Il bimbo che ha superato la leucemia in classe, quelli non vaccinati fuori

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-02-24

La Regione annuncia: il responsabile del servizio vaccinale della Asl Roma2 andrà a parlare con i genitori inadempienti per indurli a una decisione ragionevole. Cioè accettare che i figli facciano la profilassi. Altrimenti cambieranno classe

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Come finirà la storia del bambino che è guarito dalla leucemia ma non può tornare a scuola in via Bobbio a San Giovanni perché cinque compagni di classe non sono vaccinati e le madri non hanno intenzione di sottoporli alla profilassi? La vicenda è stata sollevata nei giorni scorsi dal Corriere della Sera Roma e la data-limite è il 10 marzo, ovvero il giorno in cui, dopo la norma nel decreto Milleproroghe voluta dal governo Lega-M5S e difesa dalla ministra Giulia Grillo, scadrà l’ultima proroga per la vaccinazione obbligatoria sancita dalla legge Lorenzin.

Il bimbo che ha superato la leucemia in classe, quelli non vaccinati fuori

Il termine sta per scadere, i bambini da 0 a 6 anni (nido e asilo) inadempienti non faranno più ingresso a scuola, i più grandi restano in classe ma dovrebbero pagare una sanzione. Sarebbero da 500 a 800 mila gli iscritti sopra i 6 anni non adeguatamente vaccinati. Ma la Regione Lazio ha preso un impegno ieri con Alessio D’Amato, assessore alla sanità della Giunta Zingaretti: «Tornerà a scuola, punto e basta: niente deroghe».

Come? Nell’unico modo possibile per tutelare il bambino e soprattutto i suoi diritti e per non favorire chi non rispetta le leggi: gli altri cinque bambini saranno trasferiti in altre classi per permettere a lui di frequentare quella a cui è iscritto. Questa è la soluzione più giusta perché ogni soluzione alternativa che consentirebbe a chi non è in regola con le leggi di non subire danni non solo non sarebbe giusta rispetto alla ratio della legge, ma inciderebbe sui diritti di chi deve essere protetto e non ha fatto nulla di male.

Il Corriere fa sapere oggi che succederà dopo il 15 marzo secondo quanto hanno prescritto gli ematologi dell’ospedale Bambino Gesù:

Domani il responsabile del servizio vaccinale della Asl Roma2 andrà a parlare con i genitori inadempienti per indurli a una decisione ragionevole. Cioè accettare che i figli facciano la profilassi come prevede la legge anche per la scuola dell’obbligo che, tuttavia, consente ai non in regola di avvalersi del prevalente diritto  all’istruzione e non essere allontanati.

L’unico rischio sono sanzioni fino a un massimo di 500 euro. Se le famiglie si manterranno sulle posizioni novax,che almeno in un caso sembrano basate su convinzioni astruse (il presunto e più volte escluso legame tra anti-morbillo e autismo), i loro bambini saranno costretti a cambiare classe e fare posto a Matteo.

Il silenzio dei politici paraculi

Intanto non si è notato l’agghiacciante silenzio nei confronti della situazione del bambino da parte dei due ministri (in)competenti, ovvero quello dell’Istruzione Marco Bussetti e della Sanità Giulia Grillo: né l’uno né l’altra hanno sentito il bisogno di spendere qualche parola in favore del bimbo guarito dalla leucemia ma che non può tornare a scuola per colpa dei compagni no-vax.

Nel caso della ministra Grillo, dovrebbe far riflettere il fatto che secondo lei per i bambini immunodepressi la soluzione fosse l’esclusione dalla classe: “Per i bambini immunodepressi è sbagliato puntare solo sulla obbligatorietà. Chi lo fa, lo fa in modo strumentale. Al momento, per i bambini in età scolare permane quanto previsto dal decreto Lorenzin. E comunque, le vaccinazioni dei compagni di classe, non bastano a proteggere i bambini immunodepressi”, ha detto. “La loro protezione – ha aggiunto – richiede progetti personalizzati che tengano conto di tutti i rischi”.

L’elegante giro di parole del settembre scorso rappresentava un tentativo di lasciare i bambini fuori dalla scuola che frequentare è un loro diritto per costringerli a “progetti personalizzati” che però dovrebbe approntare il ministro dell’Istruzione. Il quale, come abbiamo visto, pare in tutt’altre faccende affaccendato. D’altro canto, stiamo parlando di una ministra (la Grillo) che ha mandato un sottosegretario (Armando Bartolazzi) a incontrare i “free vax” di Corvelva. Cosa potevamo aspettarci di diverso?

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