Le norme sulla xylella (che non piacevano a Grillo) spariscono

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-01-28

Salta la stretta anti-Xylella inserita nel decreto semplificazioni. L’emendamento presentato dai relatori che prevedeva l’obbligo di distruzione degli ulivi infetti, stabilendo per il mancato rispetto delle nuove norme anche la pena estrema del carcere da 1 a 5 anni, è stata dichiarata inammissibile dalla presidenza del Senato nel corso del dibattito in Aula. La norma …

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Salta la stretta anti-Xylella inserita nel decreto semplificazioni. L’emendamento presentato dai relatori che prevedeva l’obbligo di distruzione degli ulivi infetti, stabilendo per il mancato rispetto delle nuove norme anche la pena estrema del carcere da 1 a 5 anni, è stata dichiarata inammissibile dalla presidenza del Senato nel corso del dibattito in Aula. La norma voluta dal ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio finisce così in soffitta. Il pugno duro del governo giallo-verde era stato invocato dagli agricoltori pugliesi che nei giorni scorsi hanno protestato contro il mancato interesse mostrato dall’esecutivo per la questione del batterio che nelle ultime settimane ha toccato sempre più anche le campagne dell’Alto Brindisino e del Barese.

E c’è anche da sottolineare che qualche giorno fa Beppe Grillo aveva mandato allegramente affanculo il governo Conte sulla xylella. Sul suo blog aveva ospitato un post del costituzionalista Alberto Lucarelli che li contesta. Ma quel che più è significativo è l’introduzione, attribuibile proprio a Grillo, con cui il post viene presentato:

Entrano nel tuo terreno senza avvisare. Violano la tua proprietà. Non hanno permessi. Motosega alla mano abbattono i tuoi alberi, quegli ulivi che per anni ti hanno garantito un lavoro e hanno permesso alla tua famiglia di vivere. Poi spargono pesticidi. Tu inerme non puoi che star fermo a guardare e respirare, se ti riesce. Se protesti, rischi il carcere: da 1 a 5 anni. Non è la trama di un film horror. È la realtà. È quello che prevede il Decreto Semplificazioni in queste ore al vaglio del Parlamento.

Gli emendamenti inseriti per contrastare la cosiddetta emergenza Xylella in Puglia non solo sono incostituzionali e gravemente lesivi delle libertà personali ma rappresentano un gravissimo precedente per il nostro Paese e la nostra Democrazia. L’accusa arriva da diversi parlamentari, ma anche tantissimi cittadini e associazioni, avvocati, scienziati e professori.

Leggi sull’argomento: Ma con il carcere per la Xylella vanno in galera anche quelli del M5S?

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