Alessandro Maestrini racconta il video dell’incidente di Alex Zanardi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-22

«Lo smartphone di Zanardi era nel suo alloggiamento di sicurezza sulla bici e lui stava guidando regolarmente con due mani. Non faceva alcun video, non aveva il telefonino in mano»

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Ieri la procura di Siena ha smentito che Alex Zanardi stesse filmando con il telefonino quando ha avuto l’incidente che oggi lo mantiene in coma e in pericolo di vita. Oggi Marco Gasperetti sul Corriere della Sera intervista Alessandro Maestrini che quel video, ora agli atti dell’indagine sulla corsa senza permessi e senza scorta, lo ha girato:

Zanardi lo teneva in mano durante l’incidente?
«Assolutamente no. Lo smartphone di Zanardi era nel suo alloggiamento di sicurezza sulla bici e lui stava guidando regolarmente con due mani. Non faceva alcun video, non aveva il telefonino in mano. Poi, dopo una curva, ha perso il controllo dell’handbike e si è scontrato contro il camion che arrivava lentamente sulla carreggiata opposta. Ma non stava usando lo smartphone in quel momento, ne ho la piena certezza».

Aveva utilizzato il telefonino prima?
«Sì, alcuni minuti prima, ma in assoluta sicurezza e a una velocità molto ridotta».

Come l’aveva usato?
«Come una videocamera. Aveva girato un breve filmato riprendendo il panorama. A un certo punto ha inquadrato se stesso e ha pronunciato anche alcune parole, che non ho sentito. Il tutto sarà durato meno di un minuto e, lo ripeto, è avvenuto in sicurezza».

E poi?
«Poi lo aveva riposto nell’alloggiamento di sicurezza, dove diverso tempo dopo l’impatto continuava a squillare ed è stato preso dai carabinieri, e aveva continuato a guidare con entrambe le mani».

Lei è sicuro di questo particolare?
«Nessun dubbio. L’ho visto e me lo ricordo perfettamente. Inoltre lo testimoniano anche le immagini del video che ho girato e che adesso sono nelle mani dei magistrati»

alessandro maestrini video incidente alex zanardi

Intanto, ad ora, tra gli inquirenti, secondo quanto si apprende, si tende a escludere che Zanardi abbia pedalato ‘alla leggera’ in Val d’Orcia. Un filmato agli atti mostra che l’atleta impugna i manubri dell’handbike, tenendo il mezzo sotto controllo. Poi la traiettoria a un certo punto non sarà quella corretta, dicono i testimoni. Gli accertamenti si avvarranno anche della perizia tecnica che quasi sicuramente la procura senese esperirà sull’handbike. Il velocipede è sotto sequestro, non è granché danneggiato e verrà usato per definire i punti di urto e le forze dell’impatto con l’autotreno guidato dall’unico indagato, per ora, dell’inchiesta: il suo conducente. I carabinieri inoltre hanno collezionato un certo numero di testimonianze, in particolare tra i promotori di Obiettivo tricolore ma seguiranno altri, anche sul territorio. Va dissipato il dubbio sul perché una manifestazione dinamica, un raduno con atleti paralimpici, si possa svolgere su strada aperta al traffico, o comunque in scorrimento senza bloccarlo, anche temporaneamente, durante il transito, così come avviene per le gare ciclistiche di ogni categoria. Alex Zanardi ha sempre ‘giocato’ con lo sport, lo ha fatto coi motori, poi con le discipline paralimpiche usando sempre il metro del professionista sportivo preciso, tenace, attento.

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