Quando ATAC lanciava l’allarme sulle scale mobili della metro di Roma

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-10-24

Ieri la sindaca Raggi spiegava che l’incidente alla scala mobile della Metro A era stato causato dai tifosi che saltavano e ballavano. Oggi il Comune ammette di essere stato a conoscenza delle ripetute segnalazioni dell’azienda circa il “debito manutentivo” sulle apparecchiature di sicurezza e di aver stanziato i soldi per i lavori che inizieranno però solo nel 2019

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Il giorno dopo l’incidente alla scala mobile della Metro A si va alla ricerca dei colpevoli e delle eventuali responsabilità. Anche se la sindaca di Roma Virginia Raggi ieri non ha perso tempo a suggerire che forse la colpa era dei tifosi del CSKA che stavano saltando e ballando poco prima del crollo che ha causato il ferimento di 24 persone la risposta potrebbe essere un’altra. Quale? La mancanza di manutenzione sugli impianti.

Il “debito manutentivo” sugli impianti di sicurezza della Metro

Oggi La Stampa ha pubblicato la testimonianza di un dirigente ATAC coperto dall’anonimato che rifletto sul fatto che dal momento che una scala mobile dura all’incirca trent’anni e quella della stazione Repubblica ha meno di dieci anni il cedimento potrebbe essere dovuto ad una carenza di controlli. Durante le ispezioni periodiche infatti problemi come quello che avrebbe causato l’incidente (il malfunzionamento di un cavo che serve ad impedire lo scarrucolamento della catena e che costituisce parte dell’impianto frenante) sarebbero dovuti venire alla luce ed essere risolti.

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Ad avvalorare l’ipotesi del deficit manutentivo c’è un documento riservato pubblicato oggi dal Messaggero. Si tratta di una lettera inviata per la prima volta nel 2015 da ATAC al Comune di Roma. Nel documento l’azienda dei trasporti chiede al Campidoglio di finanziare diversi interventi di «manutenzione straordinaria degli impianti delle linee A e B della metropolitana». La richiesta di finanziamento per la manutenzione venne ripetuta nel 2016, e fu fatta proprio dal DG di ATAC Marco Rettighieri che però si sarebbe dimesso poco dopo l’arrivo di Virginia Raggi alla guida del Comune e la nomina dell’assessora Linda Meleo al referato per il trasporto locale. Quando annunciò le sue dimissioni Rettighieri scrisse una lettera nella quale lamentava il mancato stanziamento dei 18 milioni di euro promessi dal M5S per rimettere in sesto la municipalizzata dei trasporti.

Il Comune ammette di essere a conoscenza delle richieste di ATAC

C’è poi secondo il Messaggero un altro documento dove viene denunciato il «debito manutentivo» accumulatosi nel corso degli anni. Si tratta di una relazione interna di ATAC redatta nel 2016 dove si fa richiesta al Comune di «intervenire con la massima urgenza», «dando la priorità alle revisioni dei componenti e delle apparecchiature connessi alla sicurezza». Sulla vicenda è intervenuta con una nota l’assessora Meleo che ha voluto far sapere che «In merito a notizie di stampa sulla richiesta del 2015 di intervento manutentivo da parte di Atac a Roma Capitale, l’amministrazione precisa di aver messo a Bilancio 2018-2020 circa 11 milioni di euro per manutenzione e sostituzione di scale mobili e ascensori delle metropolitane per rispondere alle esigenze e necessita’ primarie dell’azienda dei trasporti».

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Fonte: Il Messaggero del 24/10/2018

Il Comune quindi ammette l’esistenza di quella richiesta ignorata e ammette di aver stanziato solo a partire dal Bilancio 2018-2020 i soldi necessari per la manutenzione delle scale mobili. L’assessora Meleo ribadisce che «abbiamo messo a Bilancio 2018-2020 risorse per un importo di 11 milioni di euro per la sostituzione e manutenzione di 22 scale mobili, 4 marciapiedi mobili e 22 ascensori delle metro. Interventi per cui Atac sta predisponendo gli atti di gara. Lavori che saranno effettuati nel 2019». Eppure l’attuale amministrazione della Capitale era a conoscenza del problema fin dal 2016. I soldi sono stati sbloccati solo lo scorso anno. Come mai si sono aspettati due anni per farlo? L’incidente di ieri poteva essere evitato?

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