Come il governo ha alleggerito le sanzioni per chi esce da casa violando la quarantena

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-27

Il decreto legge n.19 del 25 marzo punisce l’inosservanza non più sul piano penale, ma con una sanzione amministrativa tra 400 euro e 3.000 euro. Ma chi la salda entro 60 giorni dalla notifica paga solo il minimo di 400 euro, ulteriormente scontato del 30% (dunque 280 euro) se paga entro 5 giorni

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Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera oggi spiega come il governo ha alleggerito le sanzioni per chi esce da casa violando la quarantena, mentre i “denunciati” sono più dei contagiati dal Coronavirus SARS-COV-2 e da COVID-19:

Fino all’altro ieri le 110.000 persone uscite di casa, senza uno dei motivi ammessi, violavano la norma del decreto legge del 26 febbraio che richiamava l’articolo 650 del codice penale: una contravvenzione, pena fino a 3 mesi o ammenda fino a 206 euro, estinguibile o blando la metà (103 euro). Per il futuro, invece, il nuovo decreto legge n.19 del 25 marzo punisce l’inosservanza non più sul piano penale,ma con una sanzione amministrativa tra 400 euro e 3.000 euro (aumentata fino a un terzo se commessa con un veicolo, raddoppiata in caso di recidiva).

Ma chi la salda entro 60 giorni dalla notifica paga solo il minimo di 400 euro, ulteriormente scontato del 30% (dunque 280 euro) se paga entro 5 giorni. Una norma transitoria la applica anche alle violazioni già commesse, ma in quei casi nella misura minima ridotta alla metà: quindi i 110.000 sinora denunciati non rischiano più alcunché sul piano penale, mentre dovranno pagare una sanzione amministrativa di 200 euro.

coronavirus denunciati sanzioni alleggerite 280 euro

Tirano un sospiro di sollievo le Procure e traballa invece la logistica delle Prefetture, che dai pm riceveranno le 110.000 denunce per irrogare la sanzione amministrativa: sperando peraltro che le persone poi paghino i 200 euro senza troppo contestare, altrimenti la massa di carte si risposterebbe nei Tribunali per i ricorsi ai Giudici di pace.

La nuova sanzione amministrativa (quella in concreto da 280 euro se pagata entro 5 giorni) varrà anche per chi, avendo avuto contatti con casi certi di malattia o essendo tornato dall’estero, viola la cosiddetta quarantena volontaria. Per chi invece positivo al virus viola il divieto assoluto di allontanarsi da casa (reato per cui basta il pericolo astratto di contagiare altri), il nuovo decreto legge prende l’involucro di una vecchia contravvenzione (articolo 260) di un regio decreto del 1934, testo unico delle leggi sanitarie, e ne porta la pena (a fine dei tre gradi di giudizio) all’arresto da 3 a 18 mesi, più ammenda da 500 a 5.000 euro.

Ancora diverso il caso se si ha certezza che in concreto un positivo, violando la quarantena, contagi una o più persone e propaghi la malattia: qui scatterebbe un reato che già esiste, l’epidemia colposa, che come pena ha la reclusione da 1 a 5 anni.

Ma come si fa a dimostrarlo?

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