Aldo Giannuli «molla» il M5S

di Mario Neri

Pubblicato il 2018-04-04

Aldo Giannuli, storico e collaboratore per qualche tempo del MoVimento 5 Stelle e del blog di Beppe Grillo, annuncia sul suo blog che non è più vicino al MoVimento 5 Stelle e fa sapere di aver votato alle ultime elezioni Potere al Popolo, non considerandosi più in sintonia con la svolta governista di Luigi Di …

article-post

Aldo Giannuli, storico e collaboratore per qualche tempo del MoVimento 5 Stelle e del blog di Beppe Grillo, annuncia sul suo blog che non è più vicino al MoVimento 5 Stelle e fa sapere di aver votato alle ultime elezioni Potere al Popolo, non considerandosi più in sintonia con la svolta governista di Luigi Di Maio.

Non sono io che mi sono man mano allontanato dal M5s: io sono rimasto fermo, è il M5s che ha preso altre strade.

Il M5s al quale mi ero avvicinato era quello dell’ “Uno vale uno” che, pur non senza contraddizioni anche evidenti, rifiutava l’idea di un capo politico che decidesse tutto.

Oggi, nel movimento vige un regolamento che nessuno ha mai approvato e che dà pieni poteri al capo politico, sino al punto di dargli la possibilità di nominare i capigruppo parlamentari non più eletti (cosa che non ha precedenti nella storia del parlamento repubblicano)

Il M5s cui mi ero accostato miscelava temi di destra (come l’ostilità verso gli immigrati) con temi di sinistra (come la difesa dell’art. 18) ma aveva una decisa avversione ai poteri finanziari (ricordiamoci le partecipazioni di Grillo alle assemblee degli azionisti Telecom), oggi il “Capo politico” del movimento dice che i governi devono tener conto dell’orientamento dei mercati finanziari.

aldo giannuli m5s

Giannuli, che aveva già accusato il M5S di aver perso le sue radici e sul blog di Beppe Grillo aveva pubblicato la bufala sul nonno di Maria Elena Boschi, fa un percorso simile a quello di Paolo Becchi, che ha lasciato rumorosamente qualche tempo fa i grillini. Anche Giannuli non compariva più da molto tempo come autore sul blog di Grillo e non era stato più invitato alle iniziative della Casaleggio Associati. Oggi è arrivato il redde rationem:

Il M5s delle origini si diceva “Né di destra né di sinistra”, ma in realtà ospitava nel suo seno sia destra che sinistra, oggi quella ambiguità è sciolta e, pur continuando a dirsi né di destra né di sinistra, il Movimento sta imboccando una strada decisamente di destra.

Io ero e sono sempre rimasto di sinistra, potevo convivere con l’ambiguità iniziale, ma non con una cosa esplicitamente di destra.

Per cui, sapete che sono anticonformista ed, in un paese in cui (quasi) tutti salgono sul carro del vincitore, io scelgo di scendere dal carro del vincitore.

In realtà, e a differenza di quanto sostiene Giannuli, i regolamenti del M5S non sono mai stati discussi con la base e sono stati approvati con lo stesso metodo con cui è stato approvato il regolamento vigente, e la “normalizzazione” che lo storico imputa a Di Maio era in atto da anni, mentre è curioso che Giannuli potesse convivere con Beppe Grillo che dice a quelli di Casapound che il MoVimento è aperto a tutti ma oggi è un problema che Di Maio proponga un contratto a Salvini. Ma evidentemente anche lui deve essersi svegliato tardi.

Leggi sull’argomento: Di Maio e il contratto alla tedesca che PD e Lega non potranno rifiutare

 

Potrebbe interessarti anche