Cospirazione Wayfair: la bufala dell’azienda di mobili che vende bambini su Internet

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-16

La storia è cominciata sul canale Conspiracy di Reddit e nella comunità QANON, dove qualcuno ha notato che gli armadietti venduti a caro prezzo da Wayfair avevano nomi di ragazze, sostenendo che i mobili avessero effettivamente dei bambini nascosti all’interno. Poi ha fatto il giro del mondo. Ed è arrivata anche in Italia

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Da qualche giorno circola su Internet e rimbalza su siti e account Twitter di un certo livello una teoria del complotto che vede protagonista l’azienda di mobili Wayfair. La cospirazione Wayfair o Wayfargate pretende che dietro il prezzo di vendita di alcuni prodotti dell’azienda si nasconda un traffico di bambini.

Cospirazione Wayfair: la bufala dell’azienda di mobili che vende bambini su Internet

La storia è cominciata sul canale Conspiracy di Reddit e nella comunità QANON, dove qualcuno ha notato che gli armadietti venduti a caro prezzo da Wayfair avevano nomi di ragazze, sostenendo che i mobili avessero effettivamente dei bambini nascosti all’interno. A quel punto qualcun altro ha fatto notare che i nomi dei prodotti corrispondevano a quelli di alcuni bambini scomparsi negli anni precedenti e il gioco era fatto.

La BBC scrive che molti degli annunci erano vecchi e che nel frattempo alcuni di quei bambini erano stati ritrovati, ma questo non ha fermato la teoria del complotto. Una delle presunte ragazze scomparse ha anche fatto un live su Facebook per spiegare che in realtà lei non era mai scomparsa. Wayfair ha successivamente spiegato che usa un algoritmo per dare il nome ai suoi prodotti, come del resto fanno altre aziende. Ha riconosciuto che i prezzi di alcuni prodotti potevano creare qualche domanda nell’utenza, ma ha anche aggiunto che in qualche caso si trattava di prodotti destinati ad uso aziendale o commerciale, aggiungendo proprio alla BBC di aver rimosso temporaneamente alcuni dei prodotti chiamati in causa per cambiare loro nome e fornire una descrizione più accusata.

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La storia però è andata avanti. C’è chi ha fatto notare che se si inserivano i numeri delle unità di stock di alcuni dei prodotti di Wayfair sul motore di ricerca russo Yandex i risultati restituivano immagini di giovani donne. L’informazione è stata verificata da Newsweek, che ha ammesso che era vera ma era dovuta a un problema tecnico nel frattempo risolto da Yandex.  La teoria della cospirazione di Wayfair nel frattempo ha fatto il giro del mondo: secondo CrowsTangle, strumento di analisi dei social media di proprietà di Facebook, il termine Wayfair ha generato 4,4 milioni di risultati su Instagram e si è diffuso rapidamente anche su gruppi e pagine pubbliche su Facebook, ottenendo oltre 12.000 post e quasi un milione di risultati di ricerca. La teoria ha avuto un enorme successo in Turchia e negli USA, mentre un video di Youtube che parlava della stessa vicenda ha ottenuto 90mila visualizzazioni in un week end. La moneta cattiva scaccia sempre quella buona.

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