Reddito, il rischio di prendere i soldi prima delle Europee e doverli restituire dopo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-06

I nuovi vincoli previsti, per esempio per i richiedenti che hanno cambiato residenza (vanificando, per esempio, quelli fatti nel trimestre precedente alla domanda), scatteranno solo con la conversione del nuovo decreto

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Come Achille Lauro, ma peggio. C’è il rischio concreto che qualcuno riceva il reddito di cittadinanza doppio alla vigilia delle elezioni europee e poi se lo veda revocare a urne chiuse. Ne parla oggi Massimo Malpica sul Giornale, partendo dal fatto che i nuovi vincoli previsti, per esempio per i richiedenti che hanno cambiato residenza (vanificando, per esempio, quelli fatti nel trimestre precedente alla domanda), scatteranno solo con la conversione del nuovo decreto. Questo significa, a rigor di logica, che chi oggi comincia il percorso per avere il reddito di cittadinanza alle Poste potrebbe in futuro finire tra quelli a cui viene ritirato il sussidio:

Insomma, oggi si aprono le danze, una platea maggiore di quella dei reali beneficiari comincerà a far piovere domande per l’agognato reddito di cittadinanza,a maggio arriveranno i primi bonifici – doppi, perché validi per le prime due mensilità – sulle card distribuite da Poste Italiane, poi si andrà alle urne per le Europee e subito dopo c’è il concreto rischio di una pioggia diversa: non di soldi ma di richieste di rimborso e di conseguenti contenziosi. Non è scontato che le nuove norme siano previste dal Parlamento come retroattive, ma gli ingredienti per un pasticcio – che la ricetta sia consapevole o meno – ci sono tutti. […]

Quel che è sicuro è che molti dei nuovi vincoli previsti, per esempio per i richiedenti che hanno cambiato residenza (vanificando, per esempio, quelli fatti nel trimestre precedente alla domanda), scatteranno solo con la conversione del nuovo decreto. Insomma, questa «finestra» lasciata aperta, che permetterà anche a chi non avrà diritto di qui a un mese a chiedere il reddito di cittadinanza, rischia di creare pericolosi spifferi di incertezza e ambiguità. Ma, forse, anche di far soffiare un po’ di vento nelle sgonfie vele del consenso del Movimento.

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