Vietato contestare Di Maio nel suo liceo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-03

«Lunedì il ministro viene in visita e non saranno consentite contestazioni, altrimenti ci abbassano i voti», denuncia la rappresentante d’istituto

article-post

Il Messaggero racconta oggi che domani per Luigi Di Maio sarà una giornata particolare: è in programma un ritorno nella scuola dove conseguì il suo umtimo titolo di studio, il liceo classico Vittorio Imbriani di Pomigliano D’Arco:

Domattina Di Maio tornerà da vicepremier nel liceo in cui tredici anni fa conseguì la maturità, a Pomigliano d’Arco.  Qui il ministro premierà gli “studenti più meritevoli”. Ma la polemica è divampata. «Lunedì non saranno consentite contestazioni e nemmeno interventi, altrimenti ne pagheremo le conseguenze: ci abbassano i voti», denuncia Maurizia Di Buono, 18 anni, rappresentante d’istituto.

Il preside Domenico Toscano  avrebbe minacciato ritorsioni in pagella nel caso di contestazioni al vicepremier. E il capo d’istituto conferma tutto e tira dritto: «Se qualcuno si mette a fare cose strane, poi si prende una nota. La nota disciplinare può influire sulla condotta e con il cinque in condotta si viene rimandati in tutte le materie».

Di Maio quindi tornerà a scuola e non sarà contestato, perché altrimenti arrivano i 5 in condotta. Un buon compromesso per il ministro. Che forse verrà accompagnato da Dario De Falco, suo amico e collaboratore del ministero conosciuto proprio al liceo Imbriani. Un appello che invitava gli studenti del liceo Imbriani a boicottare la visita del ministro era stato lanciato da esponenti del Consiglio Nazionale dei Presidenti di Consulta degli studenti. Anche alcuni professori hanno espresso il loro dissenso:

Mio caro presidente,
So che sarà a Pomigliano al liceo Imbriani.
Bene da docente e madre sono indignata del fatto che hanno impedito ai nostri ragazzi di partecipare al confronto.
Io la conosco prima della sua attuale carica e mi vergogno, perché non credo che il confronto sia per lei un problema. Quindi non in mio nome.

Di Maio era già stato contestato dagli studenti del liceo Imbriani. A novembre 2018 duecento studenti, tra cui molti del liceo del vicepremier, hanno contestato il ministro in visita all’Itis per stipulare un accordo finalizzato all’occupazione dei neodiplomati. I ragazzi hanno accolto il capo politico del M5S con slogan come questo: «Di Maio: la senti questa voce ? Vaffa…».  La censura verso le contestazioni è stata denunciata da una studentessa, Maurizia Di Buono, con un post su Facebook:

Lunedì verrà Luigi Di Maio nel mio Liceo, a Pomigliano D’Arco, lo stesso frequentato da lui pochi anni fa.
Faccio politica da quando ho messo piede alla scuola superiore, e avrei avuto piacere a confrontarmi con un ragazzo 14 anni più grande di me che è nientedimeno vice presidente del consiglio dei ministri nonché ministro del lavoro e dello sviluppo economico.
Sia chiaro: non avevo intenzione di insultare il ministro tantomeno mancare di rispetto a nessuno. Non perché si tratti di lui, certo, ma perché rispetto il mio interlocutore indipendentemente da chi esso sia.
La scuola pubblica dovrebbe essere apartitica e non apolitica, invece mi sembra il contrario. Si favorisce un partito all’interno di una scuola PUBBLICA (invitare il capo di un movimento politico sotto elezioni europee, insieme al sottosegretario all’istruzione dello stesso partito, per me si definisce favorire) ma non sono consentite contestazioni e nemmeno semplici interventi da parte degli studenti.
In sostanza ci hanno detto: io invito nella TUA scuola chi dico io, tu ascolti e stai zitto senza fiatare.
Ci hanno impedito di esprimerci, altrimenti ne pagheremo le conseguenze, ci abbassano i voti, dicono.
E le libertà degli studenti? Dov’è il diritto di opinione?

Di recente un’altra storia legata al tempo in cui Luigi Di Maio era uno studente del liceo classico Imbriani di Pomigliano D’Arco è tornata alla ribalta. Si tratta della falsa lista con il motto fascista “Memento Audere Semper”. Luigi Di Maio smentiva la notizia di Repubblica:

Sarebbe bastata una telefonata al mio ex liceo per evitare di scriverla, ma ovviamente i giornalisti di Repubblica non fanno alcuna verifica su ciò che scrivono. Per completezza aggiungo che nelle tre occasioni in cui mi sono candidato i motti erano:
1) Anno s. 2001/2002 “Cogito ergo sum”
2) Anno s. 2002/2003 “Per una scuola ricca di iniziative”
3) Anno s. 2003/2004 “Classico e Scientifico fanno la forza”
Non mi aspetto più neanche le scuse da questa gente, neanche mi interessano, ma volevo che voi sapeste la verità. Vi invito solo a non credere mai a ciò che scrive questo giornale: se scrivono una cosa, probabilmente è vero l’esatto contrario.

luigi di maio memento audere semper

Ma l’articolo a firma di Concetto Vecchio e Conchita Sannino citava un articolo di Panorama – ripreso anche da noi – (nell’articolo, tra gli altri, parlava Raffaele Lello Di Pasquale, insegnante di educazione fisica al liceo di Di Maio) uscito nell’aprile 2016 e da lui all’epoca non smentito.

Leggi sull’argomento: «Se apro bocca io…»: la storia del ricatto di Pasquaretta

Potrebbe interessarti anche