Vitalizi, il rischio di pagare i danni per gli onorevoli che votano la riforma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-04

L’ufficio di presidenza rischia di varare una «delibera suicida». Per la quale i suoi componenti sono stati chiamati a rispondere in solido in caso di risarcimenti agli ex parlamentari

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Si addensa una nuvola sul sole della riforma dei vitalizi. E no, non si tratta della clamorosa vittoria della casta nel sondaggio del MoVimento 5 Stelle su Facebook. Ma di un rischio molto più concreto, raccontato oggi da Dino Martirano sul Corriere della Sera che parla della sostituzione di Tito Boeri dal vertice dell’INPS chiesta ieri a gran voce da Matteo Salvini: è il rischio che chi approva la riforma, in caso di bocciatura della Consulta, sia chiamato a rispondere in solido in caso di risarcimenti agli ex parlamentari:

La partita potrebbe intrecciarsi ora con i tagli ai vitalizi dei deputati che il M5S, con l’apporto tecnico dell’Inps guidato da Boeri, sta fortemente sponsorizzando alla Camera. Per domani è confermato il termine per la presentazione degli emendamenti al documento del presidente della Camera, Roberto Fico (M5S), ma già c’è aria di rinvio.

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Vitalizi, l’infografica (La Stampa, 28 giugno 2018)

La Lega ha chiesto a Fico di verificare la costituzionalità della delibera con un parere «pro veritate» mentre Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia sostengono che il M5S, agendo così di fretta, «vuole far fallire la riforma che verrà bocciata dalla Corte costituzionale». Anche perché se a muoversi sarà solo la Camera, e non il Senato, l’ufficio di presidenza rischia di varare una «delibera suicida». Per la quale i suoi componenti sono stati chiamati a rispondere in solido in caso di risarcimenti agli ex parlamentari.

Leggi sull’argomento: Gli onorevoli e il terrore di pagare i danni per i vitalizi

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