L’INPS, gli attacchi hacker e le colpe di Tridico

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-04-01

Il presidente dell’INPS dice che il sito dell’ente ha ricevuto attacchi hacker nelle scorse settimane e oggi, per questo adesso è offline. Ma nei giorni scorsi lo stesso Tridico ha parlato di fondi a esaurimento per i 600 euro, soldi finiti per le pensioni a maggio e richieste da vagliare in ordine cronologico per i bonus. È tanto strano che il sito sia finito così?

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“Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker”: il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha spiegato così oggi le difficoltà incontrate dal sito Inps, che da qualche ora sta svalvolando subissato dalle richieste per il bonus da 600 euro alle Partite IVA e per il bonus baby sitter e il congedo parentale. “Questa mattina si sono sommati ai molti accessi, che hanno raggiunto le 300 domande al secondo, e il sito non ha retto. Per questo abbiamo ora sospeso il sito”, ha detto Tridico all’ANSA, segnalando che dopo gli attentati degli hacker “ovviamente nei giorni scorsi abbiamo informato le autorità di sicurezza nazionale, polizia e ministri vigilanti”.

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L’INPS, gli attacchi hacker e le colpe di Tridico

Il presidente dell’INPS ha parlato anche con l’Huffington post sostenendo che l’INPS è come il pronto soccorso e che non possono entrare mille persone nello stesso momento perché si intasa: “Abbiamo ricevuto 300mila domande tra l’una di notte e le otto e mezza. Di fronte a un afflusso di questa portata, una disfunzione la devi mettere in conto. Le code così si creano inevitabilmente” osserva Tridico. “Questo è successo perché si sta creando un’agitazione inutile. Lo voglio dire con chiarezza: non c’è bisogno che tutti facciano domanda oggi. La si può fare domani, dopodomani, la settimana prossima. Non c’è fretta” sottolinea. Ed è difficile dargli torto.

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Pasquale Tridico

Ma d’altro canto c’è anche qualcos’altro da ricordare. Ovvero che da qualche settimana Tridico non fa altro che rilasciare dichiarazioni che hanno allarmato la popolazione che si serve dell’INPS. Il 19 marzo scorso il presidente dell’INPS aveva detto proprio all’ANSA che l’ente stava ragionando su un click day, ovvero sulla possibilità di farlo chiedere online fino all’esaurimento dei fondi. Poi, subissato dalle critiche di maggioranza e opposizione, si era rimangiato tutto: “Nessun click day”, aveva affermato, continuando però a sostenere che i fondi stanziati dal governo (lo stesso che lo ha nominato, grazie al MoVimento 5 Stelle) fossero pochi e quindi ci fosse il rischio di un esaurimento delle risorse prima del soddisfacimento di tutte le richieste. Invogliando così i cittadini al click day.

Tridico, il click day e i soldi delle pensioni che rischiano di finire

Ancora: sempre Tridico, e non un hacker brutto e cattivo, aveva dichiarato a DiMartedì addirittura che i soldi delle pensioni sarebbero finiti a maggio, scatenando così altro panico. E incredibilmente anche nell’occasione si è successivamente rimangiato tutto, ma quando ormai i titoli dei giornali erano usciti:

«Inps ha tutta la liquidità necessaria per le pensioni In ogni caso può contare sui trasferimenti dello Stato. È bene dirlo in questo drammatico frangente per rassicurare il Paese. Il sistema di finanziamento a ripartizione, coni contributi versati che pagano le pensioni vigenti, è garantito in continuità dalla Tesoreria dello Stato anche quando c’è una sospensione temporanea delle contribuzioni».

Presidente, in effetti i canali sono due: i trasferimenti a rendiconto e le anticipazioni su singole gestioni, che Inps può chiedere in caso di necessità. Nel 2017, per esempio, venne fatta una richiesta per 17 miliardi.
Esatto e si tratta di normali canali di finanziamento che lo Stato utilizza con Inps. Noi per fortuna non siamo nelle condizioni di chiedere anticipazioni perché per i prossimi mesi contiamo di avere cassa sufficiente. Tanto è vero che domani (oggi per chi legge; ndr) anticipiamo la data per il ritiro delle pensioni di aprile ai pensionati con cognome che parte con lettera A o B, venerdì potranno incassare quelli con le lettere C e D, sabato 28 marzo E e K e così via. E lo stesso meccanismo di anticipo lo garantiremo a fine aprile perle pensioni di maggio e a fine maggio per quelle di giugno come previsto dall’ordinanza della Protezione civile.

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Infine c’è la topica di ieri. Una circolare interpretativa dell’INPS alla vigilia del giorno dei bonus confermava l’ordine cronologico per il soddisfacimento della domanda, confermando così il click day che aveva già affermato e poi negato. Cosa vuol dire ordine cronologico? Vuol dire che le richieste verranno vagliate in base all’ordine in cui sono state presentate e fino a esaurimento fondi. Questo scriveva l’INPS:

«In ragione di quanto sopra, l’Inps riconosce l’indennità in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande». Il “quanto sopra” si riferisce ai limiti di spesa imposti dal decreto 18/2020, il Cura Italia: 3 miliardi per 5 milioni di lavoratori. Il decreto assegna all’Inps un compito di monitoraggio: raccogliere le domande e contarle. E di assegnazione degli stanziamenti. Il decreto è molto chiaro su questo punto. Oltre a stabilire un tetto di spesa per ciascuna categoria di autonomi – partite Iva e co.co.co, commercianti e artigiani, stagionali del turismo e delle terme, agricoli, addetti dello spettacolo – fissa anche un principio: «Qualora dal predetto monitoraggio (quello che deve fare Inps, ndr) emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, rispetto al predetto limite di spesa, non sono adottati altri provvedimenti concessori». Frase ripetuta identica agli articoli 28, 29 e 30.

inps bonus 600 euro 1Poi, non appena sono partite le proteste, l’INPS ha cancellato la pagina in cui si trovava la circolare interpretativa e subito dopo con tutta la sensibilità istituzionale che gli è propria il presidente dell’INPS ha negato tutto, anche l’evidenza, come i mariti beccati in flagranza d’adulterio dalle mogli: “Non ci sarà alcun ordine cronologico e le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al primo aprile – ha detto – collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato”. Scatenando le proteste. Ok, quindi l’attacco hacker avrà anche buttato giù il sito. Ma Tridico ci ha messo del suo e basta avere un po’ di memoria per ricordarlo.

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Copertina da: Twitter

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