Il doppio Zingaretti che vuole le elezioni anzi no

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-03-09

«Tornare alle urne in caso di caduta del governo? Io penso di sì. C’è una maggioranza parlamentare che non è unita su nulla e l’Italia sta pagando un prezzo enorme»: a parole Nicola Zingaretti non ha alcuna intenzione di fornire stampelle al governo in caduta libera sulla TAV e vorrebbe andare alle urne se la …

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«Tornare alle urne in caso di caduta del governo? Io penso di sì. C’è una maggioranza parlamentare che non è unita su nulla e l’Italia sta pagando un prezzo enorme»: a parole Nicola Zingaretti non ha alcuna intenzione di fornire stampelle al governo in caduta libera sulla TAV e vorrebbe andare alle urne se la frattura non dovesse ricomporsi. Almeno questa è la versione ufficiale. Ma, rivela Ugo Magri sulla Stampa, non è questo che Zingaretti ha detto nel suo primo colloquio con Mattarella:

Nei suoi primi colloqui informali con il Capo dello Stato il nuovo leader del Pd ha detto a Mattarella di essere pronto in caso di crisi di governo – a seguire il percorso segnato dal Quirinale ma che ovviamente un partito impegnato in un nuovo corso, preferirebbe non cimentarsi in elezioni troppo anticipate

In effetti sarebbe molto più complicato per il segretario del Partito Democratico doversi trovare a gestire una fase elettorale doppia (ci sono le europee) rischiando di dover assistere al trionfo della Lega nel centrodestra unito. Ma per non andare alle elezioni politiche in caso di caduta di Conte ci vuole un governo che abbia la fiducia (o la non-sfiducia) del Parlamento in entrambe le camere. E questo può accadere solo in base alle maggioranze possibili. Ovvero l’attuale, quella del centrodestra con l’appoggio di M5S o PD, o quella del M5S e del PD insieme.

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