Xylella, i 30 milioni di ulivi da abbattere

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-17

L’epidemia della xylella fastidiosa, batterio che provoca l’essiccazione degli ulivi, scoperto nel 2013 in Salento, in sei anni ha portato alla distruzione in Puglia di quattro milioni di piante. Ma in Europa ce ne sono altri trenta milioni. E le ripercussioni sulla produzione di olio sono notevoli: l’organizzazione Italia Olivicola la produzione regionale di olio …

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L’epidemia della xylella fastidiosa, batterio che provoca l’essiccazione degli ulivi, scoperto nel 2013 in Salento, in sei anni ha portato alla distruzione in Puglia di quattro milioni di piante. Ma in Europa ce ne sono altri trenta milioni. E le ripercussioni sulla produzione di olio sono notevoli: l’organizzazione Italia Olivicola la produzione regionale di olio d’oliva si è ridotta a causa della xylella del 9,5% con una perdita solo nelle ultime tre campagne di circa 390 milioni di euro di mancata produzione. La gravità dell’epidemia è stata ribadita nei giorni scorsi dall’Efsa, l’Autorità Ue per la sicurezza alimentare, che ha concluso il proprio rapporto sull’epidemia affermando che «non esiste ancora un modo conosciuto per eliminare la xylella fastidiosa da una pianta malata in campo. Per questo l’intera Europa può essere considerata a rischi».

xylella

E il Sole 24 Ore torna a ricordare l’appoggio fornito dai politici ai negazionisti della xylella: nel parere dell’EFSA viene sottolineato che «in assenza di cure, il controllo degli insetti vettori e la corretta e tempestiva applicazione delle misure di emergenza in vigore a livello Ue risultano decisive». Ovvero esattamente ciò che l’Italia a lungo ha evitato di fare. Perché, una volta scoperto il batterio nel 2013, nel maggio 2015 con la decisione della Commissione numero 789 venivano dettate «norme per impedire la diffusione della xylella fastidiosa» che prevedevano la contestatissima «eradicazione degli ulivi infetti e di ogni pianta anche non infetta posta in un raggio di 100 metri da quelle contagiate». Una misura contro la quale in Puglia sono state alzate le barricate. Sul piano amministrativo con ricorsi al Tar (accolti) da parte dei proprietari degli oliveti nei quali si sarebbero dovute effettuare le estirpazioni. Mentre una seconda battuta d’arresto è giunta con l’inchiesta del 2015 della Procura di Lecce che indagò, costringendolo alle dimissioni, l’allora Commissario Straordinario per l’emergenza xylella, Giuseppe Silletti, nominato proprio per garantire l’applicazione delle misure richieste da Bruxelles.

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