L’ex tesoriere della Lega e le casse della Costa d’Avorio con milioni di euro in banconote da cento

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-02-10

Il Fatto racconta una strana vicenda che ha per protagonisti Francesco Belsito e Renzo Bossi: un trasporto di oggetti d’arte tribale dall’Africa che salta all’ultimo momento e una cassa piena di banconote da cento euro e una scatola di diamanti

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Nei giorni scorsi Renzo Bossi aveva parlato a Libero dell’accusa di presunti traffici in Africa che, secondo lui, due giornalisti del Fatto, avevano rivolto a lui e a Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega. Oggi Thomas Mackinson e Luigi Franco raccontano la storia intera parlando di strane casse dalla Costa d’Avorio:  l’uomo condannato per i fondi del Carroccio, chiese al “Trota” di organizzare con un cargo un trasporto di diversi container dall’Africa verso la Russia, ma il carico venne fermato in partenza perché uno di questi conteneva milioni di euro in banconote da cento. L’ex capo dei conti del Carroccio si difende: “Erano opere d’arte”.

L’ex tesoriere della Lega e le casse della Costa d’Avorio con milioni di euro in banconote da cento

Belsito ha rilasciato un’intervista a Sono le Venti, programma di approfondimento giornalistico di Peter Gomez sul Nove, che andrà in onda stasera. La storia è questa: l’anno scorso Belsito ha tentato di esportare ben 138 casse contenti 700 statue di legno: 50 elefanti, 50 scimmie, 300 maschere, 200 statue e 100 ippopotami. Il dettaglio si legge nell’autorizzazione rilasciata dal Museo del costume di Grand Bassam, l’ente che in Costa d’Avorio dà il nullaosta all’uscita dal Paese di manufatti locali. Sul documento è indicato il proprietario della merce, ed è proprio Belsito, con tanto di numero di passaporto.

A occuparsi del trasporto vengono chiamati imprenditori russi che mettono a disposizione un aereo cargo. Ed è qui che entra in scena Renzo Bossi. È stato l’ex “trota”a metterli in contatto con Belsito e chiedere loro i preventivi. Alla fine, però, il trasporto salta. E qui le versioni dei protagonisti divergono.

Secondo gli imprenditori, incontrati dai cronisti a Mosca, le casse vengono fermate nel giugno 2019 ad Abidjan, la capitale della Costa d’Avorio, prima di partire per Istanbul, la destinazione prescelta perle casse. “Durante un’ispezione viene aperta una cassa, era piena di banconote da 100 euro ”, raccontano mostrando la foto di un baule colmo di denaro. “C’è anche una scatola di diamanti. Noi non ne sapevamo nulla”.

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Ora, è evidente che se Belsito viene beccato a esportare denaro e diamanti torna subito in mente la storia della Tanzania e i 49 milioni della Lega. Ma qui si raccontano anche altri dettagli. Il primo riguarda Renzo Bossi, che dice di aver incontrato Belsito durante una delle udienze del processo sui fondi alla Lega, che lui gli ha rivelato il problema di un trasporto da effettuare dall’Africa. La stessa cosa che ha detto a Libero: «Belsito mi chiese se fosse possibile fargli avere un preventivo per trasportare della merce per un museo della Costa d’Avorio in Turchia e mi mostrò tutta la documentazione timbrata e vidimata dalle autorità locali, sulla base della quale io gli presentai vari preventivi. Si trattava di maschere africane e alla fine si optò per uno spedizioniere russo».

La cassa di soldi che Belsito nega di aver mai visto

Alla fine il trasporto salta, secondo la versione del Trota, perché Belsito non si fa più vedere. Ma i giornalisti del Fatto mostrano a Renzo Bossi la foto di una cassa che contiene le banconote da cento euro e lui…

“Questa non l’ho mai vista”, dice in lacrime appena gli viene mostrata la foto della cassa piena di soldi. “Mi sono cagato sotto”. Sostiene che l’aereo non sia mai arrivato ad Abidjan, perché Belsito, nonostante il contratto, non ha mai versato l’acconto agli imprenditori. Promette un’intervista per l’indomani, in modo da chiarire tutti i dettagli della vicenda. Ma anziché venire all’appuntamento, rilascia una intervista al quotidiano Libero in cui accusa i giornalisti di volerlo fregare e di averlo intimidito. Cosa in realtà mai avvenuta.

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La cassa dei soldi (Il Fatto Quotidiano, 10 febbraio 2020)

E Belsito?

Ammette di essersi interessato a una partita di oggetti d’arte tribale, ma sostiene che l’affare è andato a monte quasi subito. E sulla cassa piena di soldi? “La cassa non esisteva, sono stato truffato anch’io da un avvocato d’affari locale che mi ha mostrato quella foto per convincermi a lavorare con lui. Ho perso 200mila euro”. Eppure esiste un video, in mano agli imprenditori russi, in cui Belsito, alla presenza di Bossi, parla di una cassa ad Abidjan.

Il video verrà mandato in onda stasera a Sono le venti. Intanto questi russi sembrano sempre più nervosi con chi è o è stato dalle parti della Lega. Dal Metropol alla Costa d’Avorio.

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