Gli assalti ai supermercati organizzati a Palermo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-28

Su un gruppo Facebook con 2550 iscritti si incita alla rivolta e ad assalti ai negozi. Un tam-tam partito da un gruppo su Facebook a cui già hanno aderito in 2.000: si chiama “Rivoluzione Nazionale” e promuove propositi di rivolta popolare che consistono in assalti ai supermercati e ai centri commerciali per svuotare gli scaffali senza pagare alle casse

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Lunghe code agli ingressi dei supermercati in molte città della Sicilia. Per la seconda domenica dalla firma dell’ordinanza del governatore Nello Musumeci, i negozi di alimentari domani saranno chiusi, la gente fin da stamattina si è messa in fila per fare la spesa nei supermercati. Dalla stazione centrale di Palermo al Lidl, la fila è lunga mezzo chilometro: le persone indossano le mascherine e mantengono la distanza di sicurezza di almeno un metro. Nei negozi si entra poco alla volta, i commessi fanno rispettare i turni. Nei centri commerciali più grossi stazionano polizia e carabinieri: dopo che due giorni fa c’è stato un tentativo di assalto in un supermercato a Palermo sono state rafforzate le misure di sicurezza agli ingressi dei market più frequentati.

Gli assalti ai supermercati organizzati a Palermo

E intanto su un gruppo Facebook con 2550 iscritti si incita alla rivolta e ad assalti ai negozi. Repubblica Palermo racconta di un tam-tam partito da un gruppo su Facebook a cui già hanno aderito in 2.000: si chiama “Rivoluzione Nazionale” e promuove propositi di rivolta popolare che consistono in assalti ai supermercati e ai centri commerciali per svuotare gli scaffali senza pagare alle casse. Chi scrive si definisce povero e con soli 10 euro in tasca per far mangiare i figli e inneggia alla violenza per un tozzo di pane.

«Organizziamo al La Torre o al Conca D’Oro», scrive uno dei membri del gruppo rilanciando il prossimo appuntamento per oggi. Un altro in un audio: «Arrivo tutto incappucciato e imbottito. Perché le botte saranno orbe». Il questore Renato Cortese invita alla calma: «Al momento sono voci che girano in rete. Voglio credere che azioni del genere non se ne verificheranno mai. Voglio comunque rassicurare i cittadini. Le forze dell’ordine sono sul campo». Giovedì in 13 si sono presentati alle casse del Lidl di viale Regione Siciliana con i carrelli stracolmi e l’intenzione di non pagare. Le indagini hanno appurato che alcuni di loro avevano aderito al gruppo “Rivoluzione Nazionale”. E, intanto, i furti nei market sono aumentati del doppio rispetto a quindici giorni fa.

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Da ieri mattina il reparto mobile della polizia, squadre dei carabinieri e di finanzieri sono arrivati davanti ai tre più grossi centri commerciali della città: “Conca d’Oro” allo Zen, “La Torre” a Borgo Nuovo” e “Forum” a Brancaccio. Un presidio con gli agenti schierati in tenuta antisommossa. Anche negli altri punti vendita della città, davanti alle poste e alle banche sono iniziate le cosiddette “vigilanze dinamiche” per scongiurare eventuali rapine soprattutto in concomitanza del ritiro delle pensioni. Intanto è quasi raddoppiata la percentuale di furti, che di solito varia dal 3 al 5 per cento. «Nell’ultima settimana siamo oltre il 6 per cento», ammette Salvo, direttore di un punto vendita vicino al tribunale. E cambia anche la tipologia dei taccheggi. Vengono rubati meno alcolici e più carni e formaggi. Nei giubbotti degli uomini e dentro alle borse delle donne ci sono più marmellate, Nutella, frutta secca.

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