La versione di Renzi sull’Assemblea PD

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-20

Il Corriere e il discorso dell’ex segretario alla fine saltato: gli attacchi pronti a Martina, Franceschini ed Emiliano e il compromesso raggiunto

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Ieri sera, dopo l’Assemblea in cui il PD ha deciso per l’ennesima volta di non decidere nulla riguardo il suo futuro, è scoppiata una polemica sui numeri tra renziani e antirenziani, con i secondi che hanno cercato di intestarsi la vittoria dopo l’ultimo voto sulla relazione del reggente che non conta niente Maurizio Martina. Oggi sul Corriere della Sera Maria Teresa Meli, cantrice del renzismo di via Solferino, fornisce la versione di Matteo Renzi su quanto è accaduto con una ricostruzione dei momenti precedenti al compromesso raggiunto tra i due schieramenti:

All’Ergife, con Martina, Orlando,Fassino e Franceschini, Renzi fa un discorso chiaro. Sono le 11.40.«Noi abbiamo i numeri,  che volete fare?», dice. Lotti fa vedere a tutti i presenti le cifre. Inequivocabili. Poi Renzi mette sul tavolo il suo discorso.

Se non c’è la tregua lo farà, dice dopo quell’incontro agli emissari dei suoi avversari interni: «E dirò chi voleva l’accordo con i “grillozzi” e perché io l’ho bloccato. Racconterò gli errori del 2017, come quello di Zanda che ha stoppato la legge sui vitalizi di Richetti. O racconterò dei collegi persi male, per esempio Ferrara… E dirò a Emiliano: se ti piace il contratto il tuo posto non è qui ma 2 chilometri più a sud dove c’è un gazebo della Lega».

pina cocci

Martina a quel punto opta per un compromesso. «Chissà perché Franceschini — commenta poi con i suoi Renzi — gli ha fatto credere che ce la poteva fare, salvo poi votare per la mediazione perché non sopporta stare in minoranza». Gli avversari di Renzi accettano quindi il compromesso, l’ex segretario fa sapere che è contento, ma poi con i suoi commenta così: «Hanno fatto una figuraccia, hanno detto di sì a quello a cui prima avevano detto di no. E ora devono anche fare buon viso a cattivo gioco».

Comincia l’Assemblea, Renzi non applaude mai Martina. Poi rivolto agli amici dice: «Avete sentito i brusii in sala quando parlava? Si è portato una cinquantina di persone ad applaudirlo ma non sono servite. Un discorso modesto». Poi se ne va. Di nuovo in auto: «È sabato, c’è il sole, vado al mare». Tanto, quello che voleva ottenere lo ha ottenuto.

Foto da: Twitter

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