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Come il M5S Roma si scanna su Montanari e Raggi
Alessandro D'Amato 09/02/2019
Grillini divisi in due fazioni sull’addio all’assessora: la frangia vicina a Roberta Lombardi si schiera in difesa di Pinuccia. Gli altri stanno con la sindaca. Che però non sa che fare. Come sempre, del resto
Lei, Virginia Raggi, se ne frega altamente e dopo aver lasciato ieri sera sulla sua pagina Facebook il restyling con potatura dei ligusti di via delle Fornaci, attuato proprio dall’assessorato all’Ambiente, stamattina racconta della sua visita a una Onlus che usa un bene confiscato alla mafia. Di Pinuccia Montanari e delle sue dimissioni annunciate ieri la sindaca non fa cenno, come se non fosse successo niente.
Come il M5S Roma si scanna su Montanari e Raggi
Come se non fosse stata cacciata quella che fino a ieri veniva dipinta come il genio dietro il Grande Piano per i Materiali Post Consumo che avrebbe dovuto risolvere a babbo morto (cioè nel Duemilaecredici) i problemi di una Capitale che senza impianti per lo smaltimento e senza discariche di servizio crede di poter impiantare una raccolta differenziata al 70% entro due anni dopo averla lasciata crescere di percentuali risibili nei 24 mesi precedenti.
In compenso il M5S Roma si scanna allegramente su Pinuccia. L’ex-ma-anche-ancora capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara dice che le dimissioni di Montanari “sono un problema per la nostra città” (evidentemente la monnezza che straborda dai cassonetti a causa dell’inefficienza della raccolta di cui Pinuccia è responsabile invece non lo è). “Il suo impegno ha portato comunque i suoi frutti”, dice Ferrara che però per prudenza evidentemente preferisce non citare quali, e sostiene che le sue dimissioni non possano essere per la città e dei cittadini di Roma, il che potrebbe essere anche vero se contiamo tra i cittadini anche i topi.
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Paolo Ferrara, Devid Porrello, Roberta Lombardi contro Virginia Raggi
Dall’altra parte, ovvero in Consiglio Regionale, c’è Devid Porrello che invece su Facebook fa sapere di essere “perplesso per la decisione del socio unico Roma Capitale di non approvare il bilancio, scelta che può determinare conseguenze preoccupanti. Comprendo la decisione dell’assessore Montanari, della quale ho personalmente constatato il grande impegno nell’affrontare la complessa situazione che ha trovato a Roma”. Tra i like all’intervento di Porrello si ammira quello di Roberta Lombardi.
Nei commenti da Porrello c’è però chi lo accusa di equilibrismo, da Ferrara le battute si sprecano (“Le petunie chi le annaffia adesso?”) e nessuno sembra avere tanta voglia di sprecarsi a difendere la Montanari. Lei nell’intervista rilasciata al Messaggero cita «giovani come Daniele Diaco, Simona Ficcardi e tanti altri che stanno dando il massimo per Roma. Io spero ancora che qualcun altro possa in futuro realizzare il nostro sogno» (certo, basta trovarne uno capace).
Ma Diaco e Ficcardi su Facebook di Montanari non scrivono niente, così come sulla sua pagina Facebook non ci sono troppi rimpianti per la decisione dell’assessora. I grillini invece puntano il dito su AMA e sui lavoratori: «Bisogna licenziare i dipendenti, sono dei fannulloni, ho visto con i miei occhi svuotare i cassonetti, e lasciare rifiuti per terra, se non si eliminano i fannulloni non si potrà mai fare nulla, doveva VIRGINIA, appena stata eletta fare un esubero del personale ed eliminava i peggiori subito, anche alla ATAC. Lo so che questi pelandroni hanno l’art 18, ma con un esubero di personale si poteva buttare fuori anche quelli legati alla mafia, che fanno i sabotaggi».
Amministrare in amicizia AMA e ATAC: ecco il risultato
Tutto giusto a parte un dettaglio: il MoVimento 5 Stelle ha ottenuto il voto e il consenso dei dipendenti delle municipalizzate romane dicendo ai sindacalisti che nulla si sarebbe toccato perché il problema non sono i dipendenti, ma i manager incapaci (il che, tra l’altro, è parzialmente vero). In cambio della filosofia consolatoria alla ricerca del consenso ha gestito il concordato ATAC e le emergenze rifiuti in AMA senza grandi sconquassi sindacali, che avrebbero peggiorato situazioni già incancrenite. Come potrebbe oggi usare il pugno di ferro contro quelli che ha coccolato fino all’altroieri?
Oggi intanto spunta il nome di Paola Muraro e quello della dirigente Laura D’Aprile come possibili sostituti della Montanari. Il problema però è che chiunque venga al posto di Pinuccia i risultati non cambieranno finché il M5S non decide di cambiare strategia sui rifiuti mollando i piani futuribili per dedicarsi alla normalizzazione dell’esistente. Che però non può accadere senza decisioni forti e impopolari. Quelle che il M5S non ha il coraggio di prendere. E allora meglio gli sfottò:
In attesa che quest’agonia finisca tramite i giudici o il voto.
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