Per Zingaretti la Raggi non deve dimettersi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-10-12

«Se dovrebbe dimettersi? No, dovrebbe affrontare con più decisione e collegialità temi per troppo tempo irrisolti»: Nicola Zingaretti sputtana in un sol colpo tre anni e mezzo di opposizione del Partito Democratico romano e laziale nei confronti di Virginia Raggi andando a Otto e mezzo da Lilli Gruber a dire che la sindaca non dovrebbe …

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«Se dovrebbe dimettersi? No, dovrebbe affrontare con più decisione e collegialità temi per troppo tempo irrisolti»: Nicola Zingaretti sputtana in un sol colpo tre anni e mezzo di opposizione del Partito Democratico romano e laziale nei confronti di Virginia Raggi andando a Otto e mezzo da Lilli Gruber a dire che la sindaca non dovrebbe dimettersi. La frase, che fa parte di un discorso con cui il segretario del Partito Democratico ha aperto a un’alleanza stabile e duratura con il MoVimento 5 Stelle anche nell’ottica di nuove elezioni politiche oltre che per le regionali – in Umbria si sperimenterà per la prima volta l’alleanza sul modello delle liste civiche – suona come un passo avanti (verso il baratro) per un partito che a livello locale fatica a riprendersi dall’enorme cazzata delle dimissioni dal notaio per cacciare Marino e che a livello nazionale appare disposto adesso a rimangiarsi qualunque cosa pur di rimanere a galla.

zingaretti raggi

E la decisione non sarà senza conseguenze: a Roma Virginia Raggi ha avuto tre anni e mezzo per cercare di “affrontare temi da tempo irrisolti”, non lo ha fatto perché trasporti e igiene pubblica della città sono peggiorati rispetto alle precedenti consiliature. La sindaca ha gestito il potere circondandosi di persone che poi le sono state portate via dalla magistratura (Marra, Lanzalone, De Vito), dimostrando di essere incapace nella dote più importante della politica: quella di scegliere bene le persone. Ha bloccato e ancora blocca la città mettendosi di traverso con la sua maggioranza rispetto alla realizzazione di infrastrutture (la Metro C) e investimenti (lo stadio della Roma) di grande importanza, provocando clamorosi ritardi oltre che divertentissimi dietrofront rispetto a quanto dichiarato qualche mese o anno prima. E ancora oggi dimostra, con il caso AMA e i sette amministratori cacciati o scappati, di non essere in grado di comprendere la gravità delle situazioni. Se questa è una sindaca che deve affrontare i “temi”, allora Zingaretti è la Bella Addormentata nel Bosco.

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