La seconda brutta sorpresa per quelli che si lamentano degli spiccioli del Reddito di Cittadinanza

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-04-18

Oggi molti si lamentano dell’importo basso del RdC perché speravano di ottenere davvero 780 euro al mese (che però andranno solo chi ha reddito pari a zero) per tutti gli altri, che vivono magari poco al di sotto della soglia di povertà c’è un altro problema: a settembre ci sarà il ricalcolo dell’ISEE e rischiano di vedersi revocare il sussidio. O se lo vedranno ricalcolare al ribasso

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Diversi aventi diritto al Reddito di Cittadinanza stanno scoprendo in questi giorni che il sussidio che abolisce la povertà non è così consistente come speravano. In questi giorni stanno arrivando i primi accrediti del RdC e c’è chi ha scoperto che è stato versato l’importo minimo: appena 40 euro, magari per una famiglia composta da due adulti e tre minori. Una cifra che molti considerano ridicola ma che in realtà è in linea con le regole per il Reddito e che corrisponde esattamente alle stime basate sulle somme stanziate dal governo e sul numero di richiedenti.

Quelli che a settembre perderanno il RdC o se lo vedranno ricalcolare al ribasso

Salvo quindi clamorosi errori di calcolo da parte dell’Inps è perfettamente normale ricevere un assegno così basso ma anche erogazioni da meno di 500 euro per nuclei familiari composti da un genitore single che vive in affitto con un bimbo piccolo. È vero: le promesse erano state altre, si parlava di aiuti per pagare l’affitto, di portare il reddito mensile di 2,7 milioni di famiglie (per una una platea complessiva di 5 milioni di italiani) ad almeno 780 euro al mese. Si era detto di voler abolire la povertà, eppure persone che sono appena al di sotto della soglia di povertà scoprono che 40, 100 o 200 euro potrebbero non costituire questa grande differenza. E la cosa peggiore è che rimarranno povere, soprattutto se l’Iva aumenterà.

reddito di cittadinanza 40 euro revoca - 1

Ma le brutte sorprese non finiscono qui. Perché anche quel poco potrebbe essere revocato da qui a qualche mese. Il problema, anche questo noto, nasce dal fatto che per la presentazione delle domande inviate dai richiedenti ed elaborate dall’INPS si fa riferimento alla dichiarazione ISEE del 2017 e non a quella del 2018. A breve, a partire da settembre, debutterà l’ISEE precompilato e i database verranno aggiornati alla situazione reddituale del 2018. Cosa potrebbe succedere? Il rischio è che quelle persone che oggi si trovano a percepire un RdC basso possano vederselo revocare.

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Il motivo è semplice. È possibile che chi nel modulo SR182 ha dichiarato un reddito inferiore alla soglia dei 9.360 euro possa – alla luce dell’aggiornamento dell’ISEE – restare escluso dal RdC perché nel 2018 ha avuto entrate superiori alla soglia. Fermo restando il rispetto degli altri criteri patrimoniali quindi l’aggiornamento dell’ISEE porterebbe all’esclusione di persone che da oggi fino a settembre invece percepiranno il reddito. L’aspetto positivo è che lo Stato non potrà chiedere il rimborso delle somme già erogate. Si tratta di un vero e proprio vuoto normativo che lascia aperta la porta del RdC anche a chi – dati del 2018 alla mano – non dovrebbe poterne avere diritto. Non in tutti i casi si arriverà alla revoca del sussidio, con il nuovo ISEE il Reddito di Cittadinanza potrebbe anche solo essere ricalcolato, al ribasso, se i redditi del 2018 sono stati più alti di quelli certificati dall’ISEE del 2017. Insomma per il momento e per almeno tre mesi qualcuno prenderà il Reddito di Cittadinanza anche se non gli spetta. E coloro che oggi sono in regola potrebbero rimanere fuori a settembre, e perdere anche quel poco che gli viene accreditato in queste settimane. Forse quando Di Maio aveva promesso che il RdC sarebbe partito entro marzo ha fatto il passo più lungo della gamba.

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