Vittorio Sgarbi a giudizio per diffamazione di Virginia Raggi

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-02-20

Vittorio Sgarbi è stato citato direttamente a giudizio per aver diffamato Virginia Raggi. Lo ha deciso, racconta oggi Il Fatto Quotidiano, il pm della procura capitolina Edmondo de Gregorio. Sgarbi è imputato per alcune frasi pronunciate a dicembre 2016 in un video pubblicato sul sito del Fatto Quotidiano. Non in modo particolarmente elegante, secondo quanto …

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Vittorio Sgarbi è stato citato direttamente a giudizio per aver diffamato Virginia Raggi. Lo ha deciso, racconta oggi Il Fatto Quotidiano, il pm della procura capitolina Edmondo de Gregorio. Sgarbi è imputato per alcune frasi pronunciate a dicembre 2016 in un video pubblicato sul sito del Fatto Quotidiano.

Non in modo particolarmente elegante, secondo quanto riportato nel capo di imputazione, il critico d’arte parlando della sindaca ha detto: “La Raggi onesta grande cagatrice, anche io sono un grande cagatore ma io cago bene lei caga male, mal cagata ”. Frasi che come scritto dal magistrato offendono “l’onore e la reputazione di Virginia Raggi”. Il processo inizierà il prossimo 28 aprile.

virginia raggi vittorio sgarbi

“La patologica incontinenza verbale del professor Sgarbi – commenta il legale di Virginia Raggi, l’avvocato Alessandro Mancori – utilizzata di sovente in questi anni nei confronti della sindaca trova approdo in tribunale dopo che la procura di Roma ne ha sollecitato il processo. Quello del 28 aprile prossimo sarà solo il primo di altri che ne seguiranno per reatidella stessa natura. Non c’è critica politica che tenga difronte all’insulto volgare e profondamente lesivo la dignità delle persona”.

Non è la prima querela di Raggi a Sgarbi: in questo video pubblicato sul suo profilo Facebook nel dicembre 2016 ha detto: «L’incapace è peggio del disonesto perché non essendo capace di fare nulla crea danno. È possibile che Roma abbia un sindaco che non è in grado di fare nulla? Che sbaglia ogni azione e che non posso nemmeno decidere cosa fare?» e poi ha aggiunto: ««Uno diventa sindaco, firma un contratto con un altro per cui deve pagare delle multe se non fa quello che dice ed è identica a Ambra Angiolini. La Raggi è come Ambra Angiolini con Boncompagni, che invece è Grillo. Si assomigliano e sono pure amici. Ambra si muove e Boncompagni le parla».

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