Il contratto di Virginia Raggi al vignettista Marione
di Mario Neri
Pubblicato il 2019-09-06
Lorenzo D’Albergo su Repubblica Roma racconta che Virginia Raggi ha messo sotto contratto per 6 mesi Mario Improta, il vignettista che con lo pseudonimo di Marione ha ripetutamente deliziato l’internet collaborerà a titolo gratuito con la prima cittadina tante volte protagonista delle sue strisce «in ordine allo sviluppo di innovativi modelli informativi anche attraverso l’utilizzo del …
Leggi tutto “Il contratto di Virginia Raggi al vignettista Marione”
Lorenzo D’Albergo su Repubblica Roma racconta che Virginia Raggi ha messo sotto contratto per 6 mesi Mario Improta, il vignettista che con lo pseudonimo di Marione ha ripetutamente deliziato l’internet collaborerà a titolo gratuito con la prima cittadina tante volte protagonista delle sue strisce «in ordine allo sviluppo di innovativi modelli informativi anche attraverso l’utilizzo del linguaggio e dei mezzi espressivi propri della fumettistica, per promuovere fra gli studenti degli istituti scolastici romani la cultura della legalità e lo sviluppo della coscienza civile».
Il disciplinare d’incarico – presente sul sito del comune – è questo:
Dopo la petizione per dargli una trasmissione in RAI (che quel cattivone di Freccero però lasciò cadere…) e le frasi su “quegli idioti degli abruzzesi”, Marione contribuirà allo sviluppo della coscienza civile dei romani. Magari sarà l’occasione anche per spiegare quella vecchia storia di Marius Mida e dei commenti sessisti su Boschi e Boldrini. Intanto il vignettista si è posizionato coraggiosamente e orgogliosamente all’opposizione del governo M5S-PD
Non è divertente?
EDIT: Marione esprime tutta la sua soddisfazione per il contratto a titolo gratuito:
Collaborerò A TITOLO GRATUITO perché AMO Roma e, soprattutto, ADORO il mio Sindaco Virginia Raggi.
Ps cari haters, se vi sta scoppiando il fegato ne sono felice.☺️ pic.twitter.com/oN7lvrkTPb— SatyriCOM (@ComSatyri) September 6, 2019
Leggi anche: La strana storia di Marione, dell’account Twitter e dei commenti sessisti su Boschi e Boldrini