Zingales risponde: "Non sono diventato keynesiano". Però anche sì
di Guido Iodice
Pubblicato il 2014-09-07
Sollecitato da quanti lo avevano accusato (o elogiato, come nel nostro caso) per essere diventato improvvisamente keynesiano, Luigi Zingales risponde sul suo sito Europaono: Coloro che vogliono aumentare la spesa pubblica sempre e comunque, da un lato, e coloro che vogliono invece ridurla, dall’altro, sono […] visti come “buoni” o come “cattivi” a seconda della …
Leggi tutto “Zingales risponde: "Non sono diventato keynesiano". Però anche sì”
Sollecitato da quanti lo avevano accusato (o elogiato, come nel nostro caso) per essere diventato improvvisamente keynesiano, Luigi Zingales risponde sul suo sito Europaono:
Coloro che vogliono aumentare la spesa pubblica sempre e comunque, da un lato, e coloro che vogliono invece ridurla, dall’altro, sono […] visti come “buoni” o come “cattivi” a seconda della parte politica […].
Questo manicheismo è in totale contraddizione con i principi base dell’economia, che ci insegnano che raramente la soluzione ottimale è ad un estremo. […]
Se anche gli economisti più noti e quotati scadono in questa discussione di politica economica “da stadio”, non possiamo certo lamentarci dei giornalisti e politici nostrani ossessionati dalla contrapposizione tra keynesiani e monetaristi, una distinzione superata da quasi 40 anni. Milton Friedman, uno dei padri del monetarismo, non è poi così distante dai keynesiani classici: entrambi si preoccupano di stimolare la domanda, l’uno con la politica monetaria, gli altri con la politica fiscale.
Beh, non è una differenza da poco. E sarebbe ingeneroso derubricare a “tifo da stadio” il dibattito tra i moderni supply-siders e i keynesiani come Krugman o Stiglitz.
Alla fine dell’articolo, Zingales ammette che le sue idee sono in evoluzione:
Accusato di aver cambiato idea, Keynes rispose “Quando i fatti cambiano, io cambio opinione. Cosa fa lei?” In questo sono pienamente keynesiano.
Se è così, benvenuto dalla parte giusta!