L’audio Whatsapp sugli assalti ai supermercati e quelli che tifano rivolta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-30

La Polizia ha segnalato ieri che sta circolando sui social network un audio in cui si incita a provocare azioni di violenza e assalti ai supermercati con mazze e contro gli agenti in tenuta anti-sommossa. Ma ci sono anche i giornali di destra a tifare rivolta. E Salvini & Meloni…

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La Polizia ha segnalato ieri che sta circolando sui social network un audio in cui si incita a provocare azioni di violenza e assalti ai supermercati con mazze e contro gli agenti in tenuta anti-sommossa. La voce, con accento siciliano, si rivolge a un certo “Massimo” e dice che “tutti quelli che saremo domani” saranno difficili da fermare. L’audio è stato trasmesso anche da In Mezz’Ora di Lucia Annunziata su Raitre.

L’audio Whatsapp sugli assalti ai supermercati

Non è strano che in una situazione del genere ci sia chi organizza gli assalti a Palermo e che sia concreto il rischio di proteste sociali. Quello che è incredibile è che ci sia qualcuno che soffia sulla rivolta, come nota oggi Tommaso Rodano sul Fatto:

Su Libero la frase che colpisce è l’occhiello rosso sopra il titolo d’apertura: “Assalto ai supermercati”. Perché “Il cibo c’è, mancano i soldi per comprarlo”. Sembra strano, ma sono gli stessi che tre giorni prima, nell’editoriale di Vittori Feltri, rassicuravano: “Chi vi dice che ilCoronavirus è una guerra sta delirando”. A proposito di guerra, Il Giornale di casa Berlusconi, diretto da Alessandro Sallusti, preferisce la suggestione bellica. Il titolone sparato in prima è questo: “Tessera annonaria (come in tempo di guerra)”. Sottotitolo: “Superati i 10 mila morti, ora Conte ha paura: soldi per il cibo”.

La Verità di Maurizio Belpietro invece fa un lavoro più sofisticato. Il primo richiamo non è direttamente alla violenza sociale, maalla condizione delle forze armate: “La rabbia di esercito e polizia: ‘Allo sbaraglio senza difese’”. Sfogliando il giornale, si capisce presto dove si vuole andare a parare. A pagina 3 c’è appunto l’arti colo sulle forze dell’ordine: “Chi ci protegge è lasciato senza protezioni”. A pagina 5 il suo naturale complemento: “Meridione affamato: tira aria di rivolta”. Ad aumentare il senso di anarchia imminente, anche l’articolo di taglio basso: “Milano, brucia il tribunale. La giustizia resterà paralizzata per dei mesi”.

assalto supermercati chi tifa rivolta

Infine Il Tempo di Franco Bechis: “Non c’è pane? Mangino briciole”. La parafrasi di Maria Antonietta serve a presentare –come scrive il direttore – “un Paese (quasi) alla fame”. Insomma, nei titoli e ne gli editoriali della stampa di destra ci sono tutti gli elementi del caos: riferimenti alla guerra,alla giustizia paralizzata,a fame e mancanza di cibo, alla paura, alle difficoltà di chi deve mantenere l’ordine pubblico. Ma senza drammatizzare, anzi: si legge in filigrana quasi un certo compiacimento.

Salvini e Meloni: il silenzio sulle rivolte

E poi ci sono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il primo il 25 marzo, prima di altri, ha rilasciato un’intervista alla Stampa con questo titolo: “Spendiamo tutto, anche 100 miliardi o
sarà la rivolta”. Salvini ha liquidato i 400 milioni stanziati dal governo per i Comuni con un calcolo disarmante: “Sono 7 euro a testa”. Come se quei soldi andassero divisi e consegnati individualmente a 60 milioni di italiani. Una sciocchezza che pare concepita apposta per soffiare sulla collera di chi è in difficoltà. E la Meloni?

giorgia meloni 1

A differenza del collega, Giorgia Meloni non ha mai parlato di violenze o disordini. Si limita a smontare sistematicamente qualsiasi proposta arrivi da Palazzo Chigi. A volte in modo comico. Ieri, su Twitter, ha cambiato giudizio nel giro di 40 minuti. Prima ha lodato il “suo”governatore: “La Regione Sicilia stanzia 100 milioni per l’assistenza alimentare dei meno abbienti. Complimenti a Nello Musumeci”. Mezz’ora più tardi ha criticato la stessa misura, però adottata dal governo: “Presidente Conte, a che serve l’umiliazione dei buoni e delle derrate alimentari?”. Accortasi del pasticcio, ha cancellato entrambi i tweet. Troppo tardi.

giorgia meloni

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