Il ristoratore arrabbiato con Salvini che svela la doppia faccia del leghista

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-08

Umberto Carriera, il promotore della manifestazione “io apro”, ha attaccato il segretario del Carroccio che – di fatto – ha scaricato la protesta

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È stato uno dei tanti protagonisti – in negativo – della manifestazione dei ristoratori andata in scena martedì a Roma. Umberto Carriera è l’uomo che, microfono alla mano, ha incitato la folla a forzare e sfondare le barriere, atto che ha portato al contatto con gli agenti di Polizia chiamati a presidiare piazza Montecitorio. Oggi il ristoratore di Pesaro attacca Matteo Salvini, accusandolo di aver cavalcato l’onda delle proteste quando era all’opposizione, fino a scaricare il movimento “io apro” non appena la Lega ha scelto di appoggiare la maggioranza a sostegno del governo Draghi.

Umberto Carriera, deluso da Salvini, svela il doppio gioco del leghista

Parole forti che svelano il doppio gioco (o la doppia faccia) del segretario del Carroccio che adesso, dopo aver soffiato sul fuoco dell’indignazione e della rabbia per tutti i mesi di opposizione all’esecutivo Conte, si trova a fare i conti con quel che faceva prima e quel che fa oggi. E Umberto Carriera, intervistato da il Fatto Quotidiano, non gliele manda a dire:

“Da Matteo ci sentiamo traditi va bene il populismo, va bene cavalcare l’onda, ma non si può scherzare con decine di migliaia di famiglie”.

Il ristoratore di Pesaro rivela che a gennaio era stato contattato proprio da Matteo Salvini che – così gli aveva detto – voleva sostenere le proteste dei ristoratori. E, infatti, il volto e la voce di Umberto Carriera appaiono più volte nelle dirette social del leader della Lega e anche nelle interviste in collegamento con Mario Giordano a Fuori dal Coro. Poi il vento è cambiato: l’aperturista Salvini ha votato contro l’emendamento presentato da FdI sulle riaperture fino alle 22 in zona gialla. Simbolo di un matrimonio finito.

E Carriera ha raccontato di aver scritto un messaggio a Salvini proprio su questo cambio di atteggiamento, ma il leader della Lega gli ha risposto parlando di zone gialle e zone arancioni. Messaggio che conclude l’idillio tra i due e quello tra il segretario del Carroccio e i ristoratori fomentati per lunghi mesi.

“Fare lo splendido sul destino di migliaia di famiglie mi sembra assurdo – spiega ancora il ristoratore -. Scherza sulla pelle di chi perde il lavoro e sostiene un governo che per gli imprenditori sta facendo molto peggio di quello precedente”.

Perché alla fine la verità viene a galla. L’aperturista Salvini, quello che andava da Mario Giordano, Nicola Porro, Barbara d’Urso e Massimo Giletti a parlare di aperture per i ristoranti, una volta al governo si è reso conto che quella era solo una battaglia populista in tempi di pandemia. E ora, anche i ristoratori, hanno capito di esser stati usati e strumentalizzati per un puro fine propagandistico.

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