luce sulle decisioni messe in campo dal commissario che «rischiano di non essere rispettose del principio di indipendenza e terzietà che caratterizza la pubblica amministrazione e che dovrebbe raccomandarsi ancor di più ad una governance provvisoria come quella commissariale». Dal luglio 2016 erano stati dichiarati decaduti il presidente ed i componenti del Consiglio dell’Ordine dei Biologi ed il presidente ed i componenti del Consiglio Nazionale precedenti perché scadeva il mandato.

Il secondo commissariamento e la vittoria di D’Anna

Ed ecco che succede un fatto, l’Ordine dei biologi viene di nuovo commissariato. L’allora Ministro della Giustizia On.le Orlando aveva decretato la nomina di un Commissario Straordinario per l’Ordine Nazionale dei Biologi sollecitato dalle diffide dall’avv. Rubinacci per conto di d’Anna. Il Commissario sarà l’ex magistrato Luigi Scotti, napoletano, già Guardasigilli del governo Prodi. Toccherà a lui guidare l’Ordine verso il rinnovo delle cariche elettive. Negli ultimi 50 anni, da quando cioè, è stato istituito, l’Ordine Nazionale dei Biologi è quindi stato commissariato per ben due volte.

Il dottor Scotti verrà coadiuvato dal sub commissario Pasquale Piscopo, dottore commercialista, esperto di economia aziendale, curiosamente già presente nella segreteria di Alleanza
Liberalpopolare-Autonomie (il movimento politico di Verdini precedentemente citato). “Biologi Insieme per il rinnovamento”, la lista coordinata dal Senatore Vincenzo D’Anna, stravincerà le elezioni per il Consiglio dell’Ordine dei Biologi il 3 novembre 2017, con il 45,2 % dei consensi, eleggendo nove membri su nove. «Abbiamo fatto cappotto» sorrideva d’Anna, guadagnandosi ben 1.619 voti su 3.580 votanti. Presidente del seggio è stato il Dott Giuseppe Vitale che è stato responsabile del sito Informabiologi, piattaforma dove scriveva Vincenzo D’Anna. Vitale è componente dell’attività direttiva di Federlab e ha partecipato anche egli alla serie di ricorsi per invalidare il voto degli anni precedenti. Il legale dell’Ordine, sarà il legale personale dell’attuale presidente, nonché legale di Federlab, l’avvocato sopracitato Rubinacci incarico conferitogli dal Commissario Scotti con la determina n 41 del 30 ottobre 2017, ancora prima che d’Anna fosse eletto presidente.

I test pre-vaccinali e la credibilità dell’Ordine

Federlab è un’associazione che raggruppa un gran numero di laboratori di analisi cliniche e di centri poliambulatori convenzionati con il SSN in Campania, grazie a una serie di disposizioni legislative a partire dalla legge finanziaria per l’anno 2007 e all’accordo n. 61/CSR del 23/03/2011. Un’interrogazione parlamentare della Senatrice Elena Fattori (M5S) richiede di «fare chiarezza sugli effetti prodotti dall’accordo n. 61/CSR del 23/03/2011, riguardante i laboratori di analisi mediche e il loro accreditamento con il SSN». In particolare vuole fare luce sui costosissimi test pre-vaccinali, che dovrebbero essere (secondo l’allora Senatore Vincenzo d’Anna) forniti addirittura dallo Stato in convenzione.

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Si tratta di test insostenibili per le finanze dello Stato (costando circa mille -duemila euro l’uno) oltre che del tutto inutili poiché nessun test può in alcun modo prevedere l’esito della vaccinazione.  Sicuramente se si sfruttasse la posizione dell’Ordine dei Biologi per spingere sull’obbligatorietà dei test pre-vaccinali e sostenere tesi antiscientifiche come quelle sul glifosato, la professione perderà (e sta già perdendo) molta della sua (già) scarsa credibilità in Italia, facendo fare una ben magra figura al nostro paese anche all’estero.

L’ordine dei biologi e la trasparenza delle ultime elezioni

Per quanto riguarda le ultime elezioni, l’Associazione Biologi per la Partecipazione lamenta addirittura la totale assenza di trasparenza nelle operazioni elettorali. Verso fine Settembre il Tar del Lazio aveva pubblicato un’ordinanza che avrebbe consentito di accedere agli atti di tutto il materiale elettorale delle ultime elezioni dell’Ordine, ma trascorsi i trenta giorni previsti il consiglio dell’Ordine non ha dato alcun segnale, costringendo i ricorrenti a un ricordo di ottemperanza. Nel frattempo i dott.ri Sapia e Spano, (attuali consiglieri dell’Ordine Nazionale dei Biologi) nonché l’Ordine dei Biologi hanno prodotto dei ricorsi al Consiglio di Stato contro sentenza Tar.

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Il Consiglio di Stato ha depositato un’unica sentenza che raggruppa i due ricorsi rigettandoli e affermando che l’Ordine dei Biologi deve far visionare tutti gli atti relativi alle operazioni elettorali. Per quanto riguarda la presunta opacità delle operazioni elettorali, il prossimo 23 febbraio 2019 al Tar Lazio ci sarà addirittura un’udienza con sentenza in merito alla richiesta di annullare le ultime elezioni dell’Ordine Nazionale dei Biologi. Vedremo dunque cosa succederà.

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