Autocertificazione: cosa cambia con il nuovo modulo del 26 marzo e quali sono le regole

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-27

L’ultimo decreto legge sulle misure anticontagio entrato in vigore il 25 marzo ha apportato diversi correttivi a cominciare dalle sanzioni previste per chi viola le disposizioni. E il modulo di autocertificazione che cittadini e forze dell’ordine preposte ai controlli devono firmare deve tenerne conto

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Ieri, 26 marzo, il capo della Polizia Franco Gabrielli ha annunciato un nuovo modulo autocertificazione per gli spostamenti, necessario per recepire le disposizioni del DPCM Coronavirus del 25 marzo che porta con sé 29 divieti. Il modulo ha come novità la possibilità di inserire le disposizioni delle Regioni in caso di spostamenti da una regione all’altra. Oggi Repubblica riepiloga cosa cambia con il nuovo modulo:

Perché è stato nuovamente cambiato il modulo?
L’ultimo decreto legge sulle misure anticontagio entrato in vigore il 25 marzo ha apportato diversi correttivi a cominciare dalle sanzioni previste per chi viola le disposizioni. E il modulo di autocertificazione che cittadini e forze dell’ordine preposte ai controlli devono firmare deve tenerne conto. Adesso si chiede al cittadino di dichiarare di essere a conoscenza delle nuove sanzioni previste che sono amministrative e non penali, come era in precedenza.

Cosa succede a chi è stato denunciato prima del 25 marzo?
Le sanzioni penali che erano previste verranno commutate in sanzioni amministrative, multe da 400 a 3000 euro che verranno affidate alle prefetture. Nessuno può essere punito per un fatto che non è più previsto dalla legge come reato e, visto che il nuovo decreto ha valore retroattivo, molti procuratori hanno deciso di archiviare tutte le denunce per la violazione del divieto di spostamento precedentemente arrivate e trasmettere poi gli atti alla prefettura per l’emissione della multa. Dunque chi è stato denunciato tra l’11 e il 25 marzo non sarà più soggetto a procedimento penale ma si vedrà arrivare una multa più onerosa (da 400 a 3.000 euro) rispetto ai 206 euro previsti dall’articolo 650 del codice penale.

Chi è sottoposto a quarantena deve scriverlo nel modulo?
Sì, è il primo punto della nuova certificazione. Il cittadino che si sposta deve certificare di non essere sottoposto a quarantena o di non essere risultato positivo al Covid-19 nel caso gli sia stato effettuato un tampone, casi per i quali c’è l’obbligo assoluto di non uscire da casa, a meno che lo spostamento sia autorizzato dall’autorità sanitaria.

I cittadini devono anche dichiarare dove stanno andando?
Sì, adesso si deve precisare l’indirizzo da cui è iniziato lo spostamento e la destinazione oltre naturalmente alla motivazione che lo giustifica.

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Il nuovo modulo di autocertificazione degli spostamenti del 26 marzo 2020

Quali sono da ritenersi situazioni di urgenza?
L’autocertificazione distingue tra motivi di assoluta urgenza a cui si può fare ricorso per trasferimenti da dove ci si trova a un Comune diverso (vietati fino al 3 aprile) alle situazioni di necessità che giustificano invece gli spostamenti all’interno dello stesso Comune, quelli quotidiani, come portare fuori il cane, o quelli di breve distanza come la spesa.

È previsto che un genitore separato vada dai figli?
Sì, chi deve spostarsi per questa ragione può farlo e deve indicare nel modulo “obblighi di affidamento di minori”.

È previsto anche il rientro dall’estero?
Assolutamente sì, qualsiasi italiano che si trovi fuori dal Paese ha diritto a rientrare nella sua città, dovunque si trovi. Deve specificarlo nel modulo.
hAnche l’assistenza ad un’altra persona è una necessità? Sì, è prevista e va dichiarata l’assistenza ad un disabile o ad un congiunto o ad altra persona che ha bisogno di aiuto.

Si può uscire da casa per andare a denunciare un reato?
Sempre.

Leggi anche: Come il governo ha alleggerito le sanzioni per chi esce da casa violando la quarantena

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