L’ideona a 5 Stelle del restringimento del viadotto della Magliana

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-06-29

Andrà avanti fino alla fine la sperimentazione di canalizzazione del traffico in entrata sul viadotto della Magliana che sta facendo infuriare automobilisti e pendolari. Il M5S difende l’idea anche se ammette che c’è stato “qualche errore” e fa sapere di non aver chiesto l’installazione dei new jersey in cemento (ma allora che canalizzazione sarebbe stata?)

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A Roma vanno di moda le sperimentazioni; un modo un po’ furbo per far vedere che l’amministrazione comunale (o municipale) sta facendo qualcosa in attesa di fare davvero qualcosa. L’ultima novità è la Sperimentazione Viadotto della Magliana voluta dall’amministrazione M5S dell’XI Municipio. In breve si tratta di una canalizzazione del traffico in entrata sul viadotto, che però secondo automobilisti e cittadini è la causa di ingorghi, caos e problemi alla circolazione.

La sperimentazione delle polemiche sul viadotto della Magliana

La sperimentazione è stata lanciata ad inizio giugno e in un post del 21 giugno dall’assessore alla Mobilità del Municipio XI Stefano Lucidi ha pubblicato alcune tavole tratte dagli studi realizzati da Agenzia Roma Servizi Mobilità che dovrebbero dimostrare come la canalizzazione sul viadotto della Magliana contribuirà a ridurre i tempi di percorrenza e il numero di incidenti. Naturalmente una gran parte degli automobilisti non è convinta e si lamenta invece che proprio con l’introduzione del restringimento di carreggiata il traffico si aumentato e che quindi ci si metta di più a percorrere lo stesso tragitto.

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Il post dell’assessore Lucidi che annuncia l’avvio della sperimentazione

Il restringimento riguarda solamente la carreggiata in prossimità dello svincolo in entrata da via della Magliana. La sperimentazione durerà sessanta giorni, ad oggi ne restano quaranta e ed è evidente leggendo i commenti sulle bacheche dell’assessore e di altri componenti M5S del consiglio municipale che anche le polemiche saranno destinate a durare.

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Per far fronte alle critiche il presidente della Commissione Mobilità del Municipio Marco Zuccalà ha postato su Facebook un rapporto del monitoraggio di Roma Mobilità durante i primi quattro giorni della sperimentazione. Il rapporto dice che è ancora troppo presto per dare risultati definitivi ma che a fronte di un aumento dei tempi medi di percorrenza tra le sette e le otto del mattino (l’ora di punta per chi si sposta in auto per andare a lavoro) sono diminuiti “di oltre 14 minuti intorno alle 10.00”.

Il presidente della Commissione Mobilità preoccupato per la mamma e la fidanzata

Proprio Zuccalà è stato bersagliato dalle critiche più feroci da parte degli automobilisti e dei pendolari. Nei giorni scorsi  il consigliere municipale pentastellato aveva tentato di spiegare in un video come l’avvio della sperimentazione sia sempre problematico sottolineando però come – a suo avviso – la canalizzazione del traffico sia stata fatta in maniera sbagliata (“non troppo corretta”) e promettendo un intervento “correttivo” in tal senso per “alleggerirla”. Ad esempio il M5S aveva chiesto di fare la canalizzazione senza mettere i new jersey di cemento (ma allora che senso ha?). Zuccalà però ci tiene a ribadire il senso della canalizzazione del traffico che non è quello di risolvere il problema del traffico sul viadotto della Magliana. Per risolvere il problema del traffico invece servirà il Ponte dei Congressi (il cui progetto definivo è stato finalmente approvato dalla Giunta nell’ambito delle opere per il nuovo stadio della Roma).

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In un altro post Zuccalà, che è stato tra coloro che hanno fortemente voluto la sperimentazione, si lamenta di aver ricevuto minacce e insulti da parte degli automobilisti infuriati. L’esponente del 5 Stelle se la prende – senza nominarlo – con i membri di un gruppo Facebook nato per protestare contro il restringimento del viadotto della Magliana. Come da migliore tradizione pentastellata Zuccalà accetta le critiche, perché è convinto che ci siano persone che abbiano davvero avuto dei disagi a causa della sperimentazione.

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Ma il progetto deve andare avanti. Il consigliere chiede “un po’ più di rispetto” nei suoi confronti «non per il politico, per la mia persona, per mia madre che legge e con le lacrime agli occhi mi dice, “non posso rispondere vero?”, con la mia futura moglie [che interviene nei commenti per difenderlo NdR] che mi dice, “ma perché se la prendono con te?” Non lo accetto più!». Sembra di leggere un giovane Di Battista che chiama la madre per spiegarle che non è vero che prende diecimila euro al mese e che Renzi era un bugiardo. Nel frattempo nel gruppo Diciamo No al restringimento del Viadotto della Magliana! diversi utenti hanno notato come tra i commenti di sostegno alla sperimentazione ci siano alcuni account palesemente fake e si chiedono chi si nasconda dietro quei fantasiosi pseudonimi.

Foto copertina via Facebook.com

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