Quando la fidanzata di Di Maio ha sentito l’improvviso bisogno di dichiarare il suo amore

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-05-26

Si sa, al cuor non si comanda. E alla pancia neppure. Dev’essere per questo che durante il silenzio elettorale Virginia Saba, fidanzata di Luigi Di Maio, ha sentito l’improvviso bisogno di dichiarare pubblicamente il suo amore per il vicepremier e bisministro ieri su Facebook. E così eccola lì, con un testo assolutamente non rivisto da …

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Si sa, al cuor non si comanda. E alla pancia neppure. Dev’essere per questo che durante il silenzio elettorale Virginia Saba, fidanzata di Luigi Di Maio, ha sentito l’improvviso bisogno di dichiarare pubblicamente il suo amore per il vicepremier e bisministro ieri su Facebook. E così eccola lì, con un testo assolutamente non rivisto da Rocco Casalino, a spiegare che il suo fidanzato e guida di un partito che oggi si gioca molto alle urne, ha “garbo”, “il coraggio degli eroi romantici”: “per tutta la vita”, fa sapere Saba, lei ha “cercato Autenticità e Bellezza, dunque Verità, e le ho trovate in Te” (con la maiuscola, ndr, come si deve alle divinità).

Siccome, per carità, non si tratta di un messaggio elettorale, la Saba ha ritenuto di dover sottolineare che Di Maio cerca “di ridare luce e dignità agli ultimi da sempre inascoltati, opponendoti alle ipocrisie, agli imbrogli, alle ingiustizie e a un sistema difficile da disinnescare“. Un po’ come Superman con la grammatica a far da kryptonite, e se non ci credete citofonate a Mercatone Uno e provate a comprare un set di pentole.

virginia saba luigi di maio

La narrazione eroica di Saba prosegue: la fidanzata di Di Maio fa sapere che è orgogliosa di stargli accanto perché così vive da vicino la sua “grandezza”, impara qualcosa e lo osserva mentre cerca di trovare soluzioni (qui è stata onesta: non ha scritto che le trova, ha scritto che almeno ce prova) per “ridare pace a chi non ce l’ha”. Saba ammira la pazienza e la “misura” di Di Maio, richiamando così una delle tre virtù cavalleresche che facevano di Lancillotto il preferito di Ginevra (proeza, largeza, mesura), ne magnifica l’umiltà e la bontà e chiude ricordando che è l’uomo migliore che potesse avere accanto (e qui meglio evitare altre battute). Ed è giusto ricordare che chi voterà “giusto” alle europee un giorno potrebbe avere l’occasione di incontrarlo (ammicc’ ammicc’). No, questo non c’è scritto dai. Ma a volte basta il pensiero.

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