Tutti i comuni contro le passeggiate

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-01

La circolare della ministra Lamorgese riceve un coro di critiche in tutta Italia. E i sindaci decidono di disapplicarla mentre i presidenti di Regione vanno all’attacco

article-post

Dopo la circolare interpretativa del Viminale che ieri le ha in qualche modo sdoganate, i comuni sono corsi a ribadire i divieti di fare quattro passi nelle città a causa dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19.

Tutti i comuni contro le passeggiate

Dopo De Luca e Gallera, stamattina il sindaco di Alzano Camillo Bertocchi ha fermato tutto: “Ho chiesto alla Polizia Locale di disapplicare l’interpretazione (circolare) del Ministero dell’Interno sulla possibilità di Passeggiate – ha scritto il primo cittadino su Facebook -, sia perché non in grado di intervenire sull’ordinanza regionale 21.03.2020 attiva fino al prossimo 15 aprile, sia perché non in grado di incidere sull’attività di vigilanza della Polizia Locale, che resta in capo al Sindaco. Chiarezza, fermezza e tempestività continuano ad essere principi imprescindibili per la lotta a Covid-19 e non intendiamo disorientare i cittadini con continui cambiamenti di regole. Salvo quindi atti coercitivi superiori che dovessero essere imposti al sottoscritto, ad Alzano non si intende modificare nulla di ciò che è in vigore e la Polizia Locale sanzionerà chiunque violi le regole”. Alzano è uno dei comuni del bergamasco che sta pagando uno dei prezzi più alti per il Coronavirus.

comuni contro passeggiate

Stesso atteggiamento per il sindaco di Cisano, Andrea Previtali, che si è detto contrario: “A Cisano Bergamasco non verrà applicata e sarà ancora valida l’ordinanza del 21.03.2020 della Regione, attiva fino al 15 aprile – ha spiegato il sindaco -. Per combattere il Coronavirus servono ora più che mai chiarezza e fermezza (soprattutto nello stato di emergenza in cui si trova la nostra Provincia di Bergamo) e non intendiamo disorientare i cittadini con continui cambiamenti di regole”. Anche la giunta provinciale di Trento ha fermato tutto: “Le limitazioni ad uscire di casa poste dai precedenti provvedimenti del governo nazionale e da quello provinciale per contenere la diffusione del coronavirus non sono venute meno. Bisogna continuare a restare a casa”. “Niente jogging dunque e uscite concesse solo per reali e comprovate necessità”. Sulla passeggiata genitori-figli ipotizzata nella circolare del ministero dell’Interno “sono assolutamente contrario”, ha detto invece in mattinata il governatore siciliano, Nello Musumeci, intervenendo a Storie italiane, su RaiUno. “Le passeggiate si faranno quando finirà l’emergenza – ha aggiunto Musumeci -. Se ci sono dei casi di bambini affetti da particolari patologie questa esigenza della passeggiata potrà essere consentita ma soltanto davanti a una certificazione medica e per dieci minuti”. Secondo il governatore “se passa l’idea che ormai il peggio è passato e che tutti possiamo permetterci di uscire fuori è la rovina perché – conclude – si vanifica quanto fatto finora”. Anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si è detto contrario: “Continuo a ritenere che si deve uscire solo per casi di necessità, per motivi di salute o perché si svolgono quei lavori indispensabili. Tutti gli altri devono continuare ad avere pazienza e devono restare in casa perché questo significa accelerare i tempi del ritorno alla normalità”.

Le passeggiate vietate da comuni e regioni italiane

In controtendenza il sindaco di Firenze Dario Nardella: la circolare del Viminale per le passeggiate intorno a casa dei figli minori con un genitore “e’ stato giusto farla”. Ora “si tratta di comunicarla bene, con chiarezza, perché molti hanno capito che “questo chiarimento “abbia cambiato le regole”. Invece l’intervento del ministero ha solo “precisato alcuni aspetti”. L’epidemiologo della task force della Regione Puglia Pierluigi Lopalco si è schierato contro: “E’ assolutamente prematuro modificare anche di una virgola le disposizioni. Allentare l’attenzione ora può essere rischioso, dobbiamo restare chiusi in casa finché è possibile”, così come la sindaca di Orvieto Roberta Tardani: “Tutti stiamo facendo sacrifici enormi per le limitazioni imposte dalla quarantena, in primis i nostri bambini, ma non è il momento questo di allentare l’attenzione: vi invito ad evitare anche le passeggiate con i figli sotto casa, restiamo a casa e limitiamo assolutamente allo strettissimo necessario tutti gli spostamenti”.

Stesso discorso per i sindaci del piacentino: “Riteniamo fondamentale fare chiarezza, perché non possiamo permettere che i sacrifici fatti sinora dalla nostra comunità vengano vanificati da interpretazioni errate, che rischiano di mettere a repentaglio i risultati ottenuti sinora”. Matteo Francilia, il sindaco leghista di Furci Siculo (Messina), è andato all’attacco: Una circolare “fatta in un momento sbagliato” e che finisce con il creare “ancora più confusione”. Di più. “Una cosa irresponsabile”. Stesso discorso per il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci: “I dati di ieri parlavano di 38 casi accertati a Taranto città, ma medici e scienziati ogni giorni ci dicono che tanta gente può essere asintomatica; ciò significa che è positiva e non lo sa. Non lo sa, ma può contagiare. Per questo torno a dirvi – afferma Melucci – che non intendo mandare messaggi diversi da quelli fino ad oggi veicolati a parole e con ordinanze molto restrittive anche rispetto ai Dpcm”.

Il coro di no a Lamorgese

Per il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che già ieri aveva espresso la sua contrarietà, il via libera alle passeggiate è “una tragedia”. Il collega delle Marche Luca Ceriscioli è d’accordo: “Sono impaurito dal rischio che passi un messaggio culturale del tipo ‘allentiamo’ perché sarebbe sbagliato: non possiamo permetterci in nessun modo di allentare i provvedimenti presi”. Anche su tutto il territorio comunale di Verona le passeggiate, pure di genitori con figli, resteranno proibite. “Non è il momento di fare un passo indietro – afferma il sindaco Federico Sboarina – l’ordinanza sindacale del 20 marzo, più restrittiva rispetto alla circolare Ministeriale emanata ieri, rimane in vigore fino al 3 aprile e vieta ogni tipo di passeggiata al di fuori dei motivi di necessità”. Il provvedimento in vigore a Verona consente di poter uscire di casa solo per portare a passeggiare il cane entro un raggio di 200 metri dall’abitazione, e di muoversi a piedi solo per recarsi al lavoro o grave urgenza. Infine, permette passeggiate solo per motivi di salute, purché legittimate da un certificato medico.

vincenzo de luca passeggiate

Passeggiate vietate e disapplicazione della circolare del Viminale anche per Viareggio, Cagliari e Cinisello Balsamo. E persino nell’altra provincia zona rossa dell’Emilia-Romagna, Rimini, si respinge “il senso e la logica” della circolare sulle passeggiate coi bimbi. “E’ una indicazione – scrivono i sindaci e il presidente della provincia – che non può trovare applicazione in un territorio come il nostro, oggetto di rigorose prescrizioni in materia di tutela della salute pubblica contro la diffusione del Coronavirus. Su questo punto è necessaria la massima chiarezza visto che le limitazioni ferree a cui ha chiesto volontariamente e responsabilmente di essere sottoposta la provincia di Rimini per salvaguardare i propri ospedali, il personale sanitario, la rete sociosanitaria, adesso non può essere vanificata da circolari confuse, la cui interpretazione errata rischia addirittura di intaccare i risultati ottenuti finora con il sacrificio della comunità intera”. Arriva anche il governatore della Puglia Michele Emiliano: “La circolare del Viminale sulle passeggiate non deve essere interpretata come un allentamento, bisogna stare a casa come prima”.

Leggi anche: L’INPS, gli attacchi hacker e le colpe di Tridico

Potrebbe interessarti anche