L’Uomo Forte

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-08-11

Quando uno ascolta Salvini, si rimane meravigliati del suo linguaggio e del suo atteggiamento. Si rivolge al popolo, con un linguaggio popolare, non prestando alcun riguardo all’élite. Anzi facendo di tutto per farla imbufalire. Comizi in bermuda, proclami da una spiaggia, linguaggio duro e volgare da Lega prima maniera. Eppure è un politico navigato che …

article-post

Quando uno ascolta Salvini, si rimane meravigliati del suo linguaggio e del suo atteggiamento. Si rivolge al popolo, con un linguaggio popolare, non prestando alcun riguardo all’élite. Anzi facendo di tutto per farla imbufalire. Comizi in bermuda, proclami da una spiaggia, linguaggio duro e volgare da Lega prima maniera. Eppure è un politico navigato che non dovrebbe incorrere in questi errori che sembrano così marchiani.

La chiave di lettura che io propongo si basa sull’analisi di Pareto (per maggiori dettagli vedasi un mio articolo precedente). Secondo Pareto, in ogni forma di Governo, c’è una minoranza (l’élite appunto) che comanda sulle masse. Il modo di governare si basa o sull’Uomo Forte o sull’ Era delle volpi (prendere in giro le masse con l’astuzia). Dal 1945 siamo governati da volpi e il sistema è sempre più degenerato: i lavoratori hanno sempre meno diritti, un solo stipendio non basta più per mantenere le famiglie, la disoccupazione e la povertà mordono duro, i giovani sono costretti ad emigrare mentre i ricchi diventano sempre più ricchi, i concorsi pubblici, almeno all’apparenza, sono truccati e riservati agli amici degli amici, sulle TV appaiono i soliti intellettuali buonisti che (in un mondo dove la conoscenza è sempre più importante) chiamano “risorse” gli immigrati sbarcati dai barconi. Questa povera gente non ha, in genere, un livello culturale adeguato e quindi sono capaci di coprire, nel migliore dei casi, solo professioni a scarso valore aggiunto e nel peggiore dei casi possono essere manovalanza, a basso prezzo, per il crimine organizzato. E’ chiaro che, in questo scenario, l’Italiano medio sogna l’Uomo Forte capace di spazzare via l’élite delle volpi sempre più autoreferenziale e sempre più dannosa per il Paese. L’esigenza dell’Uomo Forte è sentita da almeno 40 anni.

staffetta craxi de mita

Il primo Uomo Forte fu Craxi. La reazione del sistema fu violenta e terribile. Iniziò la stagione di Mani Pulite. ed iniziò l’era delle procure senza alcun giovamento per il Paese (nessun calo della corruzione, aumento della burocrazia inutile, blocco della crescita del Paese). Dalle ceneri (politiche) di Craxi, uscirono quasi contemporaneamente due uomini forti: Bossi e Berlusconi. Bossi rappresentò il ceto produttivo del paese oppresso da troppi lacci e lacciuoli. Ebbe la fortuna di essere coevo di Berlusconi che , con altre risorse finanziarie e obiettivi , era decisamente più pericoloso di Bossi per il ceto dominante, e quindi attirò su di sé la reazione dell’élite. Berlusconi fu il primo a coniugare alla forza il populismo. All’inizio Berlusconi tentò alcune riforme coraggiose: riforma delle pensioni e riforma del mercato del lavoro. Anche in questo caso la reazione dell’élite fu durissima. Riuscirono a far manifestare tre milioni d’Italiani sul fatto che andare in pensione a 55 anni con l’80% dello stipendio era una cosa sostenibile per l’economia. La riforma del lavoro fu tamponata con l’introduzione dei contratti co.co.co.: per mantenere i privilegi dei “vecchi” lavoratori furono introdotti contratti capestro e senza alcun diritto per i giovani. Il leader che contrastò Berlusconi fu Prodi. Vari i suoi meriti: ci fece entrare nell’Euro (anche se alcune regole finirono per strangolare la nostra economia abituata alle svalutazioni competitive) e iniziò l’era delle privatizzazioni anche se alcune suscitarono molti dubbi: ad esempio Cirio, Telecom, Autostrade, Finmeccanica, Monte dei Paschi di Siena e molte altre. La battaglia fra Berlusconi e Prodi durò venti anni. Berlusconi (anche lui come Craxi e Bossi) alla fine fu debellato anche grazie ad inchieste giudiziarie.

renzi salvini bestia 49 milioni morisi - 1
Matteo Renzi alla presentazione del libro alla Camera di Commercio di Roma via Facebook.com

Dalle ceneri (politiche) Berlusconiane uscirono due uomini forti: Grillo e Renzi. Entrambi populisti. Grillo puntò tutta la sua azione politica sulla specchiata onestà della classe dirigente. Renzi caratterizzò la sua azione sulla rottamazione della vecchia classe dirigente e sostituzione dei vecchi con giovani e giovane possibilmente di bell’aspetto. Entrambi si ritrovarono a dover fare i conti con la magistratura. Renzi ha avuto inchieste giudiziarie che lo hanno morso vicino, Grillo è stato processato per la sua azione Anti-Tav. Entrambi hanno avuto fiducia dal popolo Italiano, entrambi hanno deluso le aspettative, entrambi hanno visto la loro popolarità ridursi progressivamente. L’ultimo Uomo Forte è nato dalle ceneri (politiche) di Bossi. Sa che l’élite è sua nemica e quindi non perde tempo a compiacerla. Si diverte ad irridere i vari Saviano, Gad Lerner e compagnia cantando. Si rivolge al popolo e chiede pieni poteri per spazzare via il ceto dominante inetto, arrogante e corrotto che li ha comandati così male negli ultimi 70 anni. Sa parlare allo stomaco della gente e la massa è stufa (a ragione) dell’élite. Come andrà a finire? Fra qualche mese sapremo la risposta.

Leggi sull’argomento: La contestazione a Matteo Salvini a Soverato

Potrebbe interessarti anche